Prezzi dei carburanti, raggiunti i 2 euro di benzina nei punti vendita: l’allarme del Codacons

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Il 2025 si è aperto con l’acceso dibattito sull’aumento dei prezzi dei carburanti. Il Codacons nei giorni scorsi ha denunciato rincari significativi sulle autostrade, con la benzina che in alcuni punti vendita ha raggiunto e superato i 2 euro al litro. Di contro, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha sottolineato la stabilità dei prezzi sulla rete nazionale, bollando come fake news qualsiasi altra notizia.

Ma gli aumenti sono segnalati anche da Unc e Assoutenti, che chiedono l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi affinché si avvii una approfondita indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia.

I prezzi di oggi e i motivi degli aumenti

Le più recenti elaborazioni sui dati forniti dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit indicano un prezzo medio della benzina in modalità self a 1,802 euro al litro, che sale a 1,942 euro al litro per il servito. Il gasolio si attesta invece a 1,706 euro al litro in modalità self e a 1,846 euro al litro per il servito. Sulle autostrade, tuttavia, in diversi impianti la benzina verde in modalità self ha già superato la soglia dei 2 euro al litro.

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Gli aumenti nei prezzi di diesel e benzina sono attribuibili principalmente a due fattori chiave. Il primo è il significativo incremento delle quotazioni dei prodotti raffinati, dovuto anche a speculazioni legate alle prospettive dei mercati energetici. Il secondo fattore è di natura normativa e riguarda i maggiori costi che rivenditori e gestori devono sostenere per rispettare l’obbligo annuale di miscelazione dei biocarburanti.

“Rispetto a fine dicembre, un pieno costa così in media oltre 2 euro in più agli automobilisti italiani, un trend in costante crescita quello dei carburanti che rischia di avere effetti diretti anche sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati, considerato che in Italia l’88% della merce viaggia su gomma – spiega oggi il Codacons – Ci aspettiamo un intervento del Mimit e del Governo perché una eventuale impennata dei carburanti alla pompa avrebbe effetti disastrosi per l’economia italiana, generando una nuova spirale inflattiva e un aumento rilevante dei costi a carico di famiglie e imprese”.

Scontro Mimit-Codacons

Mimit che però va controcorrente, affermando invece che i prezzi sono in linea con quelli dei giorni scorsi.

“È davvero paradossale che il Mimit, per negare l’allarme sui listini elevati praticati da alcuni impianti autostradali, smentisca se stesso – aveva affermato il Codacons – Il Ministero infatti evidentemente non sa che i dati forniti oggi dal Codacons sono stati estrapolati dallo stesso sito web del Mimit, che pubblica i listini di benzina e gasolio comunicati dai gestori. Così facendo il Ministero sembra auto-accusarsi di diffondere fake news, mentre farebbe bene ad occuparsi con maggiore efficacia del rialzo dei prezzi dei carburanti alla pompa”.

Assoutenti: “Si ragioni sul peso della tassazione in Italia”

“Una speculazione sulle vacanze invernali degli italiani. In appena una settimana la benzina e il gasolio salgono di oltre l’1%, con un pieno da 50 litri che costa, per entrambi, 1 euro e 3 cent in più – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Dall’inizio dell’anno, un litro di benzina self è aumentato di quasi 4 cent, +2,1%, pari a 1 euro e 82 cent per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di quasi 4 cent al litro, +2,2%, pari sempre a 1 euro e 82 cent a rifornimento. Insomma, ancora una volta si arrotondano gli incassi approfittando dei viaggi degli italiani” conclude Dona.

Sui rincari dei prezzi dei carburanti Assoutenti è pronto a chiedere l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto anche Mister Prezzi, affinché si avvii una approfondita indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia.

“Al netto dell’andamento del petrolio che, come noto, incide in modo immediato sui listini praticati alla pompa, riteniamo si debba fare luce sull’intera filiera dei carburanti per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti – afferma il presidente Gabriele Melluso – Occorre inoltre ragionare sul peso della tassazione che vige in Italia sui carburanti, considerato che oggi per ogni litro di benzina acquistato dai cittadini il 58,7% è assorbito da Iva e accise, percentuale pari al 54,5% per il gasolio. Questo significa che ai prezzi medi attuali per ogni litro di benzina 1,051 euro se ne vanno in tasse,  0,922 euro per ogni litro di diesel”.

Proprio in fatto di carburanti, l’Italia risulta ai vertici europei del caro-tasse: il nostro Paese è al quarto posto in Ue per la tassazione sulla benzina, preceduto solo da Olanda, Danimarca, Germania e Grecia, e addirittura al terzo posto per il gasolio.

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