Il duello Meloni-Schlein, gli scioperi, l’Europa e i migranti: cosa è successo nel 2024 sotto il cielo della politica

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Dopo l’addio a Silvio Berlusconi nel 2023, con la sua più che ventennale leadership del centrodestra e un tourbillon di dirigenti nel centrosinistra, il 2024 della politica in Italia ci restituisce una sfida in campo di due leader. Per la prima volta si tratta di due donne: Giorgia Meloni ed Elly Schlein, alla guida dei due partiti principali collocati a destra e sinistra, Fratelli d’Italia e Partito democratico, distanziate da circa 5 punti percentuali di consenso a favore dell’attuale presidente del consiglio. I rispettivi leader alleati e le loro formazioni, M5s, Avs, Fi, Lega, per divisioni interne o per l’incapacità di crescere oltre il 10 per cento dei consensi, appaiono in questo finale d’anno sempre più destinati ad un ruolo di satelliti dei due partiti maggiori, in un contesto caratterizzato, anche nel caso delle elezioni regionali e locali, da un fortissimo astensionismo.

La presidenza del G7 

Con il governo Meloni l’Italia ha assunto la presidenza del G7 il 1° gennaio 2024, la quale è culminata nel vertice estivo fra i leader mondiali, molti dei quali in uscita di scena, tra gli ulivi in Puglia, in un contesto internazionale di spasmodica attesa, considerato che quest’anno erano in programma le elezioni politiche in oltre 70 paesi: metà della popolazione mondiale è stata chiamata alle urne per determinare le nuove linee della stabilità geopolitica. Una fitta agenda internazionale che il governo italiano, il 28 e il 29 gennaio, ha cercato di orientare sul tema “Africa e migrazioni”, annunciando “le grandi direttrici” di intervento del piano Mattei.

Ucraina e Medio Oriente

Uno sguardo fisso all’orizzonte internazionale, esteso alle perduranti crisi in Ucraina e Medio Oriente, dal quale tuttavia il mondo politico italiano è stato ben presto distolto dalla realtà dei fenomeni estremi dovuti al cambiamento climatico sempre più frequenti: secondo il Wwf in Italia in un anno, da Nord a Sud, dall’Emilia Romagna alla Calabria e alla Sicilia, si sono verificati circa 2mila fenomeni meteorologici portatori di gravi conseguenze sociali ed economiche.

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Le elezioni europee

Le decime elezioni europee che si sono tenute a giugno, la prima volta dopo la Brexit, hanno rappresentato un passaggio cruciale anche in Italia. Dopo questa tornata elettorale, una parte della maggioranza (esclusa Forza Italia di Antonio Tajani appartenente al Partito popolare europeo della riconfermata presidente Ursula von der Leyen) ha criticato le nomine dei nuovi vertici europei, parlando di un presunto complotto per escludere la destra europea dal potere. Un’offesa che si è ritenuta risanata con la nomina del ministro agli Affari europei, Raffaele Fitto, a vicepresidente esecutivo della commissione Ue.

Le elezioni locali e i duelli politici

Si sono anche tenute le elezioni regionali in 7 Regioni: Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Umbria (in quattro ha vinto il centrodestra e in due il centrosinistra) e per finire si è andati alle urne in 3.698 Comuni. Un’atmosfera di continua campagna elettorale che ha segnato il 2024 con numerosi scontri tra partiti di governo e opposizione sui grandi temi della politica come sanità, immigrazione, magistratura.

La gestione dei migranti da parte del governo, anche attraverso il trasferimento nei centri di accoglienza in Albania, ha offerto un’occasione di duro scontro tra la maggioranza e una parte della magistratura: una questione irrisolta da molti anni, ma acuitasi in attesa del pronunciamento del tribunale sull’accusa di sequestro su una nave di migranti, rivolta contro il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, quand’era ministro dell’Interno.

La polemica sulla mancata ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (il famigerato Mes) da parte del governo italiano si è un po’ attenuata nel momento in cui, ad aprile, con il varo della riforma del patto di Stabilità e crescita a Strasburgo, indicante i nuovi vincoli di bilancio, negoziato per l’Italia dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è stato approvato con l’astensione dei partiti della maggioranza di governo: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, i quali poi hanno votato anche contro l’emendamento che chiedeva di respingere il patto. Astenuti anche gli europarlamentari del Pd, mentre sono stati contrari quelli del Movimenti 5 Stelle.

Il 2024 anno degli scioperi

Rispetto al 2023, quest’anno hanno segnato un continuo crescendo gli scioperi e le proteste di piazza spesso incentrate sulle crisi internazionali, soprattutto il Medio Oriente, ma di fatto orientati contro le politiche economiche e sociali del governo attraverso l’indizione di scioperi generali su cui è avvenuto un braccio di ferro con il governo per le precettazioni.

Questi conflitti dimostrano la polarizzazione crescente nel dibattito politico italiano, con tensioni continue. Infine, il testimone del dibattito politico più importante che passa all’immediato futuro del prossimo anno riguarda le politiche climatiche e le strategie per affrontare il cambiamento climatico, soprattutto in vista degli obiettivi europei e delle sanzioni comminate alle aziende, a partire da quelle dell’automotive, settore in forte crisi anche in Italia per l’accelerazione verso l’elettrico.

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