Global Risk Report 2025: massima attenzione alla stabilità globale

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I rischi legati ai conflitti, i rischi legati agli eventi climatici estremi e i rischi di instabilità geopolitica ed economica: dietro a queste priorità si collocano i rischi legati agli effetti della cattiva informazione e della disinformazione. La classifica del Global Risk Report 2025 realizzato come ogni anno dal World Economic Forum sollecita prima di tutto la curiosità di una verifica con le priorità dei rischi percepiti l’anno precedente.

Il confronto con il Global Risk Report 2024

In questo caso, come mostra la tavola di seguito (consultabile nell’ambito del report Global Risk Report 2024 direttamente QUI n.d.r.) vediamo che due grandi e importantissimi temi legati alle guerre e alle tante crisi geopolitiche hanno inserito i rischi legati a eventi metereologici estremi e i rischi legati all’informazione all’interno di un contesto decisamente più attento ai temi della stabilità economico sociale.

Global Economic Risk 2024
Fonte: World Economic Forum – Global Economic Risk 2024

Un panorama globale sempre più frammentato

L’incremento delle tensioni geopolitiche e la crescente riduzione del clima di fiducia sta creando un panorama internazionale decisamente più frammentato. Non è solo un tema legato alle relazioni tra le nazioni ma, come sottolinea il report, attiene anche all’architettura interna degli stati, con criticità sempre più evidenti a livello di governance globale.

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A causa di questa frammentazione risulta sempre più difficile costruire e garantire una risposta coordinata ed efficace ai rischi globali. Cresce a questo riguardo la necessità di un maggiore impegno in termini di diplomazia e di dialogo interculturale.

La cooperazione internazionale è destinata a rappresentare l’ago della bilancia nel definire le prospettive per i prossimi dieci anni a livello di scelte politiche, tecnologiche ed economiche. Una cooperazione, quella che deve essere recuperata e rafforzata, che deve considerare l’evoluzione transnazionale di rischi e trasformazioni, come quella del cambiamento climatico o come quella della cybersecurity, che rappresentano una minaccia non per una singola nazione per l’economia globale.

Global Risk Report 2025: rischi ambientali e tecnologici come sfide a lungo termine

Il Global Risk Report 2025 (per consultare o scaricare il report completo vai qui n.d.r.) proietta poi l’attenzione sul prossimo decennio e mette in evidenza che in questo orizzonte dovremo fare i conti in modo sempre più rilevante con i rischi ambientali e con i rischi tecnologici.

Il climate change ci pone costantemente davanti a eventi meteorologici estremi, che sono nello stesso tempo originati e origine di una perdita di biodiversità e di impoverimento degli ecosistemi naturali. Rischi che arrivano da lontano, da scelte che generano oggi le loro conseguenze e per questo occorre preparare strategie lungimiranti guardando a obiettivi ragionevoli da raggiungere nell’arco di anni.

Non si deve poi trascurare che l’avanzamento tecnologico porta inevitabilmente in territori nuovi dove aumentano i rischi legati alla disinformazione digitale e dove occorre considerare con sempre maggiore attenzione le conseguenze legate all’utilizzo di soluzioni di Intelligenza artificiale. Rischi, che possono mettere in discussioni i valori di fiducia e credibilità che stanno alla base dei principi di coesione sociale.

Il report sottolinea l’importanza di conoscere e di affrontare questi rischi con un approccio il più possibile proattivo con investimenti in ricerca e sviluppo sostenibile, con una maggiore attenzione ai temi dell’educazione ambientale e con un approccio che permetta di creare forme di regolamento etico delle nuove tecnologie affinché possano essere effettivamente al servizio dell’umanità.

La cooperazione globale tra i fattori chiave del Global Risk Report 2025

In questo contesto il ruolo della cooperazione internazionale è ancora più determinante. Una quota superiore al 60% di esperti teme che il futuro possa essere caratterizzato sempre di più da fattori di competizione tra le potenzie modiali, di qualsiasi dimensione. Una competizione che non aiuta la risoluzione delle crisi globali. La capacità di rafforzare i legami internazionali e creare una forma di collaborazione sono la uniche strade che permettono di prevenire il rischio di nuovi conflitti e per trovare soluzioni condivise alle emergenze planetarie. Considerando che le soluzioni a queste emergenze possono essere solo che globali. Se si pensa, solo come esempio, al rischio climatico appare evidente che non esiste la possibilità di soluzioni parziali o “regionali”. Ecco che dalla capacità di collaborazione dipende sia la possibilità di mitigazione dei tanti fattori di rischio sia la capacità di adattamento a quei rischi che si stanno ormai concretizzando in una nuova situazione sociale ed economica.

Alla ricerca di una traiettoria di stabilità globale

Secondo il Global Risk Report 2025 i prossimi dieci anni saranno decisivi per tante sfide che stanno alla base del futuro del pianeta. Il fattore chiave per comprendere la portata dei rischi che abbiamo davanti e le possibili soluzioni sta nella capacità di leggere e comprendere le interconnessioni tra rischi anche molto diversi.

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Ci sono rischi strettamente legati alle guerre in corso, rischi climatici, rischi tecnologici e rischi legati all’informazione. La strada per comprenderli, secondo il report, passa dalla capacità di dare vita a una governance più inclusiva e più efficace per quanto attiene alla capacità di analisi. La conoscenza che si può acquisire è alla base di una nuova capacità di agire sulla base di relazioni internazionali che non dimentichino mai la priorità della collaborazione perché i rischi possano essere mitigati solo attraverso un’azione collettiva.



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