Assoluzioni a raffica, non è che il buonsenso si sta impadronendo dei giudici?

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Il 2024 si chiude con due assoluzioni che fanno rumore: quella di Renzi e 10 collegati (processo Fondazione OPEN) e quella di Salvini (processo Open Arms). C’è la speranza che le assoluzioni facciano anche ”precedente di diritto”. Sarebbe un bel salto di qualità del nostro sistema giudiziario in attesa della auspicata riforma della Giustizia.
 
Una parte della Procura di Firenze (dottor Luca Turco) aveva “attenzionato” Renzi e compagni da quando avevano divorziato dal PD. Probabilmente la cosa è casuale ma le date sono quelle e a pensar male….- 
Gli imputati sono stati assolti con formula un po’ dubitativa: il GUP ha detto di non ravvedere elementi sufficienti che possano portare a condanna: una sorta di insufficienza di prove. Comunque assoluzione, dopo che perfino la Corte Costituzionale aveva rilevato le irregolarità delle indagini della Procura. 
Renzi ha intelligenza e grande capacità di manovra politica ma è ritenuto troppo “florentin” come dicono i francesi, troppo Machiavellico, alla fine: “troppo furbo”. Ma non meritevole di processo per reati non commessi e oggi anche oggetto di un provvedimento governativo che sembra davvero ad personam: il divieto di percepire compensi da Stati esteri. Roba degna di un governo M5S/PD: la rimozione del provvedimento sarebbe auspicabile.
Non si prevede ricorso della Procura fiorentina avverso l’assoluzione, anche perché il procuratore Turco, artefice dell’inchiesta, andrà in pensione il 24 di dicembre prossimo, senza danni, né intoppi di carriera per i molti flop messi insieme in attività di servizio: solo qui chi rompe non paga. 

 Salvini era stato attenzionato dal procuratore di Agrigento Patronaggio in agosto 2019.  
Anche qui era in corso un divorzio: quello governativo fra Lega per Salvini Premier e M5S. Anche qui, a pensar male….
Secondo me la vicenda Salvini/Open Arms non si è conclusa ieri con la sentenza di Palermo. La natura, la provenienza e i toni delle reazioni lasciano presagire il contrario. Chi esulta è una parte (molto maggioritaria) in Italia e non solo. Invece silenzio e riserbo dagli altri fronti, soprattutto dai democrats nazionali e internazionali che speravano in ben altro esito.
La natura politica del caso è resa evidente anche da queste reazioni.
Non ho personale entusiasmo per Salvini, tuttavia nel caso in esame ha tutto il mio modesto sostegno, la condivisione della gioia per la sua assoluzione, che è assoluzione (provvisoria?) della politica migratoria di centro destra.
Non condivido invece il mantra che definisce “coraggiosi” i giudici che lo hanno assolto: sono giudici in possesso del requisito essenziale del giudice: l’equità. Come la maggior parte dei loro colleghi giudicanti. Le “mele marce”, se ci sono, vanno cercate soprattutto nelle procure. 
“Coraggiosi” sono stati i Procuratori che hanno formulato le accuse e il GIP che su tali accuse ha impostato il processo: ci voleva un coraggio da leoni per richiedere e sostenere un processo durato 4 anni per difendere la politica migratoria di sinistra: salvare vite ad ogni costo (chi è contrario alzi la mano) ma convogliare i salvati in Italia, o dove una associazione privata come la ONG spagnola Open Arms, decida di sbarcarli.
Una condotta perfino anticostituzionale visto che la nostra Costituzione attribuisce la gestione di questa materia ad organi definiti, fra i quali Open Arms et similia non sono compresi, perfino contraria al diritto internazionale. 
Ad agosto 2019 Malta e Spagna avevano dato il POS (port of safety, in italiano: porto sicuro dove approdare) ma Oscar Camps, capo di Open Arms, decise che l’Italia era l’unico POS, rifiutò il POD spagnolo, la assistenza della Audaz, nave della marina spagnola e della nave italiana messa a disposizione dalla nostra capitaneria di Porto. 
Ci voleva un bel coraggio da parte del TAR del Lazio a sospendere il provvedimento governativo su richiesta di Open Arms. 
Ci voleva un bel coraggio da parte di Conte, Toninelli e Trenta a rimangiarsi il consenso alla posizione interministeriale: solo per cinismo politico.
Salvini fu dato in pasto ai giudici di Palermo con voto del senato del luglio 2020 (governo Conte 2). Un comportamento del M5S che la sinistra dovrebbe tenere bene a mente. Gli ex grillini sono “buoni a nulla ma capaci di tutto” come direbbe Pannella.
Ci voleva un bel coraggio per costituirsi parti civili e richiedere oltre un milione di danni all’imputato Salvini: lo hanno avuto ARCI, Emergency, Giuristi democratici, Osservatorio Noureddine, Legambiente, Sud Sud, perfino Luca Casarini (!), per citarne alcune.   
Il “coraggio” (per ora) non è stato ripagato. Vedremo se qualcuno appellerà la sentenza e il balletto ricomincerà. 

Resta il peso della immigrazione clandestina: L’Italia è certamente un porto sicuro, invece  sempre più insicure sono le sue periferie dove i clandestini sono scaricati come merce di risulta, come rifiuti solidi urbani: salvati dalle acque del Mediterraneo, da sempre senza documenti e senza permessi (sono clandestini anche per la sinistra), gli uomini non possono lavorare: o fanno la fame oppure sono condannati a vivere nelle perfide acque della criminalità. Non capiscono l’italiano, non capiscono i patti e le leggi che arrivano da centinaia di anni di convivenza ai quali noi obbediamo, (mos pepercit mus dicevano i romani: l’usanza ha generato la legge), vivono fra di loro altro che integrarsi, portano in Italia stili di vita aggressivi, acuiti dalla miseria e dalla inevitabile emarginazione. 
Le donne e i bambini scompaiono. Spesso ritroviamo le donne sui marciapiedi costrette a prostituirsi dai connazionali salvati e importati o dai criminali italici. Ne vediamo circolare qualcuna velata e infagottata nelle palandrane di rito, esplicito rifiuto anche estetico della integrazione.  
Una umanità di naufraghi in terraferma, “salvati” dalle onde del mare ma condannati a esistenze di degrado e di malavita, a riempire carceri, ad abitare in pertugi puzzolenti, da una narrazione feroce, da una ideologia malsana che nuoce anche a chi la predica: costringe anche lui a stare in guardia, a mettere le inferiate e gli allarmi, a non  girare di sera nelle periferie, a stare in ansia per le proprie figlie e mogli e sorelle: l’immigrato aggredisce e stupra senza discernimenti politici, spinto dal più naturale ed indomabile degli impulsi (quello sessuale, almeno secondo Freud) e aggiunge la sua violenza a quella già troppa dei delinquenti italiani doc.

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