LE SCELTE CHE POTENZA NON VUOL FARE – Talenti Lucani

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armando tita*

Vorrei rinnovare, cari amici e cari lettori, se me lo permettete, il mio atto d’amore per Via Pretoria dopo il tanto adorato e amato editoriale dello scorso 2 aprile 2021, pubblicato sulla Prima Pagina della Gazzetta del Mezzogiorno/Edizione Basilicata a seguito delle bellissime parole pronunciate dall’attrice Ambra Angiolini, protagonista del Film con Alessandro Haber : “La Notte più lunga dell’anno” prodotto con Rai Cinema e interamente girato a Potenza e nel suo hinterland. Parole bellissime e commenti splendidi riservati a Via Pretoria e all’intera Città. Antonio Nicastro ci ha sempre “addentrato” con scienza e coscienza, grazie ai suoi stupendi reportage, alle tante questioni sociali e ambientali di Potenza ancora terribilmente incompiute. Lo ha fatto con puntigliosità maniacale e con tanta passione. Lo fanno pure tante associazioni civiche e tanti blogger come Antonio, impegnati a risolvere le tante problematiche ancora aperte…dalla Centrale dell’Enel alla Cip Zoo, dallo Stadio alle Contrade e alle Periferie. Problematiche mai risolte, cadute nuovamente nell’oblio dopo una stupenda e appassionata campagna elettorale partita dalle Periferie di Potenza e condotta, alimentata e implementata con successo dal consigliere comunale uscente Pierluigi Smaldone, oggi, Presidente del Consiglio Comunale. Una bella rivoluzione civica smorzata e paralizzata da furbi e ingiustificati comportamenti da Basso impero e da squallidi diktat di Capi Bastone e Consorterie “storiche”, mai dome, che ci hanno bruscamente riportato alla realtà e ci hanno fatto risvegliare da quel “Sogno di mezza estate” di shakespeariana memoria che Noi cittadini del Vecchio conio avevamo ingenuamente maturato e realizzato in quelle tre settimane pre-elettorali. Era svanito l’INCANTO. Uno squallido ritorno alla nuda e cruda realtà politica fatta di personaggetti , per dirla alla De Luca, restii a mettere in discussione le proprie idee con il pericolo, quasi certo, che vengano demolite. Personaggetti che non hanno mai accettato il peso del confronto. Consentitemi, cari amici, dopo aver tanto approfondito Potenza e la sua peculiarità speciale di “Borgo Anziani” di avviare un dibattito “orgoglioso” e umile . Ora che i nodi sono al pettine …dall’esodo biblico dei suoi giovani e dall’assenza patogena dei ceti medi intellettuali e produttivi (ceti che hanno abdicato e delegato da tempo tutto lo “scibile umano” al politico di turno) ci si avvia, stancamente, senza pathos e senza alcuna vivacità culturale e intellettuale alla fase due della rivitalizzazione di Via Pretoria. Una rivitalizzazione che parte da un corposo investimento e dall’apertura di un sontuoso MC DONALD’S di ben ottocento metri quadrati. Può un locale rivolto prevalentemente ai giovani invertire la rotta e la tendenza? Può essere un “apripista”, un buon esempio da coltivare ed imitare   La desertificazione di Via Pretoria, la saracinesca selvaggia, l’ASSENZA di una ormai remota e dimenticata vivacità giovanile, di una bella ed esuberante vitalità adolescenziale (quella priva di vandalismo che tanto collide con la “struttura etica” della Via Pretoria secolare), di una stimolante discussione tra mature e maturi cittadini potentini gustando un “gran caffè” e di quella bella effervescenza che contrastava il “vuoto” della Via Pretoria dell’ultimo decennio, ci aveva sconfortato e ci aveva intristito fino ai giorni nostri . Può un locale ricreare e rafforzare dialogo e legami sociali? Lo scopriremo solo vivendo nell’accezione più bella del testo di Mogol e Battisti. Ad onor del vero la “mia” Proposta, nella qualità di ex Responsabile P. O. delle “Politiche Giovanili e Politiche dello Sport” per la rigenerazione e la rivitalizzazione di Via Pretoria partiva vent’anni fa dal trasferimento della Facoltà di Lettere e Filosofia nel Palazzo Loffredo. Palazzo Loffredo, Museo Nazionale” Dinu Adamesteanu”, Galleria civica, Polo della Cultura, scrigni di storia e cultura e mix di Contenitori, in grado di dare una spinta propulsiva all’Unibas e alla stupenda Via Pretoria, già crocevia nel passato di ogni tipo di attività politica, economica e culturale. Una Via Pretoria che avrebbe dovuto riprendere la “boria” del passato con i dovuti riflettori commerciali, artigianali e residenziali, veri strumenti di coesione e di socializzazione, sempre accesi , e mettere fine a un “serpentone” viario, stanco, dimesso e remissivo. La Via Pretoria “Caput Mundi”, per dirla alla Marco Anneo Lucano (39-65 d.C.)e orgogliosamente FARO della Città–Regione, Città-Metropolitana, Città-Cultura, Città-Industria, Città-Saperi e Sapori, Città- Buropoli, Città-Liberale, flebile ricordo del passato, deve ricominciare a vivere e non più solo ad esistere. Via Pretoria deve recuperare gli ultimi cinque anni caratterizzati da un patogeno “anonimato”. Senza voler apparire beceri campanilisti dobbiamo ribadire che la presenza di un pur importante associazionismo cittadino attivo e propositivo non ha mai scalfito di un millimetro l’attenzione “mondiale” su Matera, Capitale Europea della Cultura. Potenza era stata dimenticata. Potenza era stata bistrattata, nonostante i capodanni RAI vissuti tra Piazza Mario Pagano e Via Pretoria. Ci eravamo resi conto con tanta amarezza che la città di Matera aveva annebbiato e ostracizzato la Città di Potenza con un modus operandi quasi impalpabile, lieve, tenue, sottile, silenzioso. Una piccola vendetta covata per mezzo secolo nei confronti della Città Capoluogo servita scientemente con un piatto freddo terrificante, alla Pirandello. Una sorta di “conventio ad excludendum” mai scritta, mai dichiarata, mai sancita, ma, terribilmente praticata con atti e fatti concreti per l’intero 2019. Mai dibattuto seriamente il tema dei giovani e del futuro (sempre in bilico) della nostra Università in agonia perenne. Matera presente con Dipartimenti importanti ha volutamente dimenticato il futuro dei Giovani lucani e del suo Ateneo.  In un anno intero di attenzione mondiale la Matera “Capitale Europea della Cultura” e la Potenza Capoluogo di regione non si sono mai confrontate sul Polo universitario e sul pianeta digitale che si apre alle innovazioni e alle start-up. Un masochismo interiorizzato che si è tradotto in esclusione e in attività autolesioniste con un unico comun denominatore: “Mai compiacere o appagare i “desiderata” del Nemico” (la Città di Potenza). Una condotta tesa ad autosabotarsi, un costrutto comportamentale volto a procrastinare ed annullare le problematiche che angosciano la nostra Università ridotta ad iscrizioni da “prefisso telefonico” e la nostra Comunità lucana, fragile e familistica da secoli. Negli anni scorsi con un accorato appello del 2 febbraio 2020 sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno avevo cercato di dare forma e sostanza con il contributo dell’ing. Michele Patrissi, già manager piemontese di origine lucana e della Redazione della GdM/Basilicata alla Vertenza dei Ricercatori T3 Innovation per il tramite di una “Lettera Aperta” all’Assessore regionale Cupparo. Lettera Aperta giunta a destinazione. Con molta umiltà ero orgoglioso di aver contribuito nell’ambito dei miei modestissimi limiti, senza alcuna autoesaltazione e senza alcun autoincensamento, al rinnovo del Progetto e alla riassunzione dei ricercatori T3 che vedeva, fra l’altro, il coinvolgimento di un Gruppo di prestigiose e importanti società di livello nazionale, europeo e internazionale, detentrici di competenze rilevanti quali: “Reti, Pwc, I3P, Noovle”. Tale risultato è stato motivo di grande soddisfazione per me, per il mio ex direttore Massimo Brancati e per tutta la Redazione GdM/Basilicata. Tale “Lettera Aperta” aveva il sapore di una rivincita concreta sulle problematiche giovanili potentine sempre aperte e sempre eluse da una Città Capoluogo che aveva ed ha perso da decenni la sua “ragion d’essere”. Potenza, capoluogo di regione, non può diventare il “Borgo Anziani “ per eccellenza. Un Borgo dove prolificano a dismisura Ghetti e Pensionati d’oro per vecchietti e vecchine, irrimediabilmente abbandonati da una società egoista e ingiusta. Sono queste le ragioni di fondo che ci impongono di coinvolgere seriamente tutte le prestigiose Società di livello europeo e le Start-up che operano da “secoli” in città con grandi risultati e con tanto successo nel Pianeta Giovani dei Programmi UE. Società di Alto Profilo ignobilmente ignorate dalle istituzioni locali, dalla Regione al Comune di Potenza. Mi riferisco principalmente alla Società Euronet di Antonino Imbesi . Un Curriculum che non si presta ad alcun equivoco o ad alcun trattamento di favore o clientelare. La sola lettura del Mega Curriculum dovrebbe convincere il più scettico e il più perfido degli Amministratori Comunali e Regionali a innescare un sano principio di equità sociale e di riconoscimento dovuto. Usciamo dalle disgustose sperequazioni di sempre, alimentiamo un po’ di merito e di onestà intellettuale verso coloro che hanno prodotto e producono benefici concreti, non fuffa e demagogia, alla “cittadinanza giovanile” lucana con tanti risultati positivi e con tanta progettualità “europea” sempre vincente.  Apriamo queste finestre della sede municipale di Piazza Matteotti all’aria salubre e pulita, usciamo dal paraculismo furbo di sempre, usciamo dalle stanze dei vari gruppi consiliari, affrontiamo la gente comune, riprendiamo la Potenza “liberale” dei “ Vito Riviello”. La crisi del Comune di Potenza in questi ultimi anni si è acuita soprattutto per l’assenza di politici dallo spirito libero. Mai un serio dibattito sul futuro della Città e delle sue componenti giovanili nonostante i mille propositi e le mille buone intenzioni del Progetto “Potenza Citta dei Giovani”. Tutto è sembrato appiattirsi sulla mera gestione del quotidiano con l’aggravante del mancato rispetto reciproco tra maggioranza e opposizione e dall’imbarbarimento costante della becera politica/politicante. Come ce lo ha insegnato Astronik (pur nell’immensa tragedia della sua ingiusta morte) siamo tra coloro che amano le donne e gli uomini di Potenza che si svegliano con il buonumore (che lo sentono come dovere etico ) che ti salutano con un sorriso, un abbraccio e un bacio e mal sopportano furbizie, paure , solitudine e ampie “distanze”.  Distanze siderali tra Cittadini e Municipio da colmare urgentemente dopo le ultime squallide polemiche caratterizzate da violenza verbale e alterazione dei fatti come riferito dall’editoriale Talenti Lucani di ieri: “Se gli amministratori si prendono a bocce in faccia” che hanno suscitato e suscitano sgomento e ripugnanza e nella moderata ed equilibrata maggioranza silenziosa potentina. Ritroviamo la coscienza del giusto e dell’onesto, del rigore e della dirittura morale da troppi anni scomparsi, mai più recuperati e quasi del tutto estinti. In una sola parola…” RETTITUDINE”.

*sociologo e saggista


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