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Il plafond da 330 milioni introdotto con decreto-legge n. 39 del 29 marzo 2024, convertito con modificazioni dalla L. 23 maggio 2024, n. 67 (in G.U. 28/05/2024, n. 123), riservato alle domande di “super bonus” integrativo del contributo sisma nel cratere 2016, ai sensi dell’art. 119 commi 1-ter e 4-quater del DL 34/2020 e presentate dopo il 30 marzo 2024, si è esaurito il 20 dicembre 2024.
Il plafond, si ricorderà, era stato autorizzato per assicurare alla ricostruzione 2016 una transizione ragionevole verso la completa fuoriuscita dal superbonus, consentendo fino a tutto il 2024 – entro il limite di spesa di 330 mln – la possibilità di attivare lo sconto in fattura e la cessione del credito di imposta.
Il monitoraggio del plafond è stato effettuato dalla Struttura Commissariale (attraverso la piattaforma
GEDISI) in applicazione dell’art. 1, comma 1, lettera b) e c) del richiamato decreto-legge n. 39 del 2024 che ha previsto l’inserimento all’art. 2 del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11 del comma 3-ter.1. Secondo la norma “Il Commissario straordinario del Governo… e gli Uffici speciali per la ricostruzione…ciascuno per il territorio di competenza, assicurano il rispetto del predetto limite di spesa, avuto riguardo alle somme richieste, verificandone il raggiungimento ai fini della sospensione della deroga di cui al presente comma” e, coerentemente con quanto previsto dalla legge, ha riguardato le sole istanze depositate successivamente all’entrata in vigore del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39.
Avendo raggiunto il limite di spesa di 330 mln di euro, per le nuove pratiche sisma non sarà più esercitabile l’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito e, pertanto, dette istanze potranno avvalersi del super bonus in aggiunta al contributo sisma solo attraverso la modalità dell’uso diretto della detrazione.
In ogni caso per tutte le istanze, precedenti e successive al 30 marzo 2024, con o senza sconto in fattura, il beneficio (pari all’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione, nella misura del 110%) sarà riconosciuto solo per le spese sostenute entro la data del 31 dicembre 2025.
La fruizione delle detrazioni fiscali in questione è comunque subordinata al rispetto di quanto previsto dal D.P.C.M. 17 settembre 2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre 2024 con cui sono stati definiti contenuto, modalità e termini delle informazioni da trasmettere all’ENEA e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche-PNCS.
Detti obblighi vanno ottemperati per tutte le istanze, comprese le RCR successive al 30 marzo 2024, in
relazione alle quali ė stato prenotato il plafond tramite piattaforma GE.DI.SI.
Per chi volesse modificare gli importi super bonus relativamente alle domande antecedenti al 30 marzo,
non va apportata la modifica in piattaforma GE.DI.SI., ma vanno seguite esclusivamente le procedure di
monitoraggio nazionale definite dal D.P.C.M. 17 settembre 2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre
2024. Per chi volesse modificare gli importi super bonus relativamente alle domande successive al 30
marzo, invece, l’importo dichiarato come super bonus non può essere modificato se non in diminuzione,
aggiornando sia la piattaforma GE.DI.SI. che seguendo le procedure definite dal D.P.C.M. 17 settembre
2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre 2024.
Si comunica, inoltre, che per le domande antecedenti del 30 marzo 2024 la piattaforma GE.DI.SI. è in fase di adeguamento, per permettere un agevole aggiornamento, ove necessario, per i soli parametri relativi al contributo Sisma.
Il Commissario Castelli, in sinergia con i Presidenti delle Regioni interessate e la collaborazione degli Uffici Speciali per la Ricostruzione sisma, sta perfezionando un provvedimento finalizzato a riconoscere gli incrementi parametrici e le maggiorazioni delle percentuali di contributo in favore di quanti non potranno beneficiare del superbonus in aggiunta al contributo sisma.
L’obiettivo dell’ordinanza, ad otto anni dalla devastante sequenza sismica, è quello di evitare gli accolli a carico dei terremotati e di garantire una prosecuzione spedita e sostenibile della ricostruzione del cratere 2016; un cratere che proprio oggi, con l’approvazione della Legge di Bilancio da parte del Senato ha registrato sia il rifinanziamento della ricostruzione privata che il mantenimento nel 2025 dello stato di emergenza e delle misure agevolative in favore di comuni, cittadini e imprese.
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