Sail Gp cancellato a Taranto. Gli operatori: «Ora programmare altro»

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Angelo Argento, imprenditore a cui fa capo la proprietà dell’hotel Salina, conferma di essere stato tra gli operatori alberghieri più colpiti dalle disdette per l’annullamento delle gare di Sail Gp, la sfida internazionale dei catamarani che a settembre sarebbe dovuta tornare in Mar Grande a Taranto per la terza volta e che Palazzo di Città ha stoppato per motivi di bilancio.

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Le parole

«Quando ho appreso gli effetti della cancellazione, sono rimasto molto male – dichiara Argento (nella foto accanto), che a giugno 2018 ha ripreso un progetto del 1970, lo ha modificato di poco, meno del 10 per cento, e su quello che era uno scheletro edilizio ha poi realizzato l’albergo aperto a giugno 2021 -. Mi sono quindi riservato di rileggere il contratto e vedere cosa prevede quando la cancellazione interviene diversi mesi prima della data prenotata. Ho rivisto il contratto e ne ricavo che una parte della caparra – siamo tra il 10 e il 15 per cento – va restituita e un’altra parte rimane a noi. Di solito la caparra per i gruppi si versa sempre. Io avevo le camere piene per Sail Gp ma gli organizzatori avevano bloccato anche tutta Taranto. Automaticamente, sono saliti anche i prezzi perché in quei giorni a Taranto non si poteva alloggiare da nessuna parte. Tutti avevamo venduto bene, i maggiori hotel erano pieni, e oltretutto questi sono gli alberghi a Taranto. Non è che ce ne siano molti».

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Circa l’osservazione che Sail Gp non movimenta turismo, Argento dice: «Questo non lo so. Non ho riscontri su cosa succede nel territorio. Ma per albergatori e ristoratori e quel che gira intorno, è un business interessante. Su questo non ci piove. Sì, è un circolo ristretto, ma accanto agli equipaggi dei catamarani, cioè quelli impegnati nelle gare, ci sono poi i team che allestiscono il campo e preparano le imbarcazioni. Ricordo che sono venuti anche venti giorni prima per organizzare il tutto». Che fare adesso? «Più che recriminare e scambiarsi le accuse su quello che poteva essere e non sarà, e sottolineato che sarebbe stato meglio tenere Sail Gp per tutto quello che girava intorno a ristoratori e albergatori, dobbiamo pensare a delle alternative per riempire il vuoto che si è creato a settembre – afferma Argento -. Il Comune che ha disdettato Sail Gp trovi adesso il modo, confrontandosi con gli operatori, di trovare nuove iniziative. Diverse, magari spalmando le disponibilità economiche su più eventi, ma dia un segnale. Oltretutto siamo nella prima metà di settembre e qualcosa si può ancora recuperare. Non voglio piangermi addosso, abbiamo otto mesi per lavorare, e se il Comune aiutasse con altre iniziative, sarebbe un passo avanti. Sail Gp – rileva Argento – era un supporto e la città ne è stata privata. Così come sui Giochi del Mediterraneo del 2026 voglio dire che prima di pensare alle navi da crociera per alloggiare gli ospiti, vediamo meglio la nostra offerta alberghiera. Cerchiamo anzitutto di bloccare le stanze disponibili. Non dico per gli atleti, che possono essere ospitati tutti insieme sulle navi, ma almeno per le delegazioni straniere, gli ospiti, gli invitati».

Il documento

Di “sconfitta del turismo” parlano invece tre operatori della città vecchia: Angelo Matacchiera (“La Paranza” e “Palazzo Matá”), Cinzia Monfardini (“L’Arcangelo”), Stella Falco (“Sant’Andrea Degli Armeni”), alla cui posizione si associa il manager dell’albergo Del Sole. Non è in gioco solo la caparra o l’acconto da restituire, sostengono, “questa è la sconfitta del turismo a Taranto. Cancellare una data così importante e creare questa situazione di vuoto economico, è la riprova dell’assenza di una ‘politica del turismo’ nella nostra città. Non vogliamo ripeterci e lo diciamo da anni: il turismo è una scienza che va programmata. Una città può definirsi turistica solo quando crede in una programmazione. A Taranto ancora oggi si fa una gran confusone tra turismo e accoglienza: sono due concetti diversi. E cancellare una data a soli 7 mesi dall’evento è pura follia. Ne va di mezzo l’immagine stessa della città, la sua credibilità. Taranto rischia di essere cancellata dal panorama delle prenotazioni internazionali. La tappa del Sail Gp non era fine a se stessa, avrebbe innescato un indotto di grande livello”.

Dalle strutture ricettive dell’isola si afferma di aver subito “la cancellazione della terza tappa. Eppure sullo sport stiamo costruendo una nostra identità. L’anno prossimo ci saranno i Giochi del Mediterraneo, siamo la città europea dello sport, siamo tappa del cicloturismo italiano. Come si fa a non mantenere gli impegni? Noi albergatori abbiamo fatto investimenti importanti e continuiamo nonostante tutto a farne. Ogni giorno. Abbiamo ristrutturato palazzi abbandonati. Abbiamo restituito alla città una parte importante di bellezza perduta. Non abbiamo provvidenze pubbliche, viviamo del nostro lavoro. E amiamo la nostra città. E diamo ogni giorno il nostro contributo alla città e alla stessa comunità. Ma le amministrazioni credono in noi?”.

“Certo – osservano Matacchiera, Monfardini e Falco – il Sail Gp non può cambiare la vita di Taranto, della comunità e di un pugno di visionari albergatori. Ma far saltare l’inizio di una programmazione è vera follia. Era una buona pratica, un buon inizio, un primo passo verso la ripresa. Quella ripresa di cui tutti parlano ma che poi rimane un sostantivo senza significato. A fine agosto siamo a fine estate” ma “le prenotazioni del Sail GP avrebbero fatto la differenza e un ritorno di immagine incalcolabile”. Invece “queste prenotazioni bloccate ci hanno precluso la possibilità di offrire le camere ad altri tour operator che oramai abbiamo perso”.

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