Crisi Concast, dopo Latte Trento e il Caseificio di Rumo esce anche quello di Fondo: il disappunto della Federazione – Economia

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TRENTO. La Federazione Trentina della Cooperazione esprime disappunto per la decisione del Caseificio Sociale di Fondo e del Caseificio di Rumo di uscire dal Consorzio Concast, ritenendo la scelta prematura rispetto al percorso già avviato di analisi e miglioramento del sistema caseario. La Federazione sottolinea l’importanza della coesione tra i caseifici e il valore di un confronto basato su dati e analisi oggettive, il cui esito sarà presentato ai soci nelle prossime settimane.

“Si apprende – si legge in un comunicato della Federazione – la notizia della decisione assunta dal Consiglio di Amministrazione del Caseificio Sociale di Fondo circa la volontà di recesso dal Consorzio Concast. Questa decisione fa seguito a quanto già deliberato dal Caseificio di Rumo ed ancor prima dalla Latte Trento”.

“Se a quest’ultima va riconosciuta coerenza nella propria scelta, motivata dalla percezione di un Consorzio ritenuto non in grado di fornire risposte concrete alle sollecitazioni avanzate dalla cooperativa, Fondo e Rumo hanno adottato una posizione meno comprensibile. Entrambi, infatti, erano pienamente consapevoli del progetto di analisi del settore avviato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, i cui risultati avrebbero dovuto rappresentare la base di valutazione per qualunque decisione – sempre pienamente legittima, si intende – sull’eventuale uscita da Concast”.

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E ancora: “I rappresentanti di Rumo e di Fondo, nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio del 12 agosto scorso, hanno votato a favore dell’iniziativa promossa dalla Federazione Trentina della Cooperazione, concordata con i competenti Assessorati provinciali e sviluppata in collaborazione con la società di consulenza Gabrielli & Partners. L’obiettivo dell’iniziativa è di sfrondare la discussione da inutili e pericolosi personalismi, affrontare con chiarezza le criticità che da anni caratterizzano il sistema e, infine, definire un coraggioso piano strategico – a cui seguirà un piano industriale – capace di rilanciare un settore fondamentale per il Trentino”.

“Tutti i soci del Consorzio – dichiara Roberto Simoni, presidente della Federazione – hanno deciso insieme di avviare un percorso di analisi e miglioramento, consapevoli delle difficoltà esistenti. L’obiettivo è affrontare le criticità e individuare soluzioni concrete per rafforzare la filiera. Disdire la partecipazione al Consorzio prima di avere in mano i risultati di questo percorso è un atto affrettato e poco costruttivo. Registrare come non si sia voluto attendere gli esiti dello studio prima di prendere decisioni così rilevanti dispiace e solleva perplessità sulle ragioni di questa accelerazione; al contempo rafforza la determinazione nel portare all’attenzione dei Consigli di Amministrazione interessati i risultati della nostra analisi nel pieno rispetto delle tempistiche a suo tempo promesse”.

Il percorso avviato con Gabrielli & Partners

“Un lavoro articolato, complesso – fa presente la Federazione – che ha permesso di:

  • indagare a fondo l’oggi e di ipotizzare un possibile domani dell’allevamento trentino, in particolare bovino ma non solo, con un’indagine quali-quantitativa su 610 stalle, condotta in collaborazione con la Federazione Provinciale Allevatori
  • intervistare consiglieri, persone considerate chiave in Concast e nei Caseifici, coinvolgere stakeholder di riferimento
  • analizzare i trend di consumo retail e del turismo enogastronomico
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  • segmentare le vendite per mix prodotto e cliente
  • definire un benchmark economico finanziario dei competitor
  • esplorare il mercato potenziale provinciale per consumi retail e turistici
  • considerare i correlati aspetti organizzativi e di bilancio
  • proporre infine uno scenario al quale guardare per ritrovare unità all’interno del mondo lattiero caseario cooperativo”.

Già nella giornata di lunedì 16 dicembre verrà richiesta la disponibilità di Concast e Latte Trento ad incontrare la Federazione per la presentazione dello studio, che siamo certi offrirà spunti di riflessione importanti; analoga opportunità verrà proposta ai Caseifici di Rumo e Fondo così come a tutti i soci del Consorzio, nella ferma e piena convinzione che solo un forte e credibile progetto unitario potrà offrire adeguate prospettive di redditività a favore degli allevatori, veri e unici destinatari finali di ogni decisione che verrà assunta”.





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