Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania, fa il motivatore e riunisce i capigruppo sul terzo mandato: «Calmi. Al 99 per cento vinciamo il ricorso»

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di
Simona Brandolini

Le mosse del presidente. Vuole tenere unita la sua maggioranza, nomina il collegio di difesa contro il ricorso del governo (c’è anche il padovano Falcon) e sabato va ad Orvieto dai riformisti

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Un’ora circa è durata la riunione. Un soliloquio per la precisione. Nonostante la nota diffusa da Palazzo Santa Lucia sia a nome di tutta la maggioranza, compreso il Pd (si parla di un «clima di serenità e solidarietà»). Ma le coalizioni, soprattutto a sinistra, «sai sono come il vento», cantava Modugno: oggi ci sono, domani chissà. Vincenzo De Luca in fase zen. Livello motivatore. I capigruppo delle forze della coalizione restano in rigoroso silenzio, evitano qualsiasi argomento vagamente politico. Al massimo chiedono dove sarà la prossima rotonda da inaugurare o l’ennesimo taglio del nastro a cui presenziare.

La battaglia contro il governo

«Al 99 per cento il ricorso lo vinciamo». Cerca di profondere ottimismo il governatore. Al suo fianco i fedelissimi salernitani Fulvio Bonavitacola e Nello Mastursi. Di Regionali ed eventuali vittorie non parla mai e neanche attacca il Pd. Non che abbia cambiato idea sulle «anime morte» del Pd, ma non è il momento. Ora c’è il governo da battere. E difatti in mattinata è stato scelto il collegio di «difensori»: Giandomenico Falcon (emerito di diritto pubblico all’Università di Padova, decano degli avvocati costituzionalisti); il regionalista Marcello Cecchetti e l’amministrativista Aristide Police.
«Siamo nel pieno della legalità, a fronte dell’unica vera anomalia che è quella del governo nazionale, che ha violato il principio costituzionale della “legge uguale per tutti”», dice riprendendo i temi della conferenza stampa. Ripetendo quell’«andiamo avanti» che suona come un esercizio di training autogeno. Tanto che qualcuno quasi non lo riconosce: «Dobbiamo tenere unita la coalizione regionale. Manteniamo la calma. Non ci facciamo trascinare dalle polemiche». Detto dal re della stilettata, dello sberleffo, del cazzotto in pieno viso.




















































«Fermare De Luca significa danneggiare i campani»

I tempi. Fondamentali in questa vicenda visto che le Regionali si dovrebbero tenere in autunno. Per De Luca «tra maggio e giugno» la Corte costituzionale deciderà se la norma campana che apre al terzo mandato è legittima oppure no. Ripete che «Zaia ha ragione, ha il consenso. I signori di Roma non si rendono conto che non si tratta di De Luca, ma fermare questo lavoro immane significa danneggiare i campani».

Le preoccupazioni dei consiglieri

Tutti ascoltano, nessuno prende la parola. «Finché c’è De Luca siamo con lui, ma se domani il candidato non è lui, noi rimaniamo nel centrosinistra. Quello allargato ai 5Stelle». È questa la sintesi di uno dei presenti.
Ma la vicenda terzo mandato anima il dibattito anche interno e intorno al Pd. Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, si schiera con De Luca e Zaia. La pattuglia trasversale degli amministratori, da Nord a Sud, si rimpingua.
Non solo. In un’ottica «correntizia» è sintomatico che il presidente campano sarà presente, con il figlio Piero, alla due giorni riformista di Orvieto.
Occhi puntati su Paolo Gentiloni, che è nel toto-federatore del centrosinistra. Il profilo di Gentiloni, racconta l’Agi, potrebbe cavare le castagne dal fuoco alla segretaria, facendo da ponte fra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Un ragionamento fondato sul fatto che l’ex commissario europeo è stato braccio destro di Renzi prima, per poi succedergli a Palazzo Chigi. Ma volendo fare fantapolitica nel calderone potrebbe finirci anche De Luca. A buttarlo nella mischia, qualche mese fa, fu proprio Matteo Renzi. All’indomani dell’approvazione della norma campana, il leader di Iv disse subito: «Sosterremo Enzo per il terzo mandato». Ma soprattutto: «Io vedo in De Luca uno straordinario alfiere del riformismo anche a livello nazionale. Per tenere alta la bandiera del riformismo serve uno che capisce di politica e De Luca ne capisce». Tanto per mettere altra carne a cuocere. Come se ce ne fosse davvero bisogno.

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17 gennaio 2025 ( modifica il 17 gennaio 2025 | 12:05)

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