Abitazioni in nero, evasione fiscale: sullo sfondo dei rifiuti abbandonati per strada.

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Chi non paga tasse, imposte e contributi diventa un cittadino fantasma. E politici locali, ditta servizio raccolta e autorità competenti stanno a guardare.

TEANO (ELIO ZANNI) – Nella nota di oggi tante domande, di cui purtroppo si conoscono troppe risposte. Proviamo a darne alcune. Con un assunto molto semplice da far passare, anche attraverso il web. Già, perchè parliamo di soldi: ogni euro non incassato e un euro perduto. E i soldi perduti dal Comune su un’unica voce non vanno ad impattare: le retribuzioni del sindaco e degli assessori comunali. E tra le occasione perdute dal comune di Teano di fare soldi stavolta entrano in gioco: abitazioni fittate in nero, elusione ed evasione della tassa per il servizio raccolta rifiuti urbani. Partiamo – per capirci meglio – con le solite due o tre domandine per noi «retoriche», ossia per le quali riteniamo di conoscere le risposte.

Come mai ci sono strade e intere aree, zone di Teano ancora piene di rifiuti dispersi? Tutto questo, nonostante la riconferma – per gara – dalla Isvec reduce fortunata di ben 4 proroghe contrattuali. Come mai così tanta immondizia abbandonata, ammucchiata «mai a caso» nel senso che stanno in aree e angoli ben precisi di quartieri ben determinati o lanciati nelle cunette laterali del vie di uscita dalla città dalle auto in transito? Come mai? Non si tratta solo d’ingombranti (smaltiti di preferenza nelle periferie e delle frazioni), ma soprattutto di plastica, carta e cartone, umido e tanta, tantissima indifferenziata: il rifiuto urbano della peggior specie. In verità, gli operatori ecologici passano e con tanta buona volontà prelevano il materiale disperso, simbolo dello scandalo e della vergogna. Ma siamo sicuri che prelevare i materiali dispersi sia cosa buona, giusta, lecita, legale e soprattutto costruttiva per la comunità. Sembra una cosa fatta bene, ma non è una soluzione. Non è una soluzione perchè il giorno dopo, il fenomeno si ripete. L’immondizia, nuova di zecca, è di nuovo lì per strada, negli angoli delle vie ad aspettare gli operatori ecologici. Un gioco al massacro. Abbiamo solo perso tempo e soldi dei cittadini contribuenti tartassati.

Non vedo, non sento, non parlo. CHE FARE?

Non è solo la Ditta rifiuti ad alimentare la scenetta del cane che si morde la coda. Ditta rifiuti che si «rifiuta di capire» che i suoi dipendenti non sono spazzini – con tutto il rispetto per la categoria – ma operatori ecologici, educatori d’utenti, ispettori della qualità servizio reso da un’azienda che non è piccola e non è neppure disorganizzata. Gli OPERATORI ECOLOGICI dovrebbero verificare il reiterarsi negli anni e per secoli del mancato conferimento di rifiuti differenziati sulle soglie d’ingresso di determinate abitazioni.

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Occorre una mappatura delle «case dalle soglie pulite» e poi porsi una semplice domanda: ma il quella casa sono tutti morti o i residenti si sbarazzano dei rifiuti in maniera misteriosa???? Ecco come scoprire le case dei fantasma sidicini. Da parte dell’Amministrazione comunale e delle forze dell’ordine intese soprattutto, ma non solo, come Vigili urbani le cose vanno ancora peggio. Nel senso che le distinte Entità, per quanto a noi è dato sapere in questa città dove vige la regola delle tre scimmiette cinesi, si comportano come se non sapessero che l’abbandono, la dispersione e il rogo di rifiuti sono gravi forme d’illegalità che proprio loro sono tenuti a contrastare. E invece si rimanda, si lascia correre per il momento. Un momento che non finisce mai.

Il tessuto sociale di Teano

Sindaco, comandate dei vigili urbani, ecco una cosa che già sapete e per la quale non si notano azioni: purtroppo il tessuto sociale di Teano è macchiato da queste forme d’illegalità, con molti abitanti che altrettanto probabilmente evadono o eludono tasse, imposte e contributi e quindi vivono all’ombra della legge. Ma perchè la politica locale dominante fa finta di nulla rispetto alla dispersione dei rifiuti? Perchè, per esempio – ma il vizietto è atavico – il comune di Teano sotto Scoglio non inizia una caccia all’inquinatore abusivo? A Teano l’unico periodo nel quale si è potuti assistere ad azioni concrete di contrasto al sacchetto selvaggio è stato quando a comandante dei vigili urbani c’era il Maggiore Carlo Del Vecchio. Un grande Comandante ora al servizio del comune di Calvi Risorta, dialogante, dinamico, fattivo nel suo servizio, brillante e di cui ora gode la vicina città calena. Dal fronte opposto del lancio dei sacchetti, come mai c’è gente disposta a beccarsi una sanzione pecuniaria e una denuncia penale? La risposta c’è, continuate a leggere.

Evasori tranquilli e fantasma in libertà

Chi, si arrischia ogni giorno – anzi la sera dopo le 21 e di mattina presto – e ripete l’incivile rituale: agguanta un paio di buste imbottite di schifezze, si allontana da casa (e spesso persino dal proprio quartiere) per darsi al lancio del sacchetto o per depositare alla chetichella l’immondizia per strada? Sempre allo stesso modo, sempre negli stessi posti.

Questi individui (uomini e donne) sanno bene che a Teano il rischio di essere visti sfiora lo zero. Se dopo alcuni furti in casa, per le strade passa una macchina delle forze dell’ordine è già tanto. Che posi le vettura, volante o gazzella, possa transitare anche nel borgo medioevale o tra i vicoli si fa prima a vincere al lotto. Rimane il rischio di essere beccati da qualche residente a lanciare i sacchetti,. Rischio relativo, zitto tu, zitto io. E quindi, fuoco alle polveri… Rifiuti dappertutto. Lo scandaloso caso di Largo Giardino nei pressi del bel Monastero delle monache di santa Caterina è solo un esempio, anche se tra i più eclatanti, ripetitivi e vergognosi. Ma allargando la visuale: nessuno può nemmeno immaginare cosà c’è lungo le strade che sfiorano il Teatro Romano, fino a località Loreto e sotto il ponte di San Paride. Una vergogna assoluta.

Le piazze di spaccio… dei rifiuti abusivi

Dunque, Largo Giardino di fianco al Monastero. Ma che dire di piazza Santa Maria La Nova. Le frazioni di Teano non sfuggono a questa stessa logica, all’azione dei lanciatori di sacchetti, da San Marco a Pugliano e dal lato opposto da località santa Croce e poi la collina di Sant’Antonio, le rocce del Diavolo: il peggio del peggio. Ebbene, la questione è legata a doppia maglia a un ben bel paio di fenomeni deleteri per la società e le Istituzioni: le abitazioni in nero e l’evasione totale o parziale della tassa sui rifiuti. Praticamente molte case, soprattutto quelle da ristrutturare dei centri storici ma in condizioni accettabili, sarebbero abitate in nero. Single, separati, indigenti in generale ma anche semplici truffatori abiterebbero queste case, con basso valore commerciale, senza averne la residenza.

Abitazioni e fitti in nero e politica locale incapace di far rispettare le leggi

Si tratta di case di famiglia, rioccupate dopo la morte degli anziani abitanti. E si tratta – qui non c’è da usare il condizionale – di locali accatastati come depositi di materiale inerte, rimesse, autorimesse, magazzini di oggetti e mobili di spoglio e invece ecco la sorpresa: sono locali adibiti e adattati da anni a civili abitazioni. Siamo convinti che esistono eccome tali personaggi e ci simo sforzati anche di fornire un sistema facile per beccarli. Questi inquilini in nero, ed evasori comunali, per non essere gravati dalle tasse sui rifiuti ed altre gabelle: vivono come fantasmi. Ecco perchè, chi evade tasse, imposte e contributi non può lasciare i rifiuti fuori la porta per il ritiro con il sistema «porta a porta» e così li smaltisce abbandonandoli nelle periferie. Ecco svelato il mistero buffo, la verità nascosta che nascosta non è. Questa realtà distorta non è solo un segno di degrado urbano, d’inciviltà, disorganizzazione, ma anche il riflesso di una società locale, legale e amministrativa, burocratica e politica incapace di far rispettare le leggi.

Petteruti di FDI sollevò problema, ma rimase inascoltato.

Fratelli D’Italia del 2013 (la sezione che a Teano nasceva dopo un’esperienza del nucleo storico dal partito di Forza Nuova, vicino a Roberto Fiore), in una intervista al «Il Mattino» a firma del sottoscritto, attraverso Gianni Petteruti coordinatore dell’epoca, sollevò il problema all’amministrazione del sindaco in carica, Nicola Di Benedetto, eletto il 27 maggio 2013. L’Assessore alla Sicurezza era Vincenzo Tranquillo. Vista la nota sensibilità a simili tematiche di Tranquillo, sicuramente la questione fu posta in valutazione.

Nonostante ciò, dopo tanti cambi di sindaci e amministrazioni comunali e persino un Commissario prefettizio scattato dopo il sindaco Dino D’Andrea, oggi, ben 11 anni dopo l’avvisaglia del buon Petteruti, sotto il governo Scoglio il problema risulta totalmente irrisolto. Anzi, si è sicuramente aggravato sia rispetto agli strani contratti di locale fatti ai migranti, sia sui fitti in nero dove l’affittuario chiaramente paga solo il suo strozzino, che sul numero dei cittadini fantasmi, ossia di coloro i quali eludono o evadono totalmente il pagamento della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Sia il comune che la Isvec conoscono perfettamente le «piazze di spaccio dei rifiuti» a Teano che continuano a proliferare perchè i controlli sono nel numero esatto di ZERO.

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