«Noi strepitosi, con l’Atalanta è mancato il raddoppio»

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La Lazio si fa riprendere nel finale di gara dall’Atalanta capolista. All’Olimpico è una rete di Brescianini a due minuti dalla segnalazione del recupero a infrangere i sogni di gloria di Marco Baroni, che imponendo l’1-1 ai bergamaschi ha comunque frenato la corsa della Dea, che era reduce da 84 giorni consecutivi fatti di sole vittorie in campionato. L’allenatore biancoceleste si è presentato in conferenza stampa dalla pancia dello stadio Olimpico per commentare – con un pizzico di rammarico – il pareggio dell’anticipo del sabato della diciottesima giornata di Serie A.

LA SODDISFAZIONE – «Questa sera abbiamo disputato un primo tempo strepitoso contro un avversario che non ti fa dormire. Sarebbe indecoroso e riduttivo parlare dei singoli dopo una prestazione del genere. La gara è stata decisa dagli episodi, Dia ha avuto due ghiotte occasioni. Io sono tornato a vedere la sfida con l’Inter, perché sono abituato a entrare dentro le gare che non vinco. Contro l’Inter abbiamo avuto 12 minuti di supremazia territoriale contro 4 dei campioni d’Italia, l’avversario tira 6 volte e perdi con quel punteggio lì (0-6). A quel punto non devi perdere la rotta, devi proseguire sulla tua identità, ed è quello che abbiamo fatto. La squadra deve fare un calcio aggressivo, io sono contento della squadra. Abbiamo avuto due occasioni importanti, se fossimo andati sul 2-0 sarebbe stata una partita diversa. Abbiamo preso gol sull’azione meno pulita dell’Atalanta, con un doppio rimpallo e un pallone che è rimasto lì. I ragazzi erano molto dispiaciuti. Ma noi dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa». Inevitabile ripensare alla gestione dell’ultimo quarto di gara. «Se mi chiedete se è mancato un po’ di fraseggio per addormentare il forcing dell’Atalanta, sono d’accordo. Avremmo dovuto fraseggiare e tenere la sfera un po’ di più, ma avevamo speso troppo in un primo tempo dispendioso. Nei primi 45’ l’Atalanta è entrata 3 volte nella nostra area, li abbiamo contenuti egregiamente, e non era facile. Abbiamo spinto tanto, e nell’ultimo terzo di gara eravamo a corto di fiato».

SUI SINGOLI – A chi si chiede la ragione dell’inserimento di Dele-Bashiru dall’inizio al posto di Dia, la risposta è chiara. «Noi abbiamo vinto tante partite giocando col 4-2-3-1, ma per fare questo calcio occorrono i cambi, e oggi ne avevo soltanto due. Non puoi trovare gli equilibri di squadra se gli attaccanti non vanno a mille all’ora, noi oggi eravamo in difficoltà di organico, per questo ho detto alla squadra di essere orgoglioso della prestazione.

Nuno Tavares ha fatto una buona partita, gli è mancata un po’ di pulizia nell’ultimo passaggio, solitamente unisce alla gamba e all’energia che ha una grande qualità tecnica. Quando ho capito che era una gara in cui c’era da uscire con forza e vigore sugli esterni, ho messo dentro Pellegrini, che è entrato e ha fatto molto bene. Luca è più abituato al nostro calcio ed è più difensivo, Nuno ci dà più qualità, noi abbiamo bisogno di esterni che spingano».

SUL PROSSIMO FUTURO – Lo sguardo va già alla prossima sfida, quella contro la Roma del prossimo 5 gennaio. «Il derby non è una partita, è “la” partita, ci arriveremo preparati perché conosciamo l’importanza che ha per i nostri tifosi. In questa settimana la squadra non avrà bisogno di messaggi, dovrà soltanto lavorare sul campo. Ci saremo, questo è certo». L’infermeria non dovrebbe svuotarsi. «Non recupereremo Noslin e Vecino, vedremo se ritroveremo Pedro. Ma questi ragazzi nelle difficoltà non hanno paura di niente. L’augurio per il 2025, se parlo dell’aspetto professionale, è superfluo: dobbiamo dare tutto ciò che abbiamo, sia io che il mio staff. Io sento la responsabilità verso questo meraviglioso pubblico. Dobbiamo lavorare a testa bassa, adesso arriva il momento più importante. Faccio gli auguri di buone feste a tutti i nostri sostenitori».

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Dopo l’allenatore, anche Nicolò Rovella ha parlato in conferenza. «Prevale l’amarezza, perché è vero che nella ripresa ci eravamo abbassati, ma avevamo fatto una grande partita. L’Atalanta è una grande squadra, rimane l’amaro in bocca, ma rimane anche la grande prestazione. Nel finale era finita la benzina, era inevitabile che ci abbassassimo un po’. Avevamo corso tantissimo nei primi 45 minuti, eravamo stanchi. Ma abbiamo combattuto fino al triplice fischio e ce lo hanno riconosciuto anche i tifosi alla fine, questa è la cosa più importante». Anche il centrocampista si è proiettato sulla prima gara dell’anno, quella in casa della Roma. «Vivrò il derby come lo scorso anno: pur non partendo dall’inizio, lo vivevo con dei compagni che mi avevano fatto capire l’importanza della partita. Cercheremo di vincerlo. Abbiamo grandi margini di miglioramento, siamo nel bel mezzo di un percorso. Abbiamo tanti giovani che devono crescere ancora tanto, il sottoscritto in primis».

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