Meloni al Senato, la replica integrale della premier. Vivace scambio di battute con Renzi e 5stelle

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Giorgia Meloni replica al Senato dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Tante le risposte ai diversi senatori che l’avevano interpellata, tra cui l’ex premier Mario Monti: “Al senatore Monti vorrei dire che io non ho mai detto che l’Italia non ha mai avuto un tale ruolo nella Commissione europea, ma invece ho detto che ha avuto un ruolo adeguato al suo peso e l’ho rivendicato”, a proposito del “peso” di Roma a Bruxelles.

 

Ricco scambio di battute contro Renzi

Ad un altro ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che le aveva domandato se “Matteo Salvini è anti-italiano o no avendo lavorato contro la Commissione von der Leyen e Fitto”: “Noi abbiamo la Lega che vota per Fitto – ha risposto la premier – e non vota la Commissione. E abbiamo il Pd, che fa parte del Partito socialista europeo, che vota la Commissione, mentre le delegazioni hanno dato mandato al Pse di scrivere fino all’ultimo una lettera a von der Leyen, in cui si diceva che Fitto non doveva avere la vicepresidenza della Commissione. C’è una differenza molto importante”. E ancora: “Da una parte c’è un partito che difende il commissario italiano, pur contestando la Commissione, dall’altra un partito che sostiene la Commissione, contestando il commissario italiano. Una differenza molto importante”.

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Sempre al leader di Italia viva, la presidente del Consiglio ha risposto in merito ai centri per migranti in Albania, dicendo che “è una proposta molto interessante quella delle carceri ma non intendo perseguirla, magari possiamo immaginarla per qualche altro scenario, la proposta è sicuramente interessante ma intendo usare quei centri per quello per cui sono stati pensati”. Il dibattito contro Matteo Renzi aveva riguardato anche il rapporto della presidente del Consiglio col presidente argentino Milei: “Che vuol dire, sta con Milei? Penso sia una novità molto interessante, una novità nel panorama politico argentino, penso che sia la persona giusta in quel contesto ma non penso che quello che dice sarebbe replicabile in Italia: lei era amico di Barak Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette” ha detto ancora Meloni, rivolta a Renzi.

 

Sulla manovra: “Mettiamoci d’accordo per farla passare senza fiducia”

Sulla legge di Bilancio, poi, Meloni ha ricordato che “abbiamo cercato di fare del nostro meglio, per presentare prima possibile” la manovra, “ho chiesto che ci fosse per il Parlamento il massimo tempo possibile, tutti sappiamo che ci sono dei vincoli, anche europei: so che la fiducia è stata posta in accordo con le opposizioni” ma “se ci fosse un accordo sui tempi senza voto di fiducia, sarebbe preferibile, sarei contenta se ci mettessimo d’accordo di farlo senza voto di fiducia”.

 

Le risposte su Siria e Libano

“Siamo impegnati in diverse iniziative a livello multilaterale che riguardano la questione principale di cui l’Italia, e non solo, deve occuparsi se vuole garantire la stabilizzazione della sovranità del Libano: la formazione delle forze armate libanesi. Anche qui voglio ringraziare tutti i nostri militari impegnati in Libano” ha detto, tra le altre cose. E sulla Siria: “Avrete letto che l’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, apre alla rimozione delle sanzioni verso la Siria, un altro strumento che può essere utilizzato per avvicinare. Ma è ovvio che ci muoviamo in una situazione che a nessuno è chiarissima”.

 

Bagarre finale, poi gli auguri di Natale

Dopo la bagarre scoppiata nell’Aula di Palazzo Madama quando la presidente del Consiglio ha replicato all’intervento della senatrice del M5S, Dolores Bevilacqua, molti parlamentari pentastellati hanno lasciato l’emiciclo per protesta. E mentre Meloni attaccava gli esponenti del partito di Conte sui costi del Superbonus, respingendo ogni accusa di favoritismo alle banche, diversi esponenti del centrodestra continuavano a urlare verso i banchi del M5S contro i pochi rimasti. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha tentato più volte di riportare la calma e alla fine si è visto il senatore questore Antonio De Poli accompagnare fuori dell’Aula uno dei parlamentari 5 stelle più innervosito dalle dichiarazioni della premier, Ettore Licheri.

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