le nuove regole in Toscana

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Con il nuovo Testo Unico del Turismo, la Toscana introduce regole innovative per gli affitti brevi e incentiva la valorizzazione delle strutture ricettive attraverso il cambio di destinazione d’uso. Un passo avanti per salvaguardare il patrimonio urbano e rilanciare il turismo.

Un quadro normativo innovativo per le locazioni brevi 

Dal 9 gennaio 2025, la Toscana inaugura una nuova stagione per il turismo con l’entrata in vigore del Testo Unico del Turismo (L.R. 31 dicembre 2024, n. 61). La normativa interviene in modo incisivo sulla gestione delle locazioni turistiche brevi, fenomeno che negli ultimi anni ha modificato profondamente il volto dei centri urbani, soprattutto nei Comuni a vocazione turistica.

Il provvedimento consente agli enti locali di collaborare con la Regione per definire criteri e limiti, con l’obiettivo di preservare l’equilibrio sociale ed economico delle città. L’intento è quello di evitare una concentrazione eccessiva di affitti brevi, che spesso penalizzano i residenti, influiscono negativamente sul mercato immobiliare e mettono a rischio la vivibilità dei centri storici. 

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Le nuove regole si basano sui principi di proporzionalità e non discriminazione, introducendo un sistema equilibrato che tutela gli interessi dei turisti, dei residenti e degli operatori economici. 

Cambio di destinazione d’uso: una strategia per ottimizzare gli spazi

Un altro punto cardine del Testo Unico riguarda l’opportunità di incrementare la capacità ricettiva delle strutture alberghiere attraverso il cambio di destinazione d’uso di immobili residenziali vicini.

L’art. 22, comma 6, consente agli alberghi di ampliare la capacità ricettiva fino al 40%, integrando unità immobiliari situate entro un raggio di 200 metri di percorso pedonale. Tuttavia, questa operazione è vincolata a requisiti rigorosi:

  • Gestione unitaria dell’albergo e delle nuove unità. 
  • Rispetto degli standard qualitativi e di sicurezza in linea con la classificazione alberghiera. 
  • Autorizzazione da parte delle amministrazioni locali, previo accertamento della conformità normativa. 

Non si tratta solo di una formalità burocratica: il cambio di destinazione d’uso garantisce che i nuovi spazi rispondano alle aspettative dei turisti, offrendo comfort e sicurezza adeguati.

Un equilibrio tra sviluppo turistico e tutela del territorio

Con questo intervento normativo, la Toscana punta a rilanciare il turismo senza compromettere la vivibilità dei suoi centri urbani, favorendo un modello di crescita sostenibile. La regolamentazione delle locazioni brevi e la valorizzazione delle strutture alberghiere rappresentano una risposta concreta alla necessità di armonizzare sviluppo economico, tutela del patrimonio e benessere delle comunità locali.

Il nuovo Testo Unico del Turismo contiene una visione strategica per il futuro: città più vivibili, un’offerta turistica di qualità e un equilibrio tra tradizione e innovazione.

Quali sono le altre città in azione?

Mentre il quadro normativo nazionale è in continua evoluzione, alcune città italiane stanno adottando provvedimenti per gestire il fenomeno degli affitti brevi e il loro impatto su turismo e qualità della vita.

Venezia ha adottato un regolamento sperimentale valido fino al 2026 che stabilisce un massimo di 120 giorni l’anno per affittare senza vincoli aggiuntivi. Tra le misure più innovative, il divieto di cassette di sicurezza per chiavi negli spazi pubblici e obblighi di check-in in presenza, per migliorare controllo e sicurezza.

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Milano vieta dal 1° gennaio 2025 l’uso dei lock box per chiavi negli spazi pubblici e sta elaborando regole più stringenti per limitare la durata degli affitti brevi, in un’ottica di maggiore stabilità abitativa.

Infine, Roma punta a limitare l’uso di immobili per fini turistici, specie nel centro storico. Tra le proposte principali, un tetto massimo tra 60 e 90 giorni l’anno per gli affitti, accompagnato da controlli più severi su licenze e saturazione di strutture.



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