400 milioni per le imprese dal PNRR

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Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Dal 5 febbraio prossimo sarà nuovamente aperto, per le imprese italiane, lo sportello del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, sino ad esaurimento fondi, per le domande presentate entro l’8 aprile.

https://www.corrierenazionale.net/category/economia-finanza/

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale è stato istituito nel 2021, previsto e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR, offre un supporto alle imprese italiane nel raggiungimento dell’obiettivo europeo della lotta ai cambiamenti climatici tramite la transizione ecologica ed industriale.

Un supporto agli investimenti, un impulso che possa innescare la crescita e il rafforzamento della struttura produttiva nazionale attraverso il principio dell’acceleratore, quindi agendo sulla domanda aggregata.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Gli obiettivi cruciali sono quelli di una più elevata efficienza energetica nell’attività di un’impresa di produzione, con un risparmio realizzabile installando impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, da idrogeno, di cogenerazione con un elevato rendimento e di impianti per lo stoccaggio di energia.  Quindi l’obiettivo di un uso più efficiente delle risorse attraverso la circolarità, il riuso, il riciclo o il recupero.

Non sono ammessi progetti di adeguamento a norme dell’Unione Europea in vigore, o progetti che comportino un incremento della capacità produttiva, tranne il caso in cui tali incrementi siano dovuti ad esigenze tecniche e comunque non superino il limite dell’incremento del 20% rispetto alla situazione precedente al progetto. Le innovazioni dei processi produttivi devono pertanto essere volte al miglioramento della tutela ambientale.

I progetti devono prevedere spese tra i 3 e i 20 milioni di euro per ogni unità produttiva e dovranno essere realizzati entro i 36 mesi dalla data di ottenimento del finanziamento, che è a fondo perduto. Le categorie di spesa finanziabili riguardano gli investimenti in infrastrutture e i costi per la formazione del personale. Le risorse inizialmente stanziate per tale secondo sportello (il primo risale all’ultimo trimestre del 2023) sono pari a 400 milioni di euro. Il 40% sarà riservato alle regioni del centro sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

In linea con gli obiettivi di transizione ecologica definiti dal Fondo, un altro vincolo prevede che il 50% delle risorse sia destinato alle imprese che consumino quantità più elevate di energia, individuate nell’elenco della Cassa per i servizi Energetici e Ambientali CSEA, tra quelle che presenteranno istanza.

Le imprese possono essere di qualsiasi dimensione, quindi grandi imprese o PMI, purché siano nel territorio nazionale ed operino nei settori estrattivo e manifatturiero, regolarmente costituite e “attive”. Saranno escluse le imprese in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali così come quelle in difficoltà già al 31-12-2019 (periodo pre Covid), quindi quelle non in regola in materia di obblighi contributivi.

Si prevede l’applicazione delle disposizioni di favore del Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.

Gli investimenti non devono già essere stati avviati e, per poter accedere alle risorse del Fondo, i progetti devono essere supportati da uno studio o Relazione Tecnica, a condizione che la redazione avvenga ad opera di esperti qualificati, per definire lo Stato dell’arte dell’unità produttiva, gli interventi pianificati e i risultati previsti. La graduatoria sarà redatta in base ad un punteggio commisurato alla variazione percentuale di risparmio di energia e di risorse, gli indicatori saranno specifici per ciascun obiettivo ambientale e saranno calcolati sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese nella Relazione Tecnica.

Le istanze per il finanziamento dei progetti dovranno essere presentate tramite il sito di Invitalia.

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È prevista un’assistenza telefonica di primo livello al numero 800 77 53 97 o informazioni per richieste specifiche tramite il Contact Form nell’area riservata del sito di Invitalia.

https://www.progetto-radici.it/category/italiani-nel-mondo/made-in-italy/



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