Domenica 19 gennaio “L’Oreste” inaugura “Perdere la testa” rassegna teatrale tra follia e immaginazione

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Quattro spettacoli dedicati al rapporto tra follia e immaginazione per “Perdere la testa” al Teatro Comunale di Montecarotto (Ancona), con la terza edizione della rassegna di prosa curata dal Teatro Giovani Teatro Pirata e sostenuta dal Comune di Montecarotto, Rassegna Malati di Niente – Servizio La Rete del Sollievo Asp 9, Ministero della Cultura, Regione Marche, in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali e CMS Consorzio Marche Spettacolo.

Dopo aver attraversato, nelle edizioni precedenti, il rapporto tra amore e follia, e le nevrosi delle relazioni familiari, le nuove proposte affrontano la relazione tra follia e immaginazione. In una stagione “pop” e coinvolgente, per tutti, i grandi temi dei nostri giorni sono messi in scena da alcune tra le più interessanti compagnie dei nostri giorni, in una grande varietà di stili e linguaggi.

Si inizia domenica 19 gennaio alle ore 17 con “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi” di Accademia Perduta Romagna Teatri, spettacolo in un atto unico vincitore del Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 a Claudio Casadio come Migliore Attore. La sensibilità attoriale di Claudio Casadio, l’animazione grafica di Andrea Bruno e la regia di Giuseppe Marini concorrono a dare corpo sensibile ed empatico al testo di Francesco Niccolini che, con forte e struggente poesia, affronta non solo il tema della malattia mentale ma anche quello dell’abbandono e dell’amore negato. Oreste passa dall’orfanotrofio al riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, che lo consegna al destino di internato nel manicomio dell’Osservanza di Imola. Non ne esce oramai da trent’anni e dal suo passato sono tanti i ricordi che riaffiorano: la morte della sorella, la partenza del padre per la campagna di Russia, il suo ritorno e una nuova partenza, la morte violenta della madre che aveva rifiutato quel figlio “strano” quando era ancora ragazzino. Oreste, però, è sempre allegro e ama chiacchierare, soprattutto con Ermes, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che Ermes non esista…

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Topolino”, in scena sabato 22 febbraio ore 21 è una creazione del Teatro Medico Ipnotico, un Teatro d’Arte di Burattini costituito da Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini. Lo spettacolo ha vinto il Premio Benedetto Ravasio 2017.

Racconta la storia del capocomico di una compagnia di burattini che è sul punto di chiudere la baracca. La fortuna ha smesso di sorridergli e il successo continua a voltargli le spalle. Decide perciò di diventare capitalista. Non sapendo da che parte iniziare chiede aiuto, e in baracca si materializza il pupazzo di Topolino, che gli dà tutti gli ingredienti necessari per la ricetta del successo, con lucido pragmatismo. Le cose prendono però da subito un’altra piega e così anziché raccontare una favola i burattini portano in scena, con la loro consueta cifra stilistica grottesca, l’attualità drammatica dei profughi che devono affrontare i pericoli del mare per sfuggire alla miseria e alla violenza in cui si trovano.

Sabato 29 marzo ore 21 c’è “Il papà di Dio” del Teatro Rebis, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco, con Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi e Fernando Micucci, scrittura scenica e regia di Andrea Fazzini. Lo spettacolo è liberamente ispirato all’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco, pubblicato dalla Bao Publishing, un’epopea che tratta il complicato rapporto tra Dio e suo padre. Per il Teatro Rebis, si tratta della seconda spericolata collaborazione artistica con i pluripremiati vignettisti delle celebri strisce rosse de “Gli scarabocchi”, caratterizzate dalla feroce comicità dei testi e dall’immediatezza folgorante del segno grafico. Ancora una volta le tematiche care agli autori – la solitudine, la morte, la relazione con l’altro e col divino, l’esistenza e la desistenza – vengono attraversate e, a tratti, decostruite dal Teatro Rebis, con un approccio minimale e diretto, per uno spettacolo dalla comicità tenera e sgangherata.

La rassegna si chiude sabato 24 maggio ore 21 con “Heros” del Gruppo Teatrale Sollievo, spettacolo finale del laboratorio di Teatro Integrazione della Rete del Sollievo di Jesi ASP Ambito IX, in collaborazione con Rassegna Malati di Niente, Dipartimento di Salute Mentale AST 2 Ancona, Cooss Marche. La produzione è curata da Teatro Giovani Teatro Pirata, la regia è di Simone Guerro e Arianna Baldini.

Questo appuntamento affronta con leggerezza e poesia, concretezza ed ironia, il tema di un presente sempre più bisognoso di supereroi. Cos’è che non riusciamo ad affrontare noi, straordinari esseri ordinari? E quando finiscono i super poteri? E quando quelli non bastano più? Per cercare le risposte, la compagnia attinge alla “grande macchina dei sogni”, il Cinema.


BIGLIETTI IN VENDITA dal 20 gennaio nei seguenti punti:

– Teatro Giovani Teatro Pirata – Tel. 0731 56590 Cell 334 1684688
– AMAT/ Biglietterie del circuito – www.amatmarche.net
– Vendita on-line www.vivaticket.it
– Biglietteria Teatro Comunale di Montecarotto Cell 334 1684688
un’ora prima dell’inizio dello spettacolo

INFORMAZIONI
Teatro Giovani Teatro Pirata / Tel. 0731 56590 Cell. 334 1684688
lun-ven 9.00/17.00
biglietteria@teatrogiovaniteatropirata.it
www.teatrogiovaniteatropirata.it

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