L’intervista su Unica Tv al vicepresidente Marco Canzi: «Riteniamo fondamentale restituire al territorio una parte del valore che queste province ci consentono di generare»
Lo scorso dicembre, Fondazione Cariplo e Acinque hanno siglato un accordo strategico triennale, con un investimento congiunto di 2 milioni di euro, per sostenere interventi di solidarietà sociale e promuovere cultura, sport ed inclusione nei territori di Como, Lecco, Sondrio, Monza e Brianza e Varese. È stata così rinnovata la collaborazione avviata nel 2021 tra i due enti, grazie a cui le Fondazioni di Comunità delle cinque province hanno potuto sostenere numerosi interventi, per un importo totale di 7,9 milioni di euro. Secondo Marco Canzi, vicepresidente di Acinque, questa intesa si inserisce pienamente nella politica di responsabilità sociale perseguita dal gruppo.
Dottor Canzi, cosa significa per Acinque responsabilità sociale d’impresa?
«Per il nostro gruppo non si tratta di uno slogan, perché riteniamo fondamentale restituire al territorio una parte del valore che queste province ci consentono di generare: lo facciamo proprio attraverso iniziative che rientrano nel concetto più ampio di sostenibilità».
Tra questi interventi c’è il rinnovo dell’accordo con Fondazione Cariplo. Cosa prevede questa intesa?
«L’accordo firmato a fine anno fa seguito ad uno analogo stipulato nel 2021: anche in questo caso, si tratta di uno stanziamento di 2 milioni, uno messo dal nostro gruppo ed uno da Fondazione Cariplo. Quattro anni fa l’accordo era focalizzato esclusivamente sul contrasto alla povertà, anche in seguito alla pandemia, mentre in questa nuova edizione c’è spazio anche per altre iniziative sociali. Si parte con la dotazione di 2 milioni, ma è importante sottolineare l’effetto volano: nello scorso triennio la somma iniziale, grazie al contributo del tessuto imprenditoriale del territorio e di singoli cittadini privati, è lievitata fino a raggiungere quota 7,9 milioni. L’obiettivo, anche con questa nuova intesa, è recuperare fondi aggiuntivi per raggiungere cifre considerevoli».
Un obiettivo che è possibile ottenere facendo rete sul territorio.
«Esatto, è questo per noi il modello vincente: unire i diversi attori che operano sul territorio per raggiungere obiettivi concreti, nel rispetto delle vocazioni di ciascuno. In questo caso specifico, Fondazione Cariplo interviene attraverso le sue Fondazioni di Comunità che operano a livello provinciale: infatti i 2 milioni di euro investiti sono distribuiti alle Fondazioni e ciascun fondo viene poi gestito da un comitato territoriale che vede la nostra presenza, quella della Fondazione Cariplo e quella di altre figure rilevanti in grado di captare la situazione concreta delle singole province. Questo processo consente di analizzare, selezionare e poi finanziare interventi concreti che rispondono a bisogni effettivi dei territori».
Oltre al contrasto alla povertà, quali iniziative sono finanziate con questa nuova edizione dell’accordo?
«Questo secondo triennio presenta una novità: abbiamo lasciato a ciascun territorio la possibilità di identificare il percorso da seguire. Sondrio e Monza hanno scelto di proseguire sul contrasto alla povertà, Como ha puntato su progetti per i giovani, Lecco su ambiente e cultura, Varese sull’inclusione sociale. Si sono quindi ampliate le possibilità di intervento finanziate da questo fondo. Anche lo sport è per noi importante, inteso proprio come strumento di inclusione: abbiamo ad esempio collaborato con un’associazione sportiva dilettantistica per realizzare un torneo di baskin, con giocatori di pallacanestro disabili e non che giocano insieme».
Quali altre iniziative di responsabilità sociale sono sostenute dal vostro gruppo?
«Acinque ha proseguito la tradizione delle società da cui il gruppo è nato e che operavano sui territori sostenendo numerosi eventi. Il nostro gruppo è quindi impegnato in accordi generali, come quello con Fondazione Cariplo di cui parlavamo, ma è anche attento alle piccole singole iniziative dei territori. Penso alle rassegne culturali o ai festival che vengono realizzati nelle province in cui operiamo. Penso al sostegno a piccole realtà del terzo settore. Ma penso anche ad iniziative più ampie come il banco dell’energia, che consente di fornire contributi a famiglie in difficoltà economiche. Acinque nasce come aggregazione di soggetti attivi a livello sociale e ha tra i propri soci i comuni capoluogo di queste province: si spiega così il profondo collegamento con la società ed i territori. Del resto, un territorio può competere efficacemente se affronta a 360° il tema della qualità della vita e dei servizi. E Acinque vuole dare il proprio contributo su questi temi essenziali».
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