Ape sociale 2025: requisiti, importo, ultimissime

• La Manovra finanziaria 2025 ha toccato molteplici temi, tra cui quello del regime delle pensioni.
• Oltre ad Opzione donna, anche il regime c.d. APE sociale è stato prorogato e sono state modificate le condizioni di accesso.
• Il legislatore ha confermato tale misura fino al 31 dicembre 2025.

La legge di Bilancio 2025 ha confermato diverse misure già in vigore lo scorso anno in tema di pensione. Da anni, il legislatore tenta di incidere sui trattamenti pensionistici, ampliando i termini per accedere all’ordinaria pensione di vecchiaia e, al contempo, cercando di introdurre dei sistemi alternativi che consentono un’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Nel seguente articolo ci occuperemo della cosiddetta APE sociale, cioè un sistema di accesso anticipato alla pensione, secondo un meccanismo integrativo suppletivo che si applica fin quando non sono maturati i requisiti per la pensione di anzianità. 

Di seguito, illustreremo quali sono le condizioni per accedere alla pensione e, soprattutto, a quali lavoratori è riservato tale regime. Inoltre, ti indicheremo anche come si presenta domanda, qual è l’importo massimo che potrai conseguire e se è compatibile con altre entrate reddituali. 

Ape sociale 2025: cos’è

L’APE sociale è un trattamento pensionistico alternativo, temporaneo e suppletivo, che consente un anticipo della pensione a carico dello Stato Italiano. Normalmente, viene erogato dall’INPS a favore di alcune categorie di lavoratori.

L’applicazione del regime in esame presuppone la sussistenza di alcuni requisiti inerenti sia l’età anagrafica sia quella contributiva. In particolare, è necessario:

• aver raggiunto i 63 anni e mesi di età;
• un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni, in modo variabile a seconda delle condizioni del caso concreto. 

Il termine APE sta per “Anticipo PEnsionistico“: è una sorta di ponte che serve ad anticipare la pensione di anzianità. Dunque, l’APE sociale copre l’arco di tempo compreso dal momento in cui sono maturati i requisiti di tale trattamento pensionistico anticipato al momento in cui sono maturati i requisiti per accedere alla pensione ordinaria. 

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A chi spetta

Tuttavia, si evidenzia che non tutti possono accedere all’APE sociale, che è un trattamento riservato ai lavoratori che svolgono mansioni gravose, gli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità, i lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione cha abbiano esaurito il trattamento NASpI o altri trattamenti di sostegno sociale. 

Non è equivalente alla pensione anticipata ordinaria, che comunque consente di uscire dal lavoro in anticipo. A differenza della pensione anticipata, però, l’APE sociale non è una misura strutturale, quindi deve essere periodicamente prorogata e rinnovata. 

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Come cambia l’APE sociale 2025?

Come dicevamo, l’APE sociale viene prorogato di anno in anno, in genere, con la Legge di Bilancio, che apporta sempre qualche significativa modifica, soprattutto per quanto riguarda i limiti di età, anche allo scopo di adeguare il regime al variare dell’età media di sopravvivenza. 

Per il 2025, la Manovra finanziaria non ha previsto particolari modifiche per i trattamenti pensionistici alternativi, tra i quali rientra, per esempio, Opzione donna . L’APE sociale verrà erogata a coloro che hanno compiuto, alla data di accesso al trattamento, 63 anni e 5 mesi.

Non mutano neanche gli altri requisiti necessari per accedere al trattamento, cioè:

• la tipologia di attività lavorativa;
• non essere titolari di un trattamento pensionistico diretto.

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Quali sono i requisiti per avere l’APE sociale?

Il legislatore prevede una diversa età contributiva in base alla ricorrenza di una delle seguenti condizioni. Vediamo cosa cambia per:

1. disoccupati;
2. caregiver;
3. riduzione della capacità lavorativa;
4. lavori gravosi.

1. Disoccupati

Per esempio, per quanto riguarda il cittadino disoccupato, può accedere all’APE sociale se il rapporto di lavoro è cessato per licenziamento, anche collettivo, o dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato. 

Inoltre, è anche necessario che il soggetto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi, e abbia un’anzianità contributiva di almeno 30 anni – con una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, solo ove sia una donna. 

2. Caregiver

Possono accedere all’APE anche coloro che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e abbiano almeno 30 anni di anzianità contributiva (con una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, solo ove sia una donna). Dunque, è ammessa l’APE sociale anche in favore dei cosiddetti caregiver.

3. Riduzioni capacità lavorativa

Altro requisito per accedere è una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, e hai minimo 30 anni di anzianità contributiva – con una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, per chi è donna.

4. Lavori gravosi

Infine, possono accedere all’APE sociale i lavoratori dipendenti:

• con almeno 36 anni di anzianità contributiva (con una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, solo ove sia una donna);
• impiegati da almeno 7 anni negli ultimi 10 anni, ovvero almeno 6 anni negli ultimi 7 anni, in una delle attività gravose, indicate nell’allegato 3 alla Legge di Bilancio 2022.

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Quali sono le attività gravose?

Consente accesso all’APE sociale lo svolgimento di una delle seguenti attività gravose:

• ​​professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate;
• tecnici della salute;
• addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
• professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
• operatori della cura estetica;
• professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;
• artigiani, operai specializzati, agricoltori;
• conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
• operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
• conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
• conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
• operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
• conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
• conduttori di mulini e impastatrici;
• conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
• operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
• operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare;
• conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
• personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
• personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
• portantini e professioni assimilate;
• professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
• professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Si precisa inoltre che per gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito degli anni di contribuzione si riduce a 32 anni.

Nel caso di lavoratrici madri appartenenti alle categorie appena citate, è prevista un’ulteriore riduzione del requisito minimo contributivo pari a 1 anno per ciascun figlio e fino a un massimo di 2 anni. L’accesso all’APE Sociale potrà, quindi, avvenire in tali casi anche con almeno 30 anni di contributi.

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APE sociale 2025: importo

Il regime dell’APE sociale attribuisce il diritto ad accedere a dodici quote mensili, ciascuna pari alla somma spettante a titolo di pensione di anzianità. La pensione è calcolata al momento delle presentazione della domanda.

Normalmente:

• non può essere superiore al limite di 1.500 euro;
• non è prevista rivalutazione o integrazione del trattamento minimo.

Recentemente, è stato modificato il regime di compatibilità con le altre indennità economiche spettanti ai beneficiari dell’APE sociale. 

Cumulabilità

Il legislatore ha previsto che sono cumulabili i soli redditi derivanti da attività di lavoro autonomo occasionale, nel limite di 4.800 euro all’anno. L’indennità non è compatibile con altri trattamenti di sostegno al reddito o con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

L’APE sociale viene erogata dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Tale trattamento smette di essere erogato quando si raggiunge l’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. 

Inoltre, il trattamento non può essere cumulato con attività lavorative, che consentono la produzione di un reddito superiore agli 8.000 euro lordi annui, se svolta in forma di lavoro dipendente o parasubordinato, o 4.800 euro annui, se svolta in maniera autonoma. 

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APE sociale: come fare domanda

Detto ciò, possiamo ora concentrarci su come presentare richiesta per l’applicazione del regime dell’APE sociale. La Legge di Bilancio stabilisce annualmente il termine di presentazione della domanda, che corrisponde al 31 marzo 2025.

Per quanto riguarda le altre domande presentate successivamente, entro il 15 luglio 2025 o comunque non oltre il 30 novembre 2025, saranno prese in considerazione dall’ente previdenziale solo se vi sono ulteriori risorse a disposizione. 

La domanda deve essere presentata tramite il sito istituzionale dell’INPS, mediante autenticazione con le proprie credenziali. Quindi, per inoltrare l’istanza, è necessario avere a disposizione in via alternativa SPID, CIE o CNS, e seguire le istruzioni riportate sul sito. In alternativa, puoi servirti del supporto di CAF e patronati.

In caso di difficoltà, ricorda che è possibile consultare la sezione FAQ. L’esito dell’istruttoria sarà poi comunicato dall’ente, secondo un calendario differente in base al periodo in cui hai inviato la domanda. 

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APE sociale – Domande frequenti

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