Approvata la Manovra di Bilancio. La sintesi di tutte le novità

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La Manovra di Bilancio è legge, passata anche al Senato è la terza approvata dal Governo Meloni.

Gran parte delle anticipazioni rese nei giorni scorsi sono state confermate e sono poche in effetti le modifiche passate per gli emendamenti. Si conferma un impianto normativo che non ha grandissime incentivazioni, soprattutto a causa delle ristrettezze delle risorse disponibili: 28 miliardi di euro di cui 9 a deficit.

Il Concordato Preventivo Biennale, che doveva sostenere il taglio delle aliquote IRPEF non centra l’obbiettivo e pertanto ci si deve accontentare di risultati modesti rispetto alle aspettative. In ogni caso ci sono delle novità positive per cittadini e imprese. Ecco quali. Sotto il profilo fiscale la Manovra si apre con due importanti novità fiscali: il taglio del cuneo fiscale e contributivo con una nuova impostazione destinata anche a chi ha retribuzioni fino a 40.000 euro; una conferma delle tre aliquote IRPEF, con una ipotesi di una ulteriore riduzione dell’imposizione fiscale, durante l’anno, legata al successo del concordato preventivo biennale. Una terza riguarda le nuove modalità di calcolo delle detrazioni fiscali, con un tetto massimo in base al reddito e una prima sperimentazione del quoziente familiare. Attenzione a questo aspetto perchè ci si ritroverà con numerose sorprese in dichiarazione dei redditi e molte delle detrazioni di cui si è goduto in passato verranno ridimensionate.

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Slittano invece gli aumenti della tassazione delle criptovalute: non si passerà dal 26 al 42 per cento dal prossimo anno, ma dal 2026 si applicherà il 33 per cento. Stessa marcia indietro riguarda la web tax, imposta sui servizi digitali: resta il limite dei 750 milioni di euro e non si applica in maniera generalizzata. Ultime due novità di rilievo, soprattutto la seconda saranno: la flat tax per i lavoratori dipendenti e pensionati che prevede un incremento del limite da 30 a 35 mila euro per l’ingresso al regime; una riduzione di 4 punti per l’aliquota IRES per i soggetti che reinvestono nella propria società. Sotto il profilo delle novità che riguardano il mondo del lavoro si conferma la detassazione per i premi di produttività al 5 per cento anche nel periodo 2025-2027; la proroga triennale anche per la maxi deduzione per le nuove assunzioni introdotta quest’anno; la conferma triennale anche per la soglia di esenzione dei fringe benefit per lavoratrici e lavoratori dipendenti che attualmente è fissata a 1.000 euro e a 2.000 euro in caso di figli a carico; ed infine sui fringe benefit c’è anche la novità che porta la cifra a 5.000 euro per i neo assunti che trasferiscono la residenza oltre i 100 chilometri. Giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, giovani under 36. Si conferma la scomparsa della procedura di sconto in fattura e cessione del credito per i Bonus legati alla Casa.

Ecobonus e bonus ristrutturazioni passano al 50 per cento per le prime case, per le altre al 36 per cento (dal 2026 scenderanno al 30); viene prorogato nella sua versione attuale il bonus mobili purché sempre legato ad una ristrutturazione in corso. Per il Superbonus ci sono due novità: chi ha in pancia crediti fiscali potrà fruire in 10 anni delle spese sostenute anche nel 2023, mentre dal 1° gennaio 2025 la detrazione concessa (non più sconto in fattura) scende al 65%. Scompare anche il Bonus Caldaie per il 2025, non finanziabile. Il quadro delle agevolazioni concesse ai nuclei familiari è piuttosto interessante. Sale a tre il numero mesi di congedo parentale indennizzato all’80 per cento; si conferma la Carta dedicata a te, ma con meno risorse; si conferma la carta per i nuovi nati, bonus bebè, di 1.000 euro con ISEE f ino a 40.000 euro; interviene l’esclusione dell’assegno unico per il bonus nido e accesso al rimborso spese per le rette in misura piena più semplice; si conferma delle agevolazioni sui mutui per la prima casa, esclusivamente per Infine intervengono alcune importanti novità sul tema contributivo. Artigiani e Commercianti che sono anche obbligati ad iscriversi alla Gestione Separata INPS per via di particolari condizioni che li vedono esercitare contemporaneamente due funzioni (amministratore di società e socio lavoratore per esempio) otterranno finalmente uno sconto del 50% sui contributi fissi che versano periodicamente.

La decontribuzione SUD viene reintrodotta ma con condizioni assai più restrittive e soprattutto interviene una stretta fondamentale sui requisiti legati alla NASPI. Chi decide per le dimissioni non potrà farsi riassumere convenzionalmente da altre imprese anche per un solo mese per poi farsi licenziare e godere dei requisiti di periodo necessari per fruire dell’assegno di disoccupazione. Poche le novità sotto il profilo pensionistico invece: si conferma Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale; aumenta di 1,8 euro il valore della pensione minima – veramente poca cosa – ed infine di 8 euro al mese quello della pensione sociale.

Dottore Commercialista
Revisore Legale





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