16.22 – giovedì 16 gennaio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il Consiglio provinciale ha proseguito questa mattina l’esame del corposo pacchetto di mozioni all’ordine del giorno di questa prima tornata di lavori dell’anno. Nel corso della mattina si è parlato di Music Arena e gestione del Centro Santa Chiara, con il documento della consigliera Lucia Maestri (ritirato dalla proponente dopo un’animata discussione); è tornato in aula il delicato tema del bostrico, grazie al documento della consigliera del Patt Maria Bosin, approvato dall’aula all’unanimità e si è quindi discusso della valorizzazione e del potenziamento dell’Interporto di Trento su stimolo della consigliera Vanessa Masè, con approvazione unanime del suo documento.
Prima della chiusura dei lavori, è stata illustrata la mozione di Demagri-Zanella che impegna la Giunta a incrementare i posti in strutture residenziali per i minori stranieri non accompagnati. Il dibattito in aula a partire dalle ore 14.30.
Music Arena e gestione del Centro servizi culturali Santa Chiara (Lucia Maestri-Pd) ritirata dalla proponente, dopo ampia discussione. La proposta contenuta nella mozione del Pd è quella di “provvedere tempestivamente alla nomina di un Commissario del Centro Servizi culturali Santa Chiara, al quale attribuire tutti i poteri del consiglio di amministrazione, fino al risanamento delle finanze dell’ente e comunque fino alla nomina di un nuovo cda”. L’iniziativa viene motivata con la perdita di 2,3 milioni di euro (di soldi pubblici), accumulata nell’arco di un brevissimo tempo nella gestione dei concerti alla Trentino Music Arena di Mattarello, che nella mozione vengono definiti “un flop”. Questo non è “un mero fatto amministrativo” e la nostra non è una “mera polemica strumentale”, ha argomentato Maestri respingendo le dichiarazioni dell’assessorato in tal senso e riferendo anche della limitazione nell’accesso agli atti (non avendo ottenuto copia dei documenti dei revisori dei conti), una limitazione ritenuta inaccettabile tanto più trattandosi di un ente strumentale della Provincia. Benché nel frattempo il Commissariamento sia stato avviato, qui si chiama in causa la politica da cui è partito questo disastro e il confronto su questo tema, cui la Giunta si è fin qui sottratta, appare doveroso.
Benché il commissariamento sia già in atto e dunque il parere sarà negativo, l’assessora Francesca Gerosa ha detto di
accogliere con piacere l’opportunità offerta dalla mozione di entrare sull’argomento. La polemica strumentale non riguardava il merito, ma il richiamo all’avvio dei nostri approfondimenti. I revisori si sono dimessi non in collegamento alla vicenda, ha precisato, ma per altre motivazioni non collegate e i membri sono stati poi sostituiti dalla Giunta. Nel merito della gestione del centro Santa Chiara, la mission rimarrà la stessa, ha chiarito e la gestione della Trentino Music Arena è a sé stante. Ritengo che il Santa Chiara non debba più proseguire in questa gestione che ha messo in difficoltà i lavoratoti, che hanno dato il massimo delle loro possibilità e che voglio ringraziare, ha proseguito Gerosa ribadendo le garanzie di ascolto e rivendicando di essersi assunta la responsabilità di proporre il Commissariamento del Centro.
Ho ritenuto che fosse quello l’unico modo per capire io per prima cosa non abbia funzionato, ha precisato. I lavori sono in corso, il Commissariamento ha una durata di sei mesi, attenderemo le risultanze di quel lavoro per valutare. Le risorse necessarie alle attività ordinarie sono state stanziate a bilancio e le attività proseguiranno di fatto senza interruzione. Siamo in una fase di “stand by”, ha concluso, fermo restando che sarà mia premura dare riscontro delle evidenze che emergeranno per fare poi le successive valutazioni.
Filippo Degasperi (Onda) ha detto di aver sempre considerato il Santa Chiara la vittima sacrificale della politica per farsi gli affari propri. La versione dell’assessora a suo avviso non sta in piedi: se avesse tutte le risposte, sarebbero arrivate documentate alle interrogazioni, ma così non è stato (risale al 9 agosto il primo documento presentato e nessuno ha visto ancora alcuna risposta). La nostra non è stata una “polemica strumentale” perché qui si è nascosto ai trentini quanto stava accadendo al Santa Chiara. Due gli aspetti evidenziati da Degasperi: il primo riguarda la Provincia, nel senso che ci si chiede cosa abbia fatto l’Ufficio controllo legale dei conti, soggetto deputato a vigilare anche sugli enti strumentali; il secondo afferisce la Music Arena e qui ci si chiede come possano essere arrivati nel 2024 allo stesso soggetto 728.000 di euro senza gara.
Degasperi ha concluso dichiarando di continuare ad attendere le risposte alle sue interrogazioni. Dal 9 agosto scorso. Per Roberto Stanchina (Campobase) la prima cosa da fare è capire che le responsabilità sono totalmente politiche e non del personale che si è prodigato per salvare la barca. Alla base c’è un peccato originale, che non è l’affidamento ad un centro culturale di un’area concerti, ma di un’area che non è assolutamente adeguata e infrastrutturata per realizzare grandi eventi (come potrebbe esserlo ad esempio un grande stadio). Quell’area è una distesa di sabbia, quando piove è un disastro: abbiamo dato un colabrodo da gestire a un centro culturale, peraltro con una programmazione imbarazzante perché per i grandi artisti non eravamo strutturati.
Quello che conta ora è non ripetere gli stessi errori e fare la cosa giusta, attribuendo colpe e responsabilità a chi devono essere date. Per Roberto Paccher (Lega) anche la polemica di oggi è pretestuosa perché il commissariamento c’è già stato. Detto questo, il consigliere della Lega ha ricordato che nel 2013 il Centro Santa Chiara ha avuto un buco maggiore di quello attuale, in una gestione allora ordinaria e non straordinaria come questa. E all’epoca il commissariamento non fu accettato dal centrosinistra. Rivolto a Stanchina ha ricordato che la San Vincenzo fu acquistata dalla Provincia, mentre era al governo il Centrosinistra per 30 milioni di euro ed è stata abbandonata per 25 anni. E poi parlate di visione, ha ironizzato: se questa non è una polemica strumentale, ha concluso, chiedendo alle minoranze se abbiano una proposta di utilizzo per quell’area visto che l’hanno comperata loro.
Lucia Maestri ha notato che è la prima volta che il tema arriva in quest’aula, quando sono 12 le interrogazioni presentate sul tema rimaste senza risposta. Per il buco del Centro Santa Chiara del 2013 richiamato da Paccher, qualcuno ha pagato, la ex direttrice: perché per noi i soldi pubblici sono pubblici, sia quelli gestiti dal centrodestra che quelli gestiti dal centrosinistra. Infine si è rivolta a Gerosa che a suo avviso sta mescolando la questione gestionale con la responsabilità politica. Quest’ultima è in capo al Presidente della Giunta visto che lui ha conferito l’incarico della gestione. Non cerchiamo di insabbiare le responsabilità politiche mettendo a posto i conti, ha ammonito: ci aspettiamo che tutti si assumano le loro responsabilità, proprio come avvenuto i precedenza: su questo vigileremo e non faremo sconti, ha concluso.
L’assessora Gerosa ha replicato precisando che il direttore è stato prorogato fino a luglio 2025 e respingendo l’atteggiamento di attribuire alla politica le responsabilità di una gestione. Io non ho mai detto che sapevamo tutto, ha aggiunto rivolta a Degasperi, ma che ci siamo attivati fin da subito. In merito alle interrogazioni inevase non di mia competenza, sarà mia premura sollecitarne la risposta, ha concluso.
Lucia Maestri ha infine ritirato la mozione prima che fosse messa al voto perché di fatto il Commissariamento è stato
avviato: il mantenimento del documento, ha ribadito, è stato un pretesto per stimolare un momento di confronto in aula sull’argomento.
L’epidemia di bostrico non si placa: avviare strategie di difesa del bosco (Maria Bosin-PATT) approvata all’unanimità
La mozione della consigliera PATT si concentra sul contrasto all’epidemia di bostrico nelle foreste trentine. Nonostante i dati iniziali indicassero una regressione dell’infestazione, la situazione in alcune zone è peggiorata, aggravata dalle condizioni climatiche di quest’anno. La mozione impegna la Giunta provinciale a coordinare un’iniziativa di confronto con i territori colpiti, per analizzare la progressione dell’epidemia e le azioni di contenimento finora adottate dal Servizio Foreste della PaT. Inoltre, Bosin chiede di identificare le criticità specifiche delle diverse aree e stabilire le priorità di intervento, ripristinando i versanti boschivi danneggiati per prevenire rischi di dissesto idrogeologico.
Ancora, sollecita l’esecutivo a esplorare le prospettive future per la filiera del legno, identificando politiche di sostegno alle imprese del settore. L’assessora Giulia Zanotelli è intervenuta al posto del collega Failoni dichiarando il parere positivo della Giunta. Ha elogiato l’impegno della Provincia e il percorso fatto nei sei anni trascorsi dall’evento, di dialogo con il territorio nell’affrontare il tema e le strategie adottate per monitorare l’andamento del fenomeno. L’epidemia si è diffusa a causa del clima che non ha aiutato il contenimento della diffusione del bostrico sul nsotro territorio, ha detto. Sapevamo che sarebbe stata una situazione di difficile gestione, che abbiamo affrontata anche con la filiera del legno, intervenendo sulle imprese boschive, ma purtroppo l’epidemia vede un suo ciclo e l’obiettivo è il continuo monitoraggio per cercare di dare risposte ai territori e alle nostre foreste danneggiate. Sul tema la Pat c’è e ha fatto la sua parte, ha ribadito in conclusione, sebbene tutte le criticità non si siano potute risolvere.
Paola Demagri (Casa Autonomia) ha richiamato alcune azioni contenute nel dispositivo e sopratutto il punto che riguarda le prospettive della filiera del legno e le politiche di sostegno al settore. Credo che questo sia uno degli aspetti più interessanti della mozione, ha osservato Demagri, chiedendo anche alla Giunta se ci sia un’analisi su domanda e offerta dei legnami sul nostro territorio. Questa discussione potrebbe valere anche come sollecito al monitoraggio sulle difficoltà delle nostre aziende a reperire legname e sulle esigenze di eventuali sostegni in tal senso.
Michele Malfer di Campobase ha ringraziato le colleghe per i loro interventi, dichiarando di condividerne i contenuti.
Il dramma di Vaia è ancora una ferita aperta sul territorio, ha ricordato Malfer che ha richiamato il dramma del bostrico che oggi trova purtroppo condizioni favorevoli per proliferare. La percezione è che la narrazione su Vaia avesse fatto emergere un intervento massiccio che poi non è stato così evidente nel contrasto al bostrico. Per questo è importante parlarne e che la Pat assuma il suo ruolo di regia anche con tecniche e approcci nuovi e integrati nel breve e nel lungo termine. Anticipando il voto favorevole alla mozione, Malfer ha ribadito che la gestione oculata dell’ambiente non è un lusso, ma un investimento strategico per il futuro della nostra terra.
Ha esordito condividendo convintamente la mozione Lucia Coppola. La consigliera di AdV ha rimarcato che accanto al drammatico evento della tempesta Vaia, la situazione è stata fortemente aggravata anche dal cambiamento climatico in atto. I boschi, ha aggiunto, vanno gestiti e sui boschi occorre intervenire con al gestione dei vivai forestali, con piantumazioni variegate, in generale con al cura del territorio.
A sostegno della mozione è intervenuta anche Antonella Brunet (Lista Fugatti) che ha richiamato un recente articolo
dell’assessore Failoni da cui emerge l’attenzione continua e specifica ai territori maggiormente colpiti dal bostrico del Trentino orientale. A dicembre, inoltre, è uscito un bando che offre agevolazioni per l’acquisto di attrezzature forestali per le imprese che si occupano di contrastare il bostrico. Ricordiamo che ci sono aree che vivono letteralmente del legno, ha aggiunto Bosin, ringraziando infine la collega per avere stimolato l’aula su un tema di questo rilievo.
Maria Bosin ha infine ringraziato l’aula per il contributo sul suo documento e la voglia di condividere un percorso: mi ritengo soddisfatta, ha detto e mi auguro che da questo arrivino alle nostre comunità dei messaggi semplici e comprensibili da tutti perché il bosco è anche una questione di appartenenza e di cuore e si fa fatina ad accettare le difficoltà che sta vivendo. L’esito favorevole della votazione è stato unanime.
Interporto, acquistare i terreni per completare il progetto (Vanessa Masè-La Civica) approvata all’unanimità
Nella mozione, che riguarda l’interporto di Trento, la consigliera della Civica invita il governo provinciale a concludere l’acquisizione dei terreni necessari per il progetto, finalizzando la convenzione stabilita dalla delibera 764/2023. Inoltre, chiede di proseguire con l’ampliamento del terminal in modo da rispettare i nuovi standard di binari di 750 metri, senza rinunciare ai principi e agli obiettivi originari del progetto, in attesa che si completino i finanziamenti. Poiché il progetto di ampliamento è complesso e di lunga durata, all’esecutivo Masè chiede di promuovere un intervento ministeriale per coprire le risorse finanziarie aggiuntive necessarie, giustificando tale richiesta anche con la coerenza del progetto con le politiche di switch modale portate avanti sia in sede nazionale che europea. Al contempo, Masè ritiene necessario valorizzare l’economia provinciale incentivando le imprese locali a sfruttare appieno le potenzialità del trasporto intermodale. Infine, a sviluppare nuovi traffici e ad aprirsi a nuovi mercati, con l’obiettivo di incrementare i volumi di traffico gestiti dal terminal. La mozione, in fase di presentazione, è stata emendata dalla stessa proponente con l’aggiunta del punto 6 all’interno del dispositivo. Al suo interno viene richiesta la valorizzazione delle attività di Interbrennero S.p.A. anche riconsiderando l’organigramma aziendale, con lo scopo di rendere maggiormente performanti i vari asset.
L’assessore Achille Spinelli ha confermato il parere favorevole al documento di Masè, ringraziando la consigliera per
l’attenzione sui temi dell’intemodalità che è condivisa dalla giunta che ritine in particolare l’Interporto di Trento strategico epr l’intero territorio trentino. La proposta, integrata per rendere l’organigramma più confacente alle sfide stretgiche che lo attendono, è accolgibile integralmnete.
Alessio Manica (PD) si è complimentato epr la documentata mozione e per il rafforzamento ottenuto dalla Giunta. Ha dichiarato i sostegno alla mozione che pone l’attenzione su un tema su cui questo territorio da anni cerca di investire con alterne fortune. Apprezzo anche, dentro questo documento, ha aggiunto, il forte richiamo alla necessaria presenza della regia pubblica. Il quadro che emerge è preoccupante e ci fa interrogare sulla sufficienza degli incentivi erogati e su quanto dobbiamo ancora fare per disincentivare il trasporto su gomma in alternativa a quello ferroviario.
Anche Roberto Stanchina ha anticipato il voto favorevole alla mozione. Devo rilevare che Interbrennero ha cercato di evolvere negli ultimi anni ed è riuscita a lavorare bene, ha detto: questo ci fa ben sperare anche sul futuro, sulle possibilità e prospettive che queste aziende possono offrirci.
Walter Kaswalder (Patt) ha annunciato il sostegno suo e del gruppo al documento ed ha ringraziato, oltre alla collega Masè, anche l’assessore Spinelli per il suo impegno negli anni e il sostegno nel promuovere il passaggio delle merci dalla gomma alla rotaia. In replica, Vanessa Masè ha ringraziato l’assessore, tutti i colleghi intervenuti e il cda di Interbrennero per la disponibilità.
Noi abbiamo creduto e crediamo moltissimo nella struttura dell’Interporto, ha aggiunto, unica sede terminalistica a livello regionale e mi auguro che i colleghi altoatesini ne colgano le potenzialità strategiche per tutta la regione, dal punto di vista non solo economico, ma anche ambientale. Paola Demagri, in dichiarazione di voto, ha detto di condividere la mozione e di averne apprezzato sopratutto la lungimiranza.
Piena condivisione e ringraziamento alla collega Masè anche da Lucia Coppola per un dispositivo che tiene conto di tutta una serie di questioni, non ultima quella ambientale. La mozione è stata approvata all’unanimità.
Più posti nelle strutture residenziali per i minorenni non accompagnati (Paola Demagri-Casa Autonomia) e Paolo Zanella-PD).
La mozione illustrata da Demagri, il cui dibattito, vista l’ora, è stato aggiornato al pomeriggio, impegna la Giunta a destinare maggiori investimenti nei percorsi di integrazione e a incrementare i posti in strutture residenziali per i minori stranieri non accompagnati. La mozione si riferisce in particolare ai minori ospiti dei Centri socio educativi che, giunti alla soglia dei 18 anni, desiderano proseguire il loro percorso attraverso studio o lavoro, o che siano comunque impegnati in un progetto di integrazione sul territorio. Ancora, l’esecutivo è invitato ad attivarsi per un ampliamento dei posti destinati alla categoria minori del Sistema di accoglienza e integrazione, in vista dell’apertura del bando nazionale nel 2025.
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