Pd in Basilicata, Cifarelli mette Lettieri sulla graticola, Speranza lo blinda

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Pd in Basilicata, l’auto-sospensione del consigliere regionale Cifarelli riapre il dibattito tra i democratici in vista dei prossimi appuntamenti elettorali


POTENZA – Ha riacceso all’improvviso il dibattito tra i democratici lucani l’autosospensione dagli incarichi di partito del consigliere regionale Roberto Cifarelli. Dopo le tensioni esplose nell’ultima riunione del circolo di Matera sulle prossime elezioni amministrative nella città dei Sassi.

Ad ammettere per primo «le difficoltà presenti nel Partito democratico cittadino e regionale», ieri mattina, è stato il segretario regionale Giovanni Lettieri. A un mese dall’annuncio di un «cambio di passo» del partito dopo una lunga stagione di tribolazioni. Dalla sconfitta alle elezioni regionali, dopo la bocciatura della candidatura a governatore di Angelo Chiorazzo, al siluramento del sindaco M5s di Matera, Domenico Bennardi sconfessato dalla segreteria nazionale del partito. Passando per la vittoria del “civico” Vincenzo Telesca alle comunali di Potenza, disconosciuta fin dal primo momento dalla segretaria nazionale Elly Schlein in persona.

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«E’ necessario costruire una proposta politica del Pd e del centrosinistra che i cittadini percepiscano come credibile». Così l’ex sindaco di Picerno, che nei giorni scorsi era già dovuto intervenire su una questione scottante come quella dell’intitolazione all’imprenditore radiofonico Bonaventura Postiglione, già candidato governatore con Forza Nuova, di un belvedere nella città di Potenza. Sconfessando l’operato di sindaco e assessori Pd.

«Nelle prossime ore tutti noi saremo impegnati e lavoreremo per far rientrare Roberto nel partito perché a lui rappresenta un riferimento fondamentale e non può non essere protagonista di una nuova fase che con fatica stiamo provando a mettere in campo». Così il segretario regionale in carica da marzo 2023, mentre da più parti piovevano critiche sulla conduzione del partito. Fino all’intervento di un fedelissimo dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza, quale è Antonello Molinari, che ha blindato ancora una volta Lettieri. Rinnovando il sostegno offertogli nell’assemblea regionale di dicembre d’intesa proprio con Cifarelli, e il suo rivale nell’ultima assemblea cittadina materana, Cosimo Muscaridola. Oltre all’ex deputato Vito De Filippo.

«Roberto ripensaci e ripensiamo tutte e tutti insieme il Pd con spirito di unità». Questo l’appello di Molinari, che si è fatto interprete di «quanti sin dalla campagna congressuale del 2023 si sono riconosciuti in Basilicata nell’innovativa proposta della segretaria Schlein», e ha ricordato la solitudine di Cifarelli in Consiglio regionale, durante la scorsa legislatura. «A difendere le idee del centrosinistra e del Partito democratico e con esse la dignità di una rigorosa opposizione al peggior governo della storia della Regione Basilicata».

«Comprendo le ragioni della sua sofferta decisione di autosospendersi dal Partito democratico – ha aggiunto ancora il “portavoce” speranziano -, ma ritengo che le motivazioni del suo legittimo disagio, peraltro comuni a tante e tanti iscritti, possano diventare la base per una discussione franca e costruttiva sulle prospettive future del Pd, del centrosinistra e della nostra regione (…) che è fondamentale venga tenuta con spirito di servizio e con la massima unità attorno all’attuale segreteria regionale».
Molinari ha parlato di queste ultime come «condizioni assolutamente necessarie in questa fase politicamente delicata per il centrosinistra ed amministrativamente complessa per la Basilicata». Ammettendo a sua volta la difficoltà di un momento.

Di tutt’altra idea, invece, l’ex sottosegretario Salvatore Margiotta, componente direzione nazionale Pd. Egli pure era stato tra i primi sostenitori della candidatura alla segreteria regionale di Lettieri.
«In molti avevamo ragione quando, da mesi, e negli organi di parito, sostenevamo che in mancanza di un’analisi vera delle ragioni della clamorosa sconfitta alle elezioni regionali e di una reale volontà di cambiare passo, il Pd non sarebbe riuscito a risollevarsi da una crisi profonda, seria, incontrovertibile». Così l’ex parlamentare esprimendo un giudizio opposto a quello di Molinari anche sull’investitura ricevuta dal segretario regionale nell’assemblea di dicembre.

«Alla coraggiosa presa di posizione di Roberto si può rispondere con stantii e stucchevoli richiami generici all’unità. O promuovendo, nel medesimo spirito unitario, un deciso processo di rinnovamento e cambiamento e di ripresa dell’attività politica». Ha aggiunto ancora Margiotta. «Il primo approccio porterebbe alla disfatta, per il secondo forse non è già troppo tardi. Spero lo comprendano tutti».

Perentorio anche Enzo Amendola, ex commissario del Pd Basilicata nonché parlamentare eletto, a settembre 2022, nel collegio plurinominale lucano.
Il deputato si è detto: «sconcertato per l’ennesima vicenda polemica nel Pd lucano».
«Conosco Cifarelli e il suo legame con la comunità democratica e per questo gli esprimo piena solidarietà». Ha aggiunto Amendola. «Non possiamo permetterci di indebolire il nostro partito».
Ha parlato dell’effetto di una «somma di accadimenti e scelte che, a seguito della sconfitta alle elezioni regionali, non sono stati oggetto di una vera discussione». Infine, il capogruppo Pd in Consiglio regionale Piero Lacorazza.

«Il dopo elezioni regionali ha anche un prima nella gestione e nell’esito della sconfitta». Ha proseguito Lacorazza. «Se la testa continua a essere rivolta al passato e si prepara la sceneggiatura di un film già visto, peraltro perdente, alla scelta di Roberto potrebbero seguirne altre. Nel momento in cui registriamo il fallimento di 6 anni di governo Bardi e del centrodestra, il Pd deve tornare a riflettere e ad assumersi la responsabilità, ora, di indirizzare un diverso e nuovo corso».

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Il capogruppo Pd in Regione ha ricordato di aver sollevato di recente il tema dell’alleanza di centrosinistra, oggetto dell’accesa discussione materana in vista delle prossime elezioni comunali. «Così come le contraddizioni – ha proseguito – che sono evidenti nel disallineamento tra maggioranza del governo Bardi e opposizione al governo Meloni».
«Questi nodi politici – ha proseguito Lacorazza – non sono rinviabili e affrontarli, ora, significa mettere in asse i contenuti di un progetto per la Basilicata e la soggettività politica che allarghi l’alleanza, anche culturale e sociale, per prepararsi a vincere».
Lacorazza ha dedicato un pensiero anche a quanto sta accadendo nel capoluogo lucano attorno al belvedere Postiglione.

«Non si possono non notare anche le contraddizioni politiche che salgono dal territorio e risultano ancora più evidenti a Potenza». Ha sottolineato. «Le prossime scadenze elettorali, a partire da Matera, sono un importante banco di prova. E’ sulla base di queste valutazioni, anche da me esposte nella recente assemblea regionale del Pd, che mi sento di chiedere a Roberto di rientrare nel partito per dare il suo contributo necessario al dibattito da fare».
«Non credo che gli appelli retorici o confronti in stanze e stanzette possano aiutare percorsi unitari e al tempo stesso plurali». Ha concluso il capogruppo Pd, annunciando di aver respinto le dimissioni di Cifarelli dal gruppo Pd in Regione Basilicata, «simbolo e lista con le quali Roberto è stato eletto».



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