La startup Usa Colossal Biosciences raccoglie 200 milioni per riportare in vita mammut, dodo e altri animali estinti

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di
Francesco Bertolino

La compagnia americana utilizza l’ingegneria genetica per far tornare sulla Terra specie scomparse e proteggere quelle a rischio. L’impegno del 2028 e le controversie scientifiche

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Mammut, Dodo e Tigre Tasmanica potrebbero presto tornare sulla Terra. Perlomeno, questa è la promessa di Colossal Biosciences, una startup statunitense che ha appena raccolto 200 milioni di dollari per riportare in vita animali estinti e per evitare la scomparsa di specie a rischio. 

La tecnica di de-estinzione

«Colossal è un’azienda di genetica rivoluzionaria che trasforma la fantascienza in scienza», ha rivendicato George Church, professore del Mit e co-fondatore di Colossal assieme al genetista Ben Lamm. Per invertire il processo di estinzione – avviando la cosiddetta «de-estinzione» – la startup sta anzitutto mappando con precisione il dna di animali scomparsi quali appunto il mammut lanoso. Intende poi identificare le specie ancora esistenti più simili a quelle estinte per modificarne il dna attraverso una sofisticata tecnica di ingegneria genetica (Crispr). Colossal punta così a creare un embrione di mammut in laboratorio da impiantare in un elefante asiatico. 




















































Gli investitori

L’obiettivo è di arrivare entro il 2028 ad avere il primo esemplare di mammut e Colossal Biosciences afferma di aver già compiuto significativi progressi, in linea con il traguardo fissato. Grandi investitori ci hanno creduto tanto che in soli tre anni la startup ha raccolto investimenti per 435 milioni di dollari, raggiungendo una valutazione di 10,2 miliardi di dollari. L’ultimo a credere nel progetto, mettendo 200 milioni, è il fondo Twg Global di Mark Walter, un miliardario statunitense che ha fatto fortuna come amministratore delegato della società di gestione del risparmio Guggenheim.

Le applicazioni commerciali

Più che nelle prospettive commerciali del mammut e del dodo, gli azionisti di Colossal Biosciences stanno scommettendo sul fatto che la ricerca di frontiera sull’ingegneria genetica degli animali estinti possa un domani portare a scoperte utili anche per le persone e per la medicina. Nel frattempo, Colossal mira anche a evitare la scomparsa di specie in via di estinzione o a rischio estinzione, modificando il dna per renderle più resistenti a cambiamenti climatici, malattie o inquinamento. 

L’estinzione di massa

Secondo i dati forniti dalla startup, del resto, entro il 2050 oltre il 50% delle specie animali sarà estinto: ogni anno, infatti, ne scompaiono circa 27 mila. La causa principale è l’uomo e l’impatto delle sue attività sull’ambiente dal momento che il tasso naturale di estinzione sarebbe di 10-100 specie all’anno, sostiene Colossal. Questa estinzione di massa avrà conseguenze negative sulla salute dell’uomo perché accelera i processi di desertificazione, riduce la disponibilità di acqua potabile e aumenta l’insicurezza alimentare.

I dubbi degli scienziati

Che la biodiversità si stia drasticamente riducendo e che l’accelerazione del tasso di estinzione animale sia un grave problema, è opinione pressoché unanime degli scienziati. Non tutti, però, ritengono che quello di Colossal Biosciences sia il modo giusto per affrontarlo. Alcuni esperti dubitano che la tecnica della startup avrà successo; altri temono che l’ingegneria genetica possa portare a risultati indesiderati e imprevedibili sulle specie e sulla fauna circostante. Anche qualora funzionasse, altri ancora sono perplessi riguardo alla possibilità di specie estinte come il mammut di sopravvivere in un contesto ambientale e climatico radicalmente diverso rispetto a 10 mila anni fa. 

L’ingegneria

Più in generale, il cambiamento climatico e i suoi effetti stanno dividendo la comunità scientifica in due parti riguardo alle soluzioni da adottare. C’è chi, probabilmente la maggioranza, ritiene che l’umanità debba incrementare gli sforzi per ridurre il suo impatto sull’ambiente. E chi, una corrente minoritaria, ritiene invece di poter intervenire sull’ambiente per invertire gli effetti del cambiamento climatico con nuove tecnologie – dall’efficacia tutta da dimostrare – di geoingegneria climatica o, nel caso di Colossal, di ingegneria genetica.  

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19 gennaio 2025 ( modifica il 19 gennaio 2025 | 14:51)

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