Palazzetto sport Labaro, botta e risposta Italia Viva Comitato Colli d’Oro

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“La recente interrogazione presentata dagli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle, Dario Tamburrano e Carolina Morace al Parlamento  Europeo in merito al progetto del Palazzetto dello Sport a Colli d’Oro è un atto incomprensibile e profondamente dannoso per il territorio di Labaro e per la città di Roma. Invece di accogliere con favore un progetto che mira a completare un’opera incompiuta e a offrire una struttura sportiva pubblica di base, tanto necessaria in una città che soffre la carenza cronica di impianti sportivi per le categorie minori, il Movimento Cinque Stelle sembra sperare nel fallimento di questa iniziativa”.

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Così hanno dichiarato poco prima di Natale Valerio Casini e Francesca Leoncini, consiglieri capitolini di Italia Viva, Tommaso Martelli, assessore allo Sport del Municipio XV, e Luciano Nobili, consigliere Iv alla Regione Lazio, affermando, riferendosi ai due europarlamentari, che “La loro azione non è solo un ostacolo allo sviluppo e alla riqualificazione del territorio, ma rischia anche di far perdere preziosi finanziamenti destinati a migliorare la qualità della vita dei cittadini. È assurdo che un progetto che punta a promuovere lo sport e l’inclusione sociale venga attaccato in questo modo. Soprattutto da una campionessa come Carolina Morace, che dovrebbe comprendere il valore di creare spazi dedicati all’attività sportiva. Ci chiediamo se abbia davvero capito cosa ha firmato”.

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“Il Palazzetto dello Sport di Colli d’Oro – hanno sostenuto gli esponenti locali di IV – è un esempio di come si possa coniugare la riqualificazione urbana con l’offerta di servizi pubblici essenziali. Si tratta di un progetto pensato per fornire ai cittadini, in particolare ai giovani, un luogo dove praticare sport in modo accessibile e sicuro, valorizzando al contempo un’area che altrimenti rischierebbe di restare abbandonata o preda di degrado. Sorprende e indigna l’atteggiamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle, che paiono preferire la paralisi amministrativa e la polemica sterile alla costruzione di soluzioni concrete per i cittadini. Un progetto come questo non è speculazione edilizia, ma un investimento sul futuro della comunità. Il nostro impegno rimane saldo: completare quest’opera per garantire spazi adeguati allo sport e alla socialità. Non ci faremo fermare da chi tenta di bloccare il progresso”.

La replica del Comitato Colli d’Oro

“E’ con estremo stupore che il Comitato Colli d’Oro ha preso conoscenza del comunicato stampa di Italia Viva che replicando all’interrogazione scritta degli europarlamentari Dario Tamburrano e Carolina Morace del gruppo LEFT-M5S su mandato del Comitato Colli d’Oro, inanella  molte distorsioni delle posizioni che il Comitato ha espresso in questi ultimi anni, ed è a dimostrazione della lontananza dal territorio dei consiglieri sopracitati che danno prova di non conoscerlo e neanche sembrano interessati a farlo. Così come sono lontani dalla comprensione delle motivazioni che hanno portato centinaia e centinaia di residenti di Labaro ad aderire alla nostra controproposta firmandola”.

“La mancanza di conoscenza del territorio e delle sue vere necessità hanno portato i consiglieri in questione a muoversi soltanto in contrapposizione al partito che, unico, si è fatto carico di portare la voce dei cittadini fino al Parlamento Europeo. Dimostrando con questo comunicato stampa la ricerca di una strumentalizzazione ideologica, con un riflesso pavloviano sensibile solo alle sterili polemiche politiche che avvelenano il rapporto tra cittadini ed istituzioni. Polemiche lontane anni luce dagli interessi reali dei cittadini di Labaro, in particolare, e dei romani in generale.”

“Ma andiamo con ordine iniziando dal titolo del comunicato stampa: M5S dice no alla riqualificazione del territorio. E’ difficile per noi considerare come riqualificazione una operazione sistematica di abbattimento di alberature iniziata dentro il parco pubblico già nel lontano 2012 con il taglio di ben 48 alberi ad alto fusto. Non solo per noi che siamo un comitato di scopo al cui interno sono espresse posizioni personali politiche diverse tra loro ma unite da una comune sensibilità ambientale, ma anche per tutti coloro che non siano accecati dalla contrapposizione politica a tutti i costi.
Come è difficile considerare come opera di riqualificazione del territorio la tombatura di un fosso delle acque di risulta della zona per circa 100 metri per costruirci sopra uno skate-park, o come previsto nel neo-progetto comunale del 2022, spostarlo per costruirlo sotto le finestre di una scuola materna e di un asilo nido.
Altrettanto difficile ritenere riqualificazione la costruzione all’interno del parco di decine di posti auto e di pullman di “pertinenza”, o lo smantellamento, anch’esso previsto nel 2022, di una zona area giochi per anziani e famiglie con bambini per sostituirla con delle minipiste di atletica per provare le partenze dai blocchi. Una vera priorità per i cittadini del quartiere”.

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“Se i consiglieri in questione, prima di scrivere il loro comunicato stampa, si fossero informati sulle critiche e sulle proposte che il Comitato Colli d’Oro a più riprese ha scritto e comunicato anche verbalmente alle istituzioni municipali e comunali, oltre che direttamente alla Commissione Speciale PNRR del Comune di Roma presieduta da Giovanni Caudo in presenza ed in “call” durante la quale in quest’ultima era presente anche l’assessore allo sport Alessandro Onorato, avrebbero potuto correggere il tiro delle loro critiche, sempre che questa correttezza sia di loro interesse”.

“Come scritto più volte gli impianti sportivi a Labaro e a Prima Porta non mancano, se ne possono contare ben 11. Sono privati ma una mirata politica di convenzioni comunali o municipali permetterebbe il loro utilizzo alla cittadinanza alle stesse tariffe pubbliche propagandate dall’assessore allo sport del Comune di Roma per il palazzetto dello sport e per gli altri impianti comunali previsti dentro il parco Colli d’Oro”.

“Il Comitato Colli d’Oro ha sempre dichiarato che risolvere il problema della “…carenza cronica di impianti sportivi per le categorie minori…” è giusto e nobile. Non siamo mai stati contrari a questo. Siamo stati sempre contrari e sempre lo saremo che questa nobile intenzione si attui costruendo una cittadella dello sport nel luogo sbagliato, ovvero dentro il più bello e il più grande parco di Labaro e Prima Porta”.

“I consiglieri IV hanno poi dichiarato che la loro azione… rischia anche di far perdere preziosi finanziamenti destinati a migliorare la qualita’ della vita dei cittadini…Noi del Comitato Colli d’Oro non sappiamo se essi abbiano mai frequentato le periferie ed in particolar modo quella di Labaro/Prima Porta.
Da quel che scrivono siamo molto scettici in proposito. La qualità della vita di un quartiere è data da molti aspetti di diversa priorità e dalla loro integrazione. Non si misurano solo nel numero degli impianti sportivi ma, per esempio, dalla qualità della viabilità e da una efficiente gestione dei mezzi di trasporto, soprattutto ferrati, che possano permettere ai suoi residenti di recarsi nella città dove lavorano senza sobbarcarsi in file automobilistiche di oltre mezz’ora solo per uscire dal quartiere, come è nel nostro caso. Dal risolvere il problema delle fognature in un quartiere soggetto ad alluvioni periodiche cui i cambiamenti climatici ne hanno fatto aumentare la frequenza a iniziare da quella storica del 1965 o risolvere definitivamente il problema dei rifiuti in un quartiere che ne è assediato.
Pensiamo anche alla possibilità di poter vedere nel quartiere un film, una rappresentazione teatrale, di ascoltare e fare musica, di vedere una mostra di artisti locali, di avere in definitiva una vita culturale autonoma che faccia uscire la borgata dai limiti angusti di un quartiere dormitorio.
Neanche il recente Master Plan per Labaro del Comune di Roma inserito nel progetto della “città dei 15 minuti” è stato capace di affrontare le migliorie alla qualità della vita culturale del quartiere. Solo altri skate-park, campetti polifunzionali, spazi di ristorazione eccetera, ma nessuna “Casa della Cultura” pubblica”.

“Inoltre, imputare al Comitato Colli d’Oro la possibilità di far perdere i finanziamenti del PNRR significa deformare le nostre reali volontà e sovrastimarne le capacità.
I finanziamenti del PNRR (dei quali i cittadini italiani dovranno rimborsarne circa il 65%) si possono perdere quando sono indirizzati verso dei progetti che non rispondono alle linee guida dei vari “cluster” che il Fondo Next Generation EU prevede. Come i casi degli stadi di Firenze e di Venezia, che hanno fatto perdere ai capoluoghi in questione (e all’Italia) la somma complessiva di circa 200 milioni di euro.
Ed è proprio perché una sportiva come Carolina Morace, indiscussa campionessa e protagonista dello sport femminile italiano, abbia chiesto delucidazioni sul rispetto delle linee guida della UE in materia di tutela degli spazi verdi definiti dai parametri europei del DNSH (Do Not Significant Harm), avrebbe dovuto far comprendere ai critici estensori del comunicato stampa che il problema non è la costruzione di impianti sportivi in sé, bensì il consumo di suolo all’interno di un parco pubblico quando in tempi di crisi climatica questa noncuranza non ce la possiamo più permettere”.

“Sempre gli stessi consiglieri Italia Viva hanno infine dichiarato che questo palazzetto dello sport valorizzerebbe ‘un’area che altrimenti rischierebbe di restare abbandonata o preda di degrado... E perché mai l’area dove per 12 anni è rimasto a marcire lo scheletro incompiuto della speculazione edilizia di una società sportiva privata dentro un parco pubblico dovrebbe restare abbandonata ed in preda al degrado?
Il governo italiano sempre dai fondi del PNRR ha ricevuto circa 90 miliardi di euro per la riqualificazione e bonifica ambientale. Vera riqualificazione ambientale, non occasione mascherata per cementificare dentro i parchi pubblici, favorendone al contempo gli interessi privati degli imprenditori edilizi contro i veri interessi pubblici”.

“Perché non si sono utilizzati un pugno di milioni di quel fondo per demolire il rudere, bonificare l’area e ripristinare il parco in modo da restituirlo agli abitanti del quartiere che ne sono stati privati per ben 12 anni, invece di utilizzare la bellezza di 22 milioni e 620mila euro del PNRR per ricostruirvi al suo interno un altro palazzetto dello sport da utilizzare per i campionati nazionali di serie A di calcetto e di serie A2 di pallavolo e categoria Silver 2 di basket?”

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“Non basta cambiare il nome alle cose per cambiarne i contenuti. Fare ciò dimostra solo la retorica degli intenti che volutamente scambia il significato reale delle parole per confondere le persone: riqualificazione al posto di smantellamento di un grande parco pubblico; bloccare il progresso al posto di bloccare il consumo di verde pubblico per cercare di impedire le colate di cemento sopra; boicottare per far fallire  al posto di fermarsi per riflettere su quello che si sta facendo prima di causare danni irreversibili all’ambiente.
In definitiva la demagogia politica è tutta qui”.
Comitato Colli d’Oro

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