BILANCIO: DEFICIT SANITARIO, LE BACCHETTATE DEI REVISORI, “INSUFFICIENTI GLI ACCANTONAMENTI” | Notizie di cronaca

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L’AQUILA  – Un parere favorevole sul bilancio di previsione della Regione Abruzzo, ma con una riserva relativa all’insufficiente accantonamento previsto nel capitolo della spesa sanitaria, al fine di contribuire a coprire il deficit attuale e quello che potrebbe verificarsi anche nel futuro prossimo. Inoltre, la raccomandazione volta a monitorare meglio la spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Infine l’alert sulla inopportunità di contrarre nuovi mutui, pur essendo sotto al limite consentito.

Questo in soldoni  i tre passaggi salienti del parere del Collegio dei revisori dei conti, Grazia Zeppa, Valerio D’Amicodatri, ed Emanuele Verini, arrivato oggi in commissione bilancio, in vista dell’approvazione della legge finanziaria regionale che approderà in aula pomeriggio alle ore 15:00.

Questo il primo passaggio chiave: “al fine di garantire un reale equilibrio finanziario, economico e patrimoniale complessivo del bilancio regionale, anche in chiave prospettica, che non può prescindere dall’equilibrio sostanziale del servizio sanitario regionale, il Collegio ritiene opportuno segnalare la necessità di destinare l’importo complessivo degli accantonamenti prudenziali nel triennio 2025-2027, finanziati da risorse autonome, al servizio sanitario regionale e a disposizione dell’eventuale emersione di un ulteriore disavanzo sanitario regionale pregresso e di competenza”.

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Insomma, il monito del Collegio è volto a non prendere sottogamba il deficit sanitario,  che ha monopolizzato lo scontro politico ed anche l’agenda di questo primo anno del seconda legislatura del centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, imponendo all’esecutivo di obbligare i direttori generali delle quattro Asl di presentare e adottare entro fine anno un piano di risanamento per evitare che il tendenziale del deficit arrivasse a sfiorare la quota mostre dei 200 milioni. I quattro piani complessivamente dovrebbero comprimere lo stesso deficit intorno ai 100 milioni. Per poi abbassarlo ulteriormente utilizzando le risorse del fondo sanitario regionale. E proprio nei giorni scorsi l’assessore alla Salute  Nicoletta Verì ha assicurato che con la ripartizione del Fondo sanitario nazionale l’Abruzzo avrà 2,7 miliardi, con un incremento di 90 milioni di euro, altri 22 milioni aggiuntivi arriveranno dal governo centrale nella ripartizione del payback farmaceutico.

E poi proprio nella legge di stabilità, che è una componente della legge di bilancio da approvare  nelle prossime ore, sono stati destinati 20.040.000 euro per il 2025, 6.040.000 per il 2026 e 5.840.000 per il 2027 alla copertura del “potenziale disavanzo registrato al 31 dicembre 2024 del servizio sanitario regionale”, oltre che ad “interventi triennali in materia di trasporto aereo”, ma in concreto per la sanità ci sono 10 milioni per il 2024 e il Collegio dei revisori sostengono che non sono sufficienti perché potrebbero registrarsi ulteriori disavanzi.

Nel documento i revisori focalizzano l’attenzione in particolare sugli accantonamenti prudenziali, attestando la “regolarità del calcolo e il rispetto della percentuale minima di accantonamento”.

Parliamo di una previsione di competenza per il 2025 di 243,4 milioni di euro, per il 2026 di 223,7 milioni e per il 2027 di 221,4 milioni.

Necessari alle più svariare evenienze ed imprevisti, come i crediti di dubbia esigibilità, i contenziosi giudiziari, le perdite delle società partecipate, le possibili riduzioni del gettito tributario, gli adeguamenti contrattuali, le eventuali riduzioni delle tasse regionali, le compensazioni, come avvenuto quest’anno, dei tagli dei trasferimenti di fondi dal governo centrale, per circa 26 milioni di euro.

In particolare, per quel che riguarda poi il perimetro della spesa sanitaria, che da sola vale 9 miliardi nel triennio, rispetto i complessivi 15 miliardi che compone il bilancio regionale, il Collegio rileva che dal 2025 al 2027 la differenza in negativo tra le entrate e le spese è di oltre 39 milioni di euro, quota da finanziare con oneri a carico del bilancio regionale, mentre nella nota integrativa la somma del passivo è più bassa, di 30,5 milioni di euro.

Alza criticità evidenziata dal Collegio dei revisori dei conti, è che all’interno della Regione Abruzzo c’è l’assenza di una effettiva Unità di coordinamento, monitoraggio e controllo di tutti i progetti finanziati alle risorse del Pnrr per i quali la Regione risulta soggetto attuatore, attività di monitoraggio e controllo demandata di fatto a ciascun direttore dirigente dei vari dipartimenti interessati.

Infine l’alert relativo alla difficoltà che avrà la regione a contrarre nuovi mutui, mettendo in guardia “dagli effetti e dall’impatto sull’equilibrio finanziario di un eventuale ricorso a nuovo indebitamento”.

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Questo alla luce del fatto che il disavanzo complessivo che la regione deve ripianare è quantificato in 89,7 milioni di euro, e della complessa gestione derivanti dagli strumenti derivati contratti, dei parziali accantonamenti sul bilancio per la gestione del tfs e tfr dei dipendenti, e appunto del potenziale disavanzo sanitario.

La Regione spende già per il rimborso dei prestiti 182 milioni di euro nel 2024, 177,3 milioni nel 2025, 172,7 milioni nel 2026, 168,3 milioni nel 2027. Il limite dell’indebitamento è rispettato, ma oltre è sconsigliato andare.

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