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La Giunta provinciale, su indicazione dell’assessore Tonina, ha approvato le direttive e i finanziamenti per le Rsa e i Centri diurni
Doppio provvedimento della Giunta provinciale che, su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina, ha approvato le direttive 2025 per Rsa e Centri Diurni anziani disponendo contestualmente il relativo finanziamento dei posti convenzionati con il sistema sanitario provinciale.
Le due deliberazioni mettono a disposizione ulteriori 11 milioni di euro, movimentando risorse per quasi 190 milioni di euro, ovvero circa 180 milioni per il sistema delle Rsa e oltre 9 milioni per i Centri diurni ma soprattutto puntano a traguardare uno degli obiettivi prioritari stabiliti dall’Assessorato per questa legislatura:
«Con queste risorse – spiega l’assessore – confermiamo il nostro impegno nel rispondere a una delle sfide più urgenti e complesse che il nostro territorio si trova ad affrontare, l’invecchiamento della popolazione. Il sostegno al sistema delle Rsa e ai Centri diurni rappresenta un passo concreto per garantire un’assistenza di qualità, promuovendo al contempo la dignità e il benessere delle persone più fragili.
«La volontà è quella di rafforzare una rete di servizi che sia al passo con i cambiamenti demografici e sociali perché è fondamentale continuare a lavorare per un welfare che sia vicino ai cittadini, capace di rispondere alle necessità legate all’aumento dell’aspettativa di vita e al cambiamento demografico, e che sappia investire anche nella prevenzione e nel mantenimento dell’autonomia degli anziani», – queste le parole dell’assessore Tonina.
Direttive Rsa
Il provvedimento fa seguito all’operazione ascolto avviata a inizio legislatura dall’Assessorato, proprio con l’obiettivo di conoscere il sistema delle Rsa, capire le priorità e implementare di conseguenza le politiche di welfare per gli anziani, e rappresenta il frutto di un lavoro approfondito di analisi e confronto condotto nel 2024 dall’Assessorato, dal Dipartimento e dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Le visite condotte hanno posto in luce un quadro generale composto da un’offerta di servizi diversificata e collaborazioni virtuose tra strutture pubbliche e private, fra le criticità emerse vi sono l’aumento di residenti con disturbi cognitivi, le difficoltà di reclutamento del personale e una crescente domanda di residenzialità protetta.
Inoltre l’analisi sui tempi di attesa per l’ingresso in RSA e sui bisogni degli utenti ha messo in luce un numero significativo di anziani che, pur non necessitando di assistenza intensiva, non possono più risiedere al proprio domicilio a causa della compromessa non autosufficienza e di condizioni personali o familiari.
Per affrontare queste sfide, il provvedimento prevede investimenti mirati per:
– aumentare l’offerta di residenzialità, includendo una nuova tipologia di residenzialità a bassa soglia assistenziale;
– potenziare il parametro assistenziale nelle RSA esistenti;
– aggiornare le tariffe sanitarie per coprire i costi crescenti del personale.
Fra le principali modifiche introdotte dalle Direttive 2025 vi sono:
– l’aumento dei posti letto convenzionati, con l’incremento di 92 posti letto nei territori con una minore dotazione, per un totale di 4.636 posti convenzionati (+3,25 milioni di euro).
– il potenziamento del parametro assistenziale, ovvero l’aumento del personale: 24 infermieri e 70 operatori socio-sanitari aggiuntivi, per un investimento complessivo di 4,4 milioni di euro.
– l’aggiornamento della tariffa sanitaria: revisione tariffaria volta a coprire gli aumenti contrattuali del personale degli anni 2016-2024 e l’integrazione dei costi derivanti dall’aggiornamento dei parametri assistenziali, nonché per i gestori privati l’applicazione di condizioni contrattuali non inferiori a quelle del CCNL delle cooperative sociali.
– una nuova residenzialità a bassa soglia assistenziale, attraverso la creazione di un fondo dedicato di 1,3 milioni di euro per introdurre, nel corso del 2025, una tipologia di residenzialità protetta destinata a persone parzialmente non autosufficienti. Questa iniziativa sarà sviluppata con un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di APSS, Spazio Argento, UPIPA e Consolida.
Per il 2025 sono previsti tavoli di lavoro dedicati a:
– attrattività, formazione e diversificazione del personale assistenziale;
– miglioramento dell’assistenza a persone con demenza e disturbi comportamentali;
– apertura delle RSA al territorio in collaborazione con Spazio Argento;
– sostenibilità economica dei servizi e coinvolgimento dei familiari.
La spesa complessiva per il sistema RSA nel 2025 è pari a 179 milioni di euro.
Centri diurni per anziani
Il secondo provvedimento introduce le direttive per il 2025 relative alla gestione e al finanziamento dei Centri diurni per anziani, parte fondamentale della rete dei servizi a sostegno delle persone parzialmente non autosufficienti che vivono al proprio domicilio.
Questi servizi si inseriscono nella strategia complessiva della legislatura, mirata a potenziare sia l’assistenza domiciliare che quella semiresidenziale, favorendo il benessere fisico e relazionale degli anziani, ritardando l’inserimento in strutture residenziali e offrendo un valido supporto alle famiglie e ai caregiver.
Tra gli obiettivi principali di Legislatura, vi è il raggiungimento graduale di una dotazione di posti convenzionati pari all’1% della popolazione anziana over 75 in tutte le comunità di valle. A tal fine, è previsto un incremento di 46 posti nei Centri diurni già attivi, con priorità nei territori meno serviti, oltre all’aumento del fondo accantonato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari di circa 270.000 euro per ampliare l’accoglienza diurna nelle RSA.
Le direttive prevedono anche un aumento del 20% della tariffa per i Centri diurni, per coprire i costi del personale e delle strutture, e del 10% per nonché del finanziamento destinanto al trasporto, in considerazione dell’incremento dei costi dei carburanti e degli automezzi.
Il finanziamento complessivo per i Centri diurni nel 2025 ammonta a 9.259.923 euro.
I provvedimenti sono frutto di un lavoro condiviso con l’Azienda sanitaria e i rappresentanti degli enti gestori, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi e rispondere in modo integrato alle esigenze della popolazione anziana del Trentino.
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