L’anno si chiude con l’ennesimo giallo Est Sesia. Questa volta l’incognita riguarda i conti. Come vi abbiamo già raccontato (leggi l’articolo), il presidente Colli nel farsi rieleggere ha dovuto prendere atto che mancano i soldi per pagare gli stipendi e, con la spada di Damocle del commissariamento (fortemente voluto dalla Lombardia mentre il Piemonte nicchia), ha chiesto agli utenti che pagano il comprensoriale (quindi non tutti) il pagamento di un contributo straordinario da versare a mezzo Mav entro il 20 dicembre. Il buco sarebbe di circa 4,5 milioni di euro e non è possibile colmarlo altrimenti perché il bilancio non è stato approvato e non si possono chiedere prestiti alle banche.
VERSAMENTO STRAORDINARIO PER GLI UTENTI EST SESIA
Lo stesso consorzio lo spiega in questa nota ufficiale: «Il versamento straordinario, come riportato in calce nella bolletta:
“Versamento straordinario in forza della Delibera assembleare n.4 del 26 novembre 2024 per far fronte alle esigenze di cassa del Consorzio derivanti dalla mancata nomina da parte delle Regioni dei Revisori dei Conti effettivi e supplenti per la redazione della relazione del bilancio 2023, già sottoposto all’esame del Consiglio di Amministrazione del 26 giugno 2024, da compensarsi a conguaglio entro il 31.12.2025.”
Ciò è riferito alla necessità temporanea e impellente da parte dell’Associazione di disporre della liquidità necessaria per fronteggiare i costi dei prossimi mesi e comunque fino a che la Regione Piemonte, nominando i revisori, ci consentirà di approvare il Bilancio consuntivo 2023. In assenza di tale approvazione il Consorzio non potrà ristabilire le normali linee creditizie di cui necessita (mutui, finanziamenti e fidi) . Questa è l’origine della richiesta che il Consorzio, suo malgrado, si trova costretto a dover fare ai propri consorziati, conscio che la richiesta parametrata sulla superficie assoggettata al diritto comprensoriale presenta elementi critici, in quanto avrebbe dovuto essere caricata sul più equo costo sostenuto da ciascun consorziato in questa stagione irrigua, richiedendo una variazione al bilancio corrente impossibile da effettuarsi senza i revisori dei conti.
CONGUAGLIO NEGATIVO
Il vincolo, quindi, di gravare sul “comprensoriale” tutto il “versamento straordinario” (50€/ha) determinerà certamente anche situazioni a conguaglio negativo, cioè a credito, che necessiteranno, queste, di essere sanate al più presto e appena l’equilibrio finanziario lo permetterà. Le compensazioni/rimborsi saranno comunque effettuate entro il saldo dell’ultima rata del 10 novembre 2025 che si effettua per sua natura a conguaglio. Per le ragioni sopra esposte riconducibili alla impossibilità di calcolare il contributo in base ai consueti parametri utilizzati per le rate di anticipo e saldo, si è ritenuto che, così come accaduto per la rata a saldo del 2022 (critico per la siccità), questo “versamento straordinario” escluda l’imposizione dell’indennità di mora e ritardato pagamento, per il semplice motivo che di fatto è un aiuto dall’utenza al sostentamento dell’Associazione. Si chiede cortesemente, per questa ragione, ai consorziati nella disponibilità economica di adempiere al pagamento appena possibile.
Ringraziando per la preziosa collaborazione, si coglie l’occasione per porgere a tutti Voi ed alle vostre famiglie sinceri auguri per le prossime Festività».
TRE PERPLESSITA’
In realtà, come ci segnalano diversi lettori, lo strumento scelto solleva delle perplessità, al punto che molti utenti sarebbero intenzionati a non pagare. La prima perplessità riguarda la natura straordinaria del contributo che lo renderebbe, secondo alcuni, “irrecuperabile” in sede di conguaglio e, se così fosse, non si tratterebbe di un contributo ma di una tassa. La seconda perplessità riguarda la parzialità della richiesta: solo una parte degli utenti paga il comprensoriale, in quanto l’ente consortile non disporrebbe – usiamo il condizionale perchè la situazione è intricata – dei dati necessari per farlo pagare a chi non è “censito”. La terza perplessità è inerente l’efficacia del contributo straordinario: coprirà davvero il buco? E se non paga nessuno come si pagano gli stipendi?
La quarta perplessità è nello stile: pur stimando il personaggio, per la sua esperienza e la sua cultura, come abbiamo altrimenti dimostrato nei nostri articoli, Camillo Colli ha scelto di dividere gli utenti e scatenare battaglie legali contro una parte dell’utenza e la richiesta di “un aiuto” non è esattamente quel che ci si aspettava al termine di un periodo che potrebbe concludersi con il commissariamento dell’ente consortile. Una prospettiva che lo stesso Colli avrebbe tentato di scongiurare incontrando l’assessore Bongioanni e candidandosi, se ciò che ci raccontano a Torino è vero, a succedere a se stesso come commissario.
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