In Italia, il tema della pressione fiscale è da sempre al centro del dibattito politico ed economico. La percezione diffusa è che a sostenere gran parte del peso delle tasse siano sempre i ‘soliti fessi’, lavoratori dipendenti e pensionati, il cosiddetto “bancomat dello Stato”. Questa categoria, essendo soggetta a un prelievo fiscale diretto e pressoché ineludibile, si ritrova spesso a pagare per tutti, mentre altre fasce di reddito sfuggono ai radar del fisco, alimentando una sensazione di ingiustizia sociale.
Ogni anno, l’evasione fiscale sottrae alle casse dello Stato circa 100 miliardi di euro, una cifra impressionante che rappresenta un danno non solo economico, ma anche etico. Con queste risorse si potrebbero finanziare ben quattro leggi di bilancio e dimezzare il debito pubblico, offrendo maggiore stabilità al Paese e nuove opportunità per investimenti in settori chiave come istruzione, sanità e infrastrutture.
Gli evasori non sono un fenomeno marginale: rappresentano un blocco sociale rilevante, che comprende professionisti, piccole imprese e settori dell’economia sommersa. La loro capacità di sfuggire ai controlli li rende un nodo difficile da sciogliere per qualsiasi governo, soprattutto perché questa realtà è spesso vista come un bacino elettorale da proteggere, piuttosto che una piaga da debellare.
Un modo per affrontare l’evasione fiscale sarebbe il passaggio obbligato a pagamenti tracciabili, eliminando progressivamente l’uso del contante. Questo approccio non è nuovo e trova riscontri positivi in diversi Paesi europei che hanno ridotto al minimo le transazioni in contanti. Tuttavia, in Italia, la questione del contante rimane una tematica delicata e controversa.
Per il 2025, la soglia per l’uso obbligatorio di strumenti tracciabili è stata fissata a 5.000 euro, in linea con quanto stabilito nel 2024. Questo significa che sarà possibile effettuare pagamenti giornalieri in contanti fino a 4.999,99 euro. Sebbene questa misura sembri mantenere una certa rigidità, in realtà lascia ampio margine a chi voglia sfruttare il contante per transazioni non registrabili, alimentando di fatto le possibilità di evasione.
Nonostante i vantaggi economici di una società cashless, l’Italia fatica ad abbracciare questo modello. Le resistenze sono di natura politica, economica e culturale. Da un lato, l’eliminazione del contante colpirebbe interessi consolidati e strutture di potere radicate. Dall’altro, esiste una diffidenza culturale verso i pagamenti digitali, soprattutto nelle fasce di popolazione più anziane o meno alfabetizzate digitalmente.
Inoltre, il passaggio ad una maggiore tracciabilità richiede investimenti significativi in infrastrutture digitali, specialmente nelle aree rurali o svantaggiate, dove l’accesso alla rete è ancora limitato. Questo implica una pianificazione a lungo termine e la volontà politica di investire in un cambiamento strutturale.
La lotta all’evasione fiscale non è solo una questione di giustizia sociale, ma un passaggio necessario per garantire la sostenibilità del sistema economico italiano. Un approccio più deciso alla tracciabilità dei pagamenti potrebbe ridurre drasticamente il sommerso, liberando risorse fondamentali per il rilancio del Paese.
Tuttavia, per ottenere risultati concreti, è essenziale un cambio di mentalità, sia da parte dei cittadini che della classe politica. Educare alla legalità fiscale, semplificare il sistema tributario e garantire un’applicazione equa delle leggi sono i pilastri su cui costruire una nuova strategia.
In Italia, il dibattito sulle tasse e sull’evasione fiscale rimane una questione complessa e stratificata. Se da un lato lavoratori dipendenti e pensionati continuano a sostenere il peso maggiore, dall’altro le resistenze politiche e culturali frenano interventi decisivi contro gli evasori. La tracciabilità dei pagamenti rappresenta una soluzione concreta e praticabile, ma richiede un impegno coordinato per superare le barriere strutturali e culturali che impediscono al Paese di compiere un salto di qualità. Solo così sarà possibile costruire un sistema fiscale più equo, in grado di sostenere il futuro dell’Italia.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link