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Ruben Amorim ha iniziato ad usare il pugno duro al Manchester United per ricreare una cultura del successo che a Old Trafford manca da tempo: a farne le spese Rashford e Garnacho, neanche convocati per il derby vinto sul City. Amorim ha spiegato il motivo della clamorosa doppia esclusione: ha visto qualcosa che non gli è piaciuto fuori dal campo.

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Se il derby di Manchester da un lato ha certificato che la crisi del City appare senza fine, dall’altro ha ridato respiro alla stagione dello United, che sta cercando di trovare nuova linfa dal recente arrivo di Ruben Amorim in panchina al posto dell’esonerato Erik ten Hag. La conclusione del match – un ribaltone con le due reti dei Red Devils arrivate tra l’88’ e il 90′ – è stata drammatica per la squadra di un Pep Guardiola sempre più avvilito, mentre Amorim è andato all’incasso dopo il pugno duro mostrato alla vigilia con la clamorosa esclusione dall’elenco dei convocati di Marcus Rashford e Alejandro Garnacho, avvisati solo via WhatsApp che sarebbero rimasti a casa, neanche convocati per il match di Etihad Stadium. Un’esclusione non dovuta né a infortuni né a motivi disciplinari, ha precisato nel dopo partita Amorim, che tuttavia ha spiegato che la sua decisione era frutto di quello che aveva visto in campo e fuori, mettendo in mezzo anche comportamenti come vestirsi o rapportarsi ai compagni.

Rashford e Garnacho neanche convocati per City-United: pugno duro di Amorim

Aveva destato molto clamore l’assenza di entrambi gli attaccanti dalla lista dai calciatori convocati per il derby: Rashford e Garnacho evidentemente erano stati ritenuti da Amorim non in condizione in questo momento di stare nel gruppo, neanche pronti a subentrare dalla panchina. Una bocciatura durissima, per far capire – da parte del nuovo padrone del vapore – che per riportare lo United ai fasti di un tempo servono non solo tecnica e tattica ma anche qualcos’altro extra campo. A guidare la prima linea dello United contro il City domenica pomeriggio c’erano dal 1′ Mason Mount e gli ex atalantini Amad Diallo e Rasmus Hojlund, con Antony e Zirkzee in panchina.

Ruben Amorim e Pep Guardiola a bordo campo durante il derby di Manchester

Ruben Amorim e Pep Guardiola a bordo campo durante il derby di Manchester

Spiegando la sua decisione di lasciare a casa Rashford e Garnacho (rispettivamente 7 gol e 3 assist il primo, 8 gol e 4 assist il secondo finora in stagione), Amorim ha detto nel dopo partita: “Cerchiamo di valutare tutto: la prestazione in allenamento, le prestazioni in partita, l’impegno con i compagni di squadra, spingerli a migliorare. Tutto è in gioco quando analizziamo e cerchiamo di scegliere i giocatori. È la mia selezione. Semplice. Non voglio mandare un messaggio, è semplicemente una valutazione e loro lo sanno. I giocatori sono davvero, davvero intelligenti“.

Il messaggio del tecnico: “Faccio attenzione a tutto, al modo in cui mangi, al modo in cui ti vesti. A tutto”

Tutti capiscono la mia decisione e devo scegliere. È una semplice selezione. Certo che il contesto è difficile perché dobbiamo vincere le partite e ora ci troviamo in una situazione difficile. Faccio attenzione a tutto, al modo in cui mangi, al modo in cui ti vesti per andare a una partita. A tutto. Faccio la mia valutazione e poi decido“, ha continuato nel suo messaggio ben chiaro Amorim, che poi ha spiegato che Rashford e Garnacho sono stati informati della decisione tramite la chat WhatsApp del club: “È sempre la stessa cosa e tutti capiscono. Dopo l’ultimo allenamento c’è una comunicazione che va su WhatsApp e poi ricevono le informazioni. Ma stanno bene. Stamattina avevano l’allenamento e io ero lì“.

Nonostante i tre punti conquistati nel derby, il Manchester United ha ancora tanta strada da fare per risalire la classifica della Premier League: i Red Devils sono in 13sima posizione dopo 16 giornate, con appena 22 punti. Amorim ha capito subito che non c’è tempo da perdere: servono modi se necessario anche duri, per educare tutto il gruppo ad una disciplina che sia base di una nuova cultura. Un idem sentire che assomigli il più possibile a quello che aveva il glorioso United di Sir Alex Ferguson.





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