“Giustizia di prossimità al collasso”

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Il Governo ha annunciato che è al lavoro per riaprire alcune sedi giudiziarie soppresse in seguito alla riforma del 2012. L’associazione nazionale forense: “Si faccia presto”

Pubblicato:10-01-2025 11:12

Ultimo aggiornamento:10-01-2025 11:12


BOLOGNA – “La giustizia di prossimità, ovvero quella del giudice di pace è ormai al collasso non si intravedono misure correttive e di intervento. Si faccia presto, non c’è più tempo”. Questa la sollecitazione che arriva da Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione nazionale forense dopo che il Governo ha annunciato che arriverà il testo di uno schema di disegno di legge che prevede la riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse in seguito alla riforma del 2012 e l’istituzione del nuovo Tribunale della Pedemontana veneta, a Bassano del Grappa.

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“Accogliamo con favore la proposta del Governo e la ferma dichiarazione che lo Stato non voglia arretrare e riflettere sul ruolo della giurisdizione nel Paese. Spiace però constatare che a fronte di questi progetti, ogni giorni si realizzano misure di segno contrario, ultima delle quali quella sul contributo unificato e il caos sul processo penale telematico. Occorre ripensare non solo il ruolo della giurisdizione, ma anche il metodo di esercizio e soprattutto la sua organizzazione e funzionalità”, afferma Di Marco parlando alla ‘Dire’.

GOVERNO VERSO RIAPERTURA SEDI SOPPRESSE NEL 2012

Nei prossimi giorni il Governo presenterà il testo di uno schema di disegno di legge che prevede la riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse in seguito alla riforma del 2012 e l’istituzione del nuovo Tribunale della Pedemontana veneta, a Bassano del Grappa. È stato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ad annunciarlo al Senato rispondendo ad una interrogazione sul tema del Tribunale della Pedemontana veneta. A “stretto giro di posta”, ha detto, “da parte del Governo” arriverà uno schema di disegno di legge che prevede “una revisione di quella che riteniamo politicamente essere stata l’infausta stagione della revisione della geografia giudiziaria, con la riapertura di alcune sedi soppresse rispetto alla riforma del 2012”.

Le piante organiche del personale della magistratura e amministrativo verranno definite “sulla base di criteri adeguati alle realtà di riferimento, che terranno conto delle dimensioni territoriali del presidio, del bacino di utenza nonché del preventivabile flusso in entrata delle iscrizioni, tanto in materia civile quanto in materia penale”. La determinazione delle piante organiche si farà con “atti di normazione secondaria” rispetto a quello “della revisione della geografia giudiziaria”. Ciò detto, Delmastro precisa che “in ogni caso, non verranno aperti uffici giudiziari cosiddetti a stralcio, posto che, una volta che sarà definito il circondario di riferimento, la dotazione organica dovrà, necessariamente e sin da subito, essere adeguata alla pronosticabile domanda di giustizia proveniente da quel bacino e dall’ipotetico e prescelto territorio”.

L’attenzione del ministero della Giustizia “è massima e consentirà di dare le migliori risposte alle richieste di efficienza del servizio di giustizia che vengono da diversi territori, oltre evidentemente a Bassano del Grappa. Queste provengono, peraltro, anche dalle realtà insulari, la cui dignità è stata elevata, nell’erogazione di taluni servizi, financo a rango costituzionale, o da altre aree interne, caratterizzate da condizioni particolari, soprattutto come presidi di legalità contro le criminalità organizzate”, evidenzia Delmastro. “Vi è, evidentemente, una necessità di intervenire sin da subito su quelle che vengono considerate le situazioni più mature ed urgenti”. Ci sarà poi “una più ampia riflessione sulla situazione di tutti gli uffici giudiziari che prevede una revisione periodica di medio e lungo termine”. Perchè per il ministero “la stagione dell’arretramento dello Stato nei presidi di legalità sul territorio” è “assolutamente finita” ed è anzi “ora di invertire quella tendenza che riteniamo essere stata per molti aspetti, nell’erogazione di servizio di giustizia e nelle luci di legalità accese sul territorio, decisamente sciagurata”.
Come per il caso di Bassano del Grappa i sopralluoghi anche altrove servono a “scegliere le destinazioni migliori per iniziare a invertire una stagione della revisione della geografia giudiziaria contrassegnata e contraddistinta dalla soppressione dei Tribunali, perché riteniamo decisamente migliore una stagione della revisione della geografia giudiziaria in cui, invece, si istituiscano nuovi tribunali e quindi si riaccendano luci di legalità sul territorio, offrendo una giustizia di prossimità e un servizio più vicino al cittadino”, ha concluso Delmastro.

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