un mosaico di contraddizioni e sfide – PrimaUdine

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Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia (FVG) si presenta come un puzzle complicato di contraddizioni. Mentre alcune aziende rischiano di mettere a rischio centinaia di posti di lavoro a causa di crisi aziendali, altre stanno cercando nuovi occupati per rispondere alla domanda crescente. Tuttavia, la mancanza di candidati qualificati e preparati rende difficile colmare i posti vacanti offerti.

Il paradosso del mercato del lavoro in FVG

Secondo i dati di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, nel primo trimestre del 2025 le imprese friulane prevedono di assumere quasi 27.500 lavoratori, di cui 7.500 a tempo indeterminato. Tuttavia, molte di queste imprese non sono sicure di riuscire a trovare i candidati adeguati per i ruoli richiesti. Questo crea una situazione in cui molte persone rischiano di perdere il lavoro a causa delle difficoltà aziendali, mentre le imprese faticano a trovare personale qualificato.

Nonostante le posizioni aperte e la disponibilità di contratti a tempo indeterminato, la mancanza di candidati idonei mette a rischio la capacità della regione di soddisfare le proprie esigenze occupazionali. Questa situazione è peggiorata dalla crescente domanda di lavoratori qualificati in vari settori, creando uno stallo nel mercato del lavoro.

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Le crisi aziendali in FVG: settori in difficoltà

Le crisi aziendali in Friuli Venezia Giulia, concentrate in specifici settori come l’industria e l’automotive, evidenziano la fragilità dell’economia regionale. Grandi aziende come Electrolux, Flex e altre stanno affrontando ristrutturazioni o chiusure che potrebbero portare a migliaia di licenziamenti. Allo stesso tempo, altre imprese nei settori della tecnologia e dei servizi sono pronte ad assumere nuovi dipendenti, ma faticano a trovare personale qualificato.

La difficoltà a trovare lavoratori preparati è un ostacolo per molte aziende, che cercano figure altamente specializzate. La mancanza di reperibilità di personale qualificato crea un paradosso: ci sono posti di lavoro vacanti e scarsa disponibilità di forza lavoro qualificata.

Il declino demografico e il ricambio generazionale

Il declino demografico in Friuli Venezia Giulia sta riducendo il numero di persone in età lavorativa, creando una popolazione sempre più anziana. Questo fenomeno, che comporta una prolungata permanenza sul mercato del lavoro di persone anziane, aumenta la pressione sulle risorse umane disponibili. Con il previsto pensionamento di circa 70.000 lavoratori friulani entro il 2028, c’è il rischio che questi posti non vengano coperti da nuovi talenti, complicando ulteriormente la situazione del mercato del lavoro.

Il ricambio generazionale diventa una sfida per le aziende locali, che devono incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e migliorare la formazione per far fronte alla diminuzione della forza lavoro qualificata.

Il gap formativo e la difficoltà di assunzione

Nonostante il numero crescente di posizioni aperte, molte aziende faticano a trovare personale adeguatamente formato. Il 55,1% degli imprenditori in FVG non riesce a trovare lavoratori con le giuste competenze, superando la media nazionale. Questa difficoltà riguarda tutte le aree professionali, con la necessità di figure specializzate per affrontare le sfide tecnologiche emergenti.

La mancanza di specialisti altamente qualificati in settori cruciali come l’automotive e le tecnologie innovative è un problema per molte imprese, che lottano per trovare personale qualificato. L’offerta formativa non riesce a soddisfare la domanda di competenze specifiche richieste dal mercato del lavoro.

La situazione occupazionale in FVG: le previsioni per il 2025

Anche se sono previste numerose assunzioni nel primo trimestre del 2025, la regione subirà una contrazione del 4,2% rispetto all’anno precedente. Le province di Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia vedranno un calo nelle assunzioni, riflettendo le difficoltà nel reperire lavoratori qualificati.

Dettagliatamente, Udine prevede circa 11.400 assunzioni (-4,5%), seguita da Pordenone (-4,3%), Trieste (-4%) e Gorizia (-3,3%). Questo rallentamento delle assunzioni è dovuto alla crescente difficoltà delle imprese nel trovare personale qualificato.

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L’aumento della cassa integrazione

Un altro dato preoccupante è l’aumento delle ore di cassa integrazione autorizzate. Nei primi nove mesi del 2024, le ore di CIG totali sono aumentate del 14,1%, evidenziando la crescente instabilità economica di alcune imprese che ricorrono alla CIG per far fronte a periodi di crisi.

La provincia più colpita è Gorizia, con un aumento del 60,4% delle ore di CIG, seguita da Pordenone (+13%), Udine (+9,3%) e Trieste (+4,3%). Sebbene la CIG sia utile per mantenere i posti di lavoro in situazioni difficili, il suo aumento indica un’instabilità crescente nel mercato del lavoro locale.

La sfida del futuro

Guardando avanti, il Friuli Venezia Giulia dovrà affrontare la sfida di gestire le crisi aziendali e preparare il mercato del lavoro alla nuova generazione di lavoratori. Politiche per la formazione e l’aggiornamento professionale saranno essenziali per evitare il ritardo rispetto ad altre regioni in termini di reperibilità del personale. Inoltre, sarà cruciale promuovere politiche per il ricambio generazionale e incentivare i giovani a entrare in settori chiave per lo sviluppo economico della regione.

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