Savoia di Lucania, presentato il progetto “UnMonumental. Riscrivere Passannante”

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Previsti seminari, residenze d’artista e un cortometraggio per scandagliare gli aspetti biografici, storici, antropologici, criminologici della vicenda del cuoco salviano che nel 1878 attentò alla vita di re Umberto I

È stato presentato venerdì 17 gennaio, al Castello di Savoia di Lucania (Potenza), “UnMonumental. Riscrivere Passannante”.

Il progetto, promosso dall’amministrazione comunale- intende “riposizionare il paese al centro del dibattito culturale in Basilicata e in Italia a partire dalla ridiscussione del ruolo che il caso Giovanni Passannante può svolgere nella nostra contemporaneità”. A esporre le finalità del progetto il sindaco, Rocco Mastroberti, e la consigliera delegata Jessica Salvia, oltre al curatore Donato Faruolo. Alla presentazione ha partecipato il senatore Gianni Rosa.

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“Il progetto-si legge in una nota dell’amministrazione comunale- si articolerà per diversi mesi nel corso del 2025, con una serie di seminari, due residenze d’artista e la produzione di un cortometraggio. Lo scopo dichiarato è quello di costruire conoscenza, dibattito, spirito civico intorno agli elementi sensibili che stimolano l’elaborazione di un senso di collettività e cittadinanza consapevole, con il ricorso a esponenti di spicco della cultura nazionale provenienti da numerose università e accademie italiane. Si attraverseranno così, lungo i mesi, gli aspetti biografici, storici, antropologici, criminologici della vicenda di Passannante, via via universalizzando il caso con lo studio del trattamento delle divergenze politiche, sessuali, religiose tra Otto e Novecento, e infine facendo ricorso all’elaborazione dell’arte pubblica contemporanea, per quella sua specifica attitudine alla trattazione di ferite e rimossi in seno alle comunità”.

Tra le presenze già confermate, il Rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, gli artisti Bianco Valente, i critici e curatori Pietro Gaglianò, Lisa Parola, Angelo Bianco (Fondazione SoutHeritage), gli storici Carmine Pinto e Donato Verrastro, gli antropologi Enzo Alliegro e Giuseppe Melillo, il criminologo Antonio Parente, i filosofi e storici della scienza Lorenzo Leporiere, Matteo Loconsole, Claudio Monopoli, la teologa Chiara Simonelli, il giornalista Giovanni Fasanella, il giurista Antonio Mario Pepe, e i biografi di Passannante Giuseppe Galzerano e Lucia Laurenzana. Per la regia del cortometraggio, invece, il lucano Nicola Ragone, già firma di numerosi corto e lungometraggi (Vado verso dove vengo, Impronte digitali) e spettacoli teatrali, alle prese con la rievocazione della storica intervista di Mario Trufelli ai Salviani degli anni ’80, intervallata da momenti poetici e sguardi sul paesaggio naturale, antropico e umano, in cerca della radice di un senso di cittadinanza ferito. Le residenze d’artista, invece, saranno tenute da due artisti impegnati da sempre sul tema della scrittura storica e della coscienza collettiva, non senza uno sguardo al linguaggio visivo delle rivoluzioni e alla melancolia del fallimento. I due artisti saranno gli anticipatori di una collezione salviana sui temi trattati, da ambientarsi tra castello, strade e contrade del paese.

“L’attentato a Umberto I di Savoia per mano del salviano Giovanni Passannante (1878) -prosegue il comunicato stampa-è divenuto un caso che ha investito, per la sua potenza e per le controversie che è stato in grado di sollevare, ogni area delle scienze umane. L’elaborazione del dissenso ha portato la consapevolezza di un singolo verso i drammi “sociali” a essere criminalizzata, medicalizzata, ridicolizzata ed espulsa con senso di colpa collettivo. Da qui l’espiazione operata con il cambio del nome del borgo da “Salvia” in “Savoia di Lucania”, non solo subito, ma spesso ricercato con zelo. E da qui, quindi, la volontà di indagare il caso per le domande che pone ancora alla società contemporanea, e non per la necessità di “riabilitare” Passannante. Il processo che ha condotto il borgo di Salvia a divenire “Savoia di Lucania” sui documenti, sulle carte geografiche, nel linguaggio, ma mai fino in fondo negli immaginari dei suoi abitanti, è una vicenda paradigmatica, di estremo interesse anche per la nostra contemporaneità, perché capace di porre questioni a cui, a distanza di 140 anni, non abbiamo voluto porre rimedio o a cui non sempre siamo stati in grado di dare risposta: come si affronta nello spazio pubblico la memoria e l’eredità di Passannante? In che modo l’arte contemporanea è in grado di elaborare ciò che è impossibile trattare con gli strumenti classici della monumentalizzazione?

Superati de facto – ma non sempre nelle coscienze – tutti gli orpelli ottocenteschi e lombrosiani sul caso Passannante, permangono il cliché dell’etichetta di anarchico, e la trappola culturalmente paralizzante del regicida. Il progetto “Unmonumenal. Riscrivere Passannante” ha lo scopo di discutere la figura di Giovanni Passannante in maniera aperta non per la sua trasfigurazione ideologica, sacrale o turistica, ma per affrontarne con spirito nuovo tutti gli aspetti controversi e ragionare su quei processi di elaborazione collettiva che ci tengono insieme nonostante tutto”.

Il progetto-conclude il comunicato stampa- è il numero zero di un format che Savoia di Lucania/Salvia intende sperimentare per un osservatorio civile e un laboratorio di produzione artistica permanenti sul tema della qualità della consapevolezza sociale e del dibattito pubblico.



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