L’AQUILA – “Non c’è il logo della Regione Abruzzo, che pure ha finanziato l’evento, nella lettera di invito al Premio Pigro di Teramo, ma campeggia però un maialino…”.
Con questa argomentazione, evidenziata da un indignato assessore ai Trasporti, Umberto D’Annuntiis, di Fdi, è stato cancellato oggi in Consiglio regionale il finanziamento regionale di 25.000 euro alla manifestazione teramana dedicata al grande cantautore. Decisione letta come una punizione al sindaco di centrosinistra di Teramo, Gianguido D’Alberto. Il logo del maialino, per la cronaca, era quello dell’evento, preso da uno dei dischi più popolari del grande cantautore.
La norma era contenuta in una delle modifiche alle leggi regionali approvate in avvio dei lavori, molte di carattere tecnico, prima della discussione Documento di economia e finanza (Defr), che illustra le strategie e i programmi da realizzare nei prossimi anni.
Molto probabile, ma non detto, il rinvio delle misure più pesanti e attese, ovvero il Milleproroghe, la Legge di stabilità e il Bilancio di previsione 2025-2027.
Polemiche per la telegrafica introduzione al Defr, un documento di oltre 400 pagine, da parte dell’assessore al Bilancio Mario Quaglieri, di Fdi, durata poco più di un minuto. Al che il consigliere del Pd Sandro Mariani, ha ironizzato: “mi hai ricordato me quando al liceo dovevo inventarmi le versioni di greco…”
Aspetto che ha del clamoroso è che a votare a favore della cancellazione dei fondi al Premio Pigro, anche parte della minoranza a cominciare dal professor Luciano D’Amico, che pure è ex rettore dell’Università di Teramo, come pure nel Pd si è astenuto Sandro Mariani, ma “per protesta”, e l’aquilano Pierpaolo Pietrucci. E in ordine sparso ha votato anche la maggioranza con il consigliere di Fdi, Paolo Gatti, teramano, convintamente a favore della cancellazione, contrari invece per Fi il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e il capogruppo della Lega, presidente della prima commissione bilancio, Vincenzo D’Incecco.
A difendere a spada tratta il finanziamento è stato invece il consigliere di Abruzzo insieme ex vicesindaco di Teramo, Giovanni Cavallari.
Gatti nel suo intervento ha detto che “Ivan Graziani è una figura importante, non solo abruzzese ma nazionale e internazionale, ed anche il Premio Pigro è una cosa importante. Ma il tema è un altro, è la sciatteria di chi manda gli inviti, e non fa neanche la fatica di mettere il logo della Regione Abruzzo che finanzia per 25.000 l’evento. Ora ci sarà ovviamente tempo e modo di riflettere per tutti, soprattutto per chi dimentica di mettere loghi”.
Furioso il solitamente compassato Cavallari: “quello che è accaduto è gravissimo, il Premio Pigro è contemplato da una legge regionale votata all’unanimità nella passata legislatura, presentata dall’assessore Pietro Quaresimale, ed oggi viene privata delle risorse perché semplicemente D’Annuntiis ha ricevuto un invito nel quale lui sostiene che non c’è il logo della Regione, che può essere accaduto per un banale svista della segreteria politica del sindaco D’Alberto. Questa è una punizione politica a Teramo, ad un bacino elettorale del centro-sinistra, che deve essere in tutti i modi affossata”.
Duro anche il teramano dei dem Dino Pepe, “per considerazioni risibili abbiamo perso l’occasione di contribuire a questo evento importante. Chiedo scusa a nome di questo Consiglio a chi organizza questo evento, e alla famiglia di Ivan Graziani, a cominciare dalla moglie. Abbiamo dato soldi a eventi di tutti i generi, compresi quelli dedicati ai cartoni animati, ma al Premio Pigro, no e solo perché mancava un logo ad un invito”.
C’è stata poi la discussione sul Defr, e i consiglieri di opposizione hanno evidenziato i “vari limiti” di documento, con il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, che ha denunciato che di fatto “è stato eseguito un copia e incolla dei Defr degli anni passati, tanto che ritroviamo il masterplan per i sud, e altre misure datate”.
Evidenziando che a proposito di sanità, “è il ministero che dice che siamo inadempienti sulla prevenzione, e che c’è abbassamento degli indici sulle prestazioni e ospitalità ospedaliera. Se si partiva da questi dati si doveva trovare una risposta in questo documento, invece non troviamo nemmeno il cronoprogramma sulla realizzazione della sanità del territorio, sul dea di secondo livello, sulla realizzazione della Asl unica, di cui non c’è traccia. Nulla sulle infrastrutture”.
Dino Pepe ha evidenziato invece “le mancate risposte sulla povertà e il disagio sociale”
Duro anche D’Amico: “ho trovato offensivo che l’assessore al Bilancio ha illustrato il Defr 1 minuto e 36 secondi, trovo offensivo che lo stesso assessore in commissione ha spiegato la legge di bilancio, che vale 15 miliardi, in soli 12 minuti e 14 secondi. Chiarisco poi una volta per tutte che non ce l’abbiamo con gli eventi culturali, ma con il modo discrezionale di finanziarli, i politici devono stanziare fondi in capitoli di bilancio, i destinatari li devono decidere i tecnici, con criteri e istruttorie. Sappiamo che ci sono tante famiglie a basso reddito, persone in povertà, che non possono pagare gli affitti, e dobbiamo stabilire le priorità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Erika Alessandrini del Movimento 5 stelle: “Ben 442 pagine sono state raccontate in poche decine di secondi. Ma voi siete qui dentro del resto solo per finanziare quello che vi consentirà di vincere le elezioni, come festival, fiere e festicciole. Sul tavolo, in questo dibattito abbiamo introdotto e analizzato tanti temi, ma voi tacete, non ascoltate, pensate ad altro E ‘scandalosa la vostra indifferenza. Sono due ora che indichiamo priorità, e voi ci ridete in faccia”.
Alla fine è intervenuto per la maggioranza il capogruppo della Lega D’Incecco, “solleticato dalle sue invettive, collega Alessandrini, visto che sai solo offendere”. Ha dunque aggiunto: “la descrizione di questo Defr, del lavoro svolto in commissione, è sbagliata. Per voi è come se da questa parte dell’aula ci siamo persone che non hanno a cuore i bisogni e i problemi dei nostri concittadini. La copertura della legge sulla Vita indipendente ad esempio grazie al centrodestra è passata da 500mila euro a 6 milioni di euro. E basta poi contestare gli eventi culturali, che rispondono ad una visione, hanno finora portato turismo, economia, lavoro e benessere, hanno una funzione di marketing territoriale. Il problema è che voi siete ancora convinti di avere l’egemonia culturale. Il problema è che a differenza di noi, voi non avete le idee chiare”.
LA SEDUTA ORDINARIA
La seduta ordinaria del Consiglio regionale si è aperta con l’avviso del presidente Lorenzo Sospiri, che ha comunicato la volontà dei Capigruppo e della Giunta regionale di incontrare una delegazione di cittadini e rappresentanti sindacali che manifestavano per chiedere il finanziamento integrale della graduatoria per i progetti di Vita indipendente. Seduta sospesa e navata dell’Emiciclo aperta ai manifestanti, per ospitare un momento di ascolto con gli assessori al sociale, Santangelo, e al bilancio, Quaglieri.
E’ stata poi votata a maggioranza, la proposta normativa che introduce modifiche finanziarie ad alcune leggi regionali vigenti.
Nello specifico si prevedono le dotazioni finanziarie in favore dell’Agenzia regionale per la Protezione civile, fondi prima gestiti dal Dipartimento della Giunta.
Gli oneri sono quantificati in 65mila mila euro, per ciascuna annualità del triennio 2024/2026. Nell’ambito dello stesso progetto di legge, è stato riconosciuto con il voto della maggioranza, il debito fuori bilancio relativo al compenso spettante per due percorsi di formazione professionale.
Ulteriori modifiche riguardanti “Disposizioni in materia sociale, sanitaria, di attività produttive, trasporti, politiche della montagna, cultura, di natura istituzionale, ordinamentale e finanziaria” adeguano, inoltre, alcuni stanziamenti alla Legge di stabilità regionale 2024.
La “Disciplina del sistema culturale regionale” è stata modificata per finalizzare le risorse disponibili, quantificate per il 2024 in 327mila euro, per rifinanziare, rispettivamente per 150mila euro, il Festival Dannunziano e l’adesione della Regione Abruzzo ai progetti di sostegno della candidatura della Transumanza all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale culturale dell’Unesco; mentre i restanti 27mila euro, finanzieranno “eventi, attività ed iniziative organizzate dalle scuole abruzzesi in memoria dell’Olocausto e delle vittime delle Foibe, ivi incluse le visite nei luoghi della memoria”.
Infine, con un emendamento introdotto nel corso della seduta, si proroga l’efficacia del Piano Sociale Regionale 2022-2024 “confermando tutti i contenuti, gli indirizzi ed i vincoli ivi presenti, fino all’approvazione del nuovo Piano Sociale Regionale”, ciò al fine “di garantire la continuità del sistema di interventi e servizi sociali attuati attraverso la programmazione dei Piani Distrettuali Sociali”.
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