5 mostre da visitare durante le feste in Puglia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Dal Salento al Tavoliere, passando per Alberobello e Locorotondo, nel periodo natalizio, le città abbondano di decorazioni, “luci, colori” (immancabile citazione), dolci tipici, spettacoli e celebrazioni di vario genere. Il mese di dicembre, comunque, oltre al Natale, in Puglia, come altrove, offre mostre, festival e installazioni che, seppure non siano legate alla festività, vale la pena ricordare. Ecco quali sono alcune delle mostre da non perdere in Puglia nel mese di dicembre, e non solo. Ne ho scelte cinque, tra Lecce e Bari.

Si parte con la Gigi Rigliaco Gallery a Galatina (Lecce), attiva dal 2006 e riferimento dell’arte contemporanea salentina che, dal 14 dicembre – fino al 31 gennaio – inaugura la mostra personale di Raffaele Quida, artista concettuale. Dal titolo Visivo, l’esposizione, curata da Paola Mancinelli, comprende tredici recenti e nuove opere-progetto dell’artista, che ha immaginato un percorso a tappe, in cui ogni postazione, seguendo il perimetro degli spazi in cui si dispone, diventa parte di una concezione complessa in cui arte, architettura e idee si fondono, per apparire complementari e affini. Raffaele Quida, indagando «le categorie del tempo nella mutazione e trasmutazione della materia, quale nucleo fondante della sua ricerca artistica», porta in mostra combinazioni di materiali naturali e artificiali, più o meno diffusi, spesso di scarto, versatili e dalle consistenze insolite, tra cui ferro, piombo, argilla, gommapiuma, plexiglas, fogli termici e pigmenti, che accosta in forme e combinazioni sempre diverse, la cui interpretazione è affidata all’occhio di chi guarda.

Ancora a Lecce, fino al 5 gennaio, sarà possibile visitare una mostra fotografica con gli scatti di alcuni dei grandi fotografi dell’agenzia Magnum, una delle più note al mondo (fondata nel 1947 da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, William Vandivert), incentrata sulla percezione di una Puglia che cambia ed evolve continuamente, dal Dopoguerra all’attualità. L’esposizione è alla Fondazione Biscozzi-Rimbaud, nel centro storico di Lecce. Ne ho parlato qui

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Prima di spostarsi altrove, il terzo suggerimento leccese è la mostra C” di Luca Coclite, allestita presso la chiesa sconsacrata della Madonna delle Grazie, comunemente conosciuta come Madonna degli Studenti, luogo di sperimentazione di “Eresie Pellegrine” e visitabile su appuntamento. In un dialogo tra sacro e profano, evidente all’interno della stessa ex chiesetta, la mostra si articola attraverso elaborati installativi, grafici e video, e porta in scena il tema del limbo, dalla vita dell’artista fino a quella dell’essere umano in generale, concentrandosi su identità, legami, timori e contraddizioni della contemporaneità e partendo da un luogo ben definito e dalla relazione con esso: Santa Maria di Leuca, uno degli scogli più estremi d’Italia, lì dove Mar Adriatico e Mar Ionio si incontrano e si fondono.

Cambiando provincia, è a Bari che si trova la mostra Malerbe. Poetica della dissidenza” di Maria Grazia Carriero, a cura di Giuliana Schiavone, ospitata nello spazio Microba e visitabile fino al 29 dicembre. Il progetto, partendo dal concetto di “malerba” – che, per ironia, mi potrebbe riguardare – intesa come erba “vulnerabile”, esposta ai fattori esterni, ma capace di resistere e riacquistare terreno, sfidando aridità e intemperie, mette insieme ex voto anatomici e frammenti erbacei, realizzando forme ibride in cui la natura si ripresenta ogni volta in maniera diversa e più articolata, in un processo di riadattamento che non si conclude mai, ma si reiventa di continuo.

A chiusura di questa breve rassegna, a Bari, al Teatro Kursaal Santalucia, prende vita la mostra Pino Pascali Toti Scialoja. Confluenze, curata da Federica Boragina e Eloisa Morra con Antonio Frugis: un omaggio alla figura di Pino Pascali, artista pugliese, noto a livello internazionale. L’esposizione, realizzata per inserirsi in una serie di iniziative di valorizzazione della figura dell’artista, delle sue ispirazioni e dei suoi modelli, affronta il legame di Pascali con il Mediterraneo, con il mondo animale e le sue passioni per il teatro e la cultura artistica americana. Queste, e altre, le “confluenze” che il pugliese condivise con il suo maestro Toti Scialoja, entrambi grandi sperimentatori del panorama culturale degli anni Cinquanta e Sessanta e protagonisti della mostra, visitabile fino al 4 maggio 2025.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link