Le quantità di rifiuti urbani trattati in discariche e inceneritori restano elevate. Permane l’esigenza di una filiera integrata di riciclo e recupero.
Redazione
26 dicembre 2023
Secondo l’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani redatto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con riferimento al 2023 la produzione di rifiuti urbani in Toscana si è attestata su 2 milioni 146.320 tonnellate, un calo di circa 6.685 tonnellate rispetto al 2022 (-0,3%) e una produzione pro capite di 585,7 chili. La raccolta differenziata è arrivata al 66,6% (+1%). La raccolta differenziata pro capite dei rifiuti urbani raggiunge i 390 chilogrammi collocandosi al di sopra della media nazionale di 331 chilogrammi ad abitante per anno. Tra le province con una percentuale di raccolta differenziata maggiore o uguale al 65% troviamo Firenze (68,2%), Pisa (69,4%), Massa Carrara (69,5%), Prato (71,1%), Lucca (77,5%).
Il trattamento dei rifiuti organici a livello regionale conferma il ruolo leader della Lombardia con circa 1,6 milioni di tonnellate, pari al 23,1% del totale nazionale. Il 3,8% viene avviato a trattamento in Toscana (circa 263 mila tonnellate gestite in 12 impianti di compostaggio e 3 di trattamento integrato anaerobico/aerobico). Due nuovi impianti di trattamento integrato (anaerobico/aerobico) sono entrati in esercizio in Toscana nel 2023 (Arezzo e Grosseto) determinando un aumento quantitativo della sola frazione organica da raccolta differenziata passare da poco più di 30 mila tonnellate del 2022 a circa 137 mila tonnellate nel 2023. Gli impianti hanno iniziato la produzione di biometano dalla fine del 2023, contribuendo al totale nazionale per lo 0,1%,
Per quanto riguarda il compostaggio della frazione organica da raccolta differenziata la riduzione più sostanziale si riscontra proprio in Toscana, regione ancora segnata da un incremento delle quantità dei rifiuti organici gestiti fuori dal territorio regionale ma anche da un ammodernamento della dotazione impiantistica. Le riduzioni registrate nel settore del compostaggio si attestano al 46,3% nelle quantità complessive e al 50,9% nelle frazioni organiche della raccolta differenziata.
In Toscana si rileva un decremento delle quantità dei rifiuti organici gestiti in regione (-9,3%, – 27 mila tonnellate), un incremento del 16,9% dei rifiuti organici esportati che sono distribuiti, prevalentemente, in Veneto (circa 104 mila tonnellate, 40,9%), Lombardia (oltre 64 mila tonnellate, 25,3%), Emilia-Romagna (11,5%), in Piemonte (9,9%) e Friuli-Venezia Giulia (8,2%). Quantitativi minori sono inoltre destinati in Umbria, Lazio e Abruzzo. La Toscana registra inoltre un decremento di oltre 7 mila tonnellate di rifiuti (+1,1%) processati con il trattamento meccanico e meccanico biologico aerobico.
il numero degli impianti di incenerimento operativi sul territorio nazionale che trattano rifiuti urbani e rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi è andato progressivamente riducendosi passando dalle 44 del 2014 alle 36 unità del 2023. In Lombardia è incenerito il 35,3% del totale nazionale dei rifiuti urbani mentre in Toscana il 4%. L’andamento dei quantitativi di rifiuti inceneriti su scala regionale nel periodo 2019-2023 mostra una flessione di oltre 16 mila tonnellate (-7,2%). Nel caso della Toscana si rileva, invece, un incremento del 7% delle quantità di rifiuti urbani smaltiti in discariche regionali (+54 mila tonnellate circa).
Il valore di smaltimento in discarica pro capite più elevato si registra in Molise con 252 kg/abitante, seguono la Valle d’Aosta con 231 kg/abitante e la Toscana con 225 kg/abitante (le quote di rifiuti urbani provenienti da fuori regione corrispondono a 167 mila tonnellate mentre quelle esportate fuori regione corrispondono a 736 tonnellate). Il pro capite da “bilancio” risulta, quindi, pari a 179 kg/abitante. Per i rifiuti urbani biodegradabili smaltiti in discarica la Toscana è tra le regioni più lontane dall’obiettivo con 135 kg/abitante.
Nel 2023 la Toscana ha esportato 9.501 tonnellate di rifiuti urbani non pericolosi che si sommano a 370 tonnelate di rifiuti urbani pericolosi. Le importazioni regionali ammontano invece a 13.444 tonnelate di rifiuti non pericolosi. La regione sembra dunque ancora lontana dai target europei sull’economia circolare che prevedono di portare il riciclo effettivo dei rifiuti urbani al 65% entro il 2035. Bisogna considerare infatti che una grande quota di rifiuti solidi urbani al momento non viene intercettata da filiere del riuso e circa il 20 % del 60 % di media raccolto con la differenziata finisce in discarica o negli inceneritori esistenti. Il Rapporto nella versione integrale
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