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Il tema della fiscalità immobiliare è stato di grande interesse anche nel 2024. Sono infatti molteplici i bonus casa di cui si è potuto beneficiare. In alcuni casi, si è trattato di un’ultima opportunità dal momento che determinate agevolazioni sono giunte alla loro scadenza o proseguiranno in misura ridotta. Vediamo dunque quali sono i benefici fiscali di cui è stato possibile usufruire e cosa accadrà con l’anno nuovo.
Bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione 2024 ha permesso ai contribuenti di detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione è spettata nella misura ridotta della metà. Il beneficio fiscale nel 2025 è stato prorogato al 50%, ma solo per la prima casa.
La detrazione ha interessato i contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. L’agevolazione ha riguardato i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento; i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili; gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).
Bonus mobili
Il bonus mobili ed elettrodomestici nel 2024 è stato sfruttato da chi ha acquistato mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori) e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Nel 2025 arriva un nuovo bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza. La misura consiste proprio in un incentivo per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica. In particolare, il nuovo bonus elettrodomestici valido per il 2025 prevede un contributo fino al 30% del costo di acquisto, per un massimo di 100 euro per elettrodomestico. La somma agevolabile sale a 200 euro per le famiglie con un Isee inferiore a 25mila euro. Ogni nucleo familiare potrà richiederlo per un solo elettrodomestico.
Si ricorda, inoltre, che il bonus mobili è stato prorogato nel 2025 con una percentuale di detrazione del 50% e un tetto di spesa di 5000 euro.
Ecobonus
L’ecobonus al 65% e 50%, ossia l’agevolazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici, nel 2024 è stato una detrazione dall’Irpef o dall’Ires da ripartire in dieci rate annuali di pari importo.
Per poter usufruire dell’ecobonus, gli interventi dovevano essere eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.
Come sottolineato dall’Agenzia delle Entrate, per la maggior parte degli interventi la detrazione è stata pari al 65%, per altri è spettata nella misura del 50%.
In questa seconda categoria rientravano:
- l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
- l’acquisto e posa in opera di schermature solari;
- l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti).
A poter usufruire dell’ecobonus sono stati tutti i contribuenti residenti e non residenti, titolari di qualsiasi tipologia di reddito:
- le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
- i contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
- le società semplici;
- le associazioni tra professionisti;
- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
Il beneficio, inoltre, ha interessato a chi possedeva o deteneva, in base a un titolo idoneo, l’immobile oggetto di intervento:
- il proprietario o il nudo proprietario;
- il titolare di un diritto reale di godimento, quale usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- l’inquilino o il comodatario dell’immobile;
- i soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
- gli imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o i beni merce;
- coloro che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
- i familiari conviventi, vale a dire il coniuge (a cui è equiparata la parte dell’unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
- il convivente di fatto;
- il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- il promissario acquirente.
Nella legge di Bilancio 2025 è arrivata anche la proroga per l’ecobonus, con una differenza però tra la prima casa (agevolata al 50%) e la seconda casa (con una percentuale di detrazione al 36%).
Superbonus
Nel 2024 il superbonus è stato al 70 per cento. Nel corso del tempo, l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto-legge n. 34/2020 (decreto Rilancio) è stata più volte modificata. La detrazione iniziale era del 110%, si è poi passati a una detrazione del 90%, che nel 2024 è scesa al 70%.
Bonus verde
Il bonus verde, giunto alla sua scadenza, è stato una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
L’agevolazione poteva essere usufruita dai contribuenti che possedevano o detenevano, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale erano effettuati gli interventi e che avevano sostenuto le relative spese. Anche i familiari conviventi di chi possedeva o deteneva l’immobile potevano accedere al bonus verde, se ne sostenevano le spese e le fatture e i bonifici eranno intestati a questi soggetti.
Sismabonus
Il sismabonus, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, ha offerto la possibilità di beneficiare di una detrazione del 50%, che doveva essere calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che doveva essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.
Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, la detrazione era più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si otteneva una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori venivano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%).
Le percentuali di detrazione fruibili con il sisma bonus 2024 dipendevano dalla tipologia di intervento e di immobile interessato (se unità immobiliari o parti comuni di edifici condominiali):
- 50% con miglioramento dell’unità immobiliare senza cambio di classe di rischio sismico;
- 70% con riduzione di una classe di rischio;
- 80% con riduzione di due classi di rischio;
- 75% con riduzione di una classe di rischio per lavori su parti condominiali;
- 85% con riduzione di due classi di rischio per lavori su parti condominiali.
Il sismabonus è stato prorogato nel 2025, ma anche in questo caso ci sarà un taglio alle detrazioni. L’aliquota sarà al 50% per il 2025 e al 36% per il 2026/2027.
Bonus barriere architettoniche
Il bonus barriere architettoniche racchiude una serie di agevolazioni dedicate ai contribuenti che effettuano interventi per superare ed eliminare le barriere architettoniche. In particolare, per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti, è prevista una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. Il bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.
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