Il settore aerospaziale italiano sta vivendo un periodo di grande fermento, e tra le regioni che stanno giocando un ruolo sempre più importante c’è sicuramente il Veneto. L’ecosistema innovativo che sta nascendo nella regione sta portando avanti progetti ambiziosi, tra cui spicca il progetto Satco – Satellite Cognitivo Riconfigurabile, un’iniziativa che punta a sviluppare una costellazione di satelliti altamente avanzati, completamente concepiti e costruiti in Veneto.
Il progetto Satco nasce all’interno della Rete Innovativa Regionale “Air – Aerospace Innovation and Research”, un network che riunisce università, centri di ricerca, aziende e enti pubblici con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nel settore aerospaziale. È la prima volta che la Rete presenta un bando congiunto, finanziato da Fondi Europei per lo sviluppo regionale, che coinvolge ben sei aziende e due università. Questa collaborazione tra pubblico e privato, unita alla forte capacità di fare squadra, è alla base del successo del progetto, che punta a rafforzare la leadership del Veneto nel panorama aerospaziale italiano e internazionale.
Il team delle imprese
Il progetto Satco si fa interprete della visione strategica delineata dalla Regione Veneto, che ha identificato la Space Economy come un ambito di interesse prioritario per lo sviluppo economico e industriale. Questa priorità è formalmente esplicitata all’interno delle linee strategiche di sviluppo regionale. Le aziende che partecipano al progetto sono realtà di eccellenza nel loro campo, ognuna con competenze specifiche che contribuiscono a rendere Satco un progetto tecnologicamente avanzato. Qascom, soggetto promotore del progetto, è una realtà di punta nel settore delle telecomunicazioni spaziali, particolarmente focalizzata sulla progettazione di sistemi di comunicazione sicura per satelliti. La sua esperienza nel design di soluzioni di comunicazione satellitare sarà cruciale per lo sviluppo di tecnologie avanzate nel progetto Satco, che includeranno la comunicazione laser e le soluzioni Satcom per il trasferimento di dati nello spazio. Poi c’è Dwave, attiva nel campo del calcolo quantistico, che si sta concentrando sullo sviluppo di algoritmi avanzati per l’intelligenza artificiale, fondamentali per il controllo del satellite nel progetto Satco.
Con il suo approccio innovativo al calcolo quantistico, Dwave è in grado di risolvere complessi problemi di ottimizzazione essenziali per la gestione dinamica di un satellite in tempo reale. Della progettazione e realizzazione di sistemi di scambio e dissipazione del calore, una componente cruciale per il funzionamento dei satelliti, che devono resistere a temperature estremamente elevate nello spazio si occupa Irca, parte di Zoppas Industries, leader nella gestione delle soluzioni termiche e dei materiali avanzati. Specializzata nella progettazione e produzione di strumenti ottici e componenti per il settore spaziale, Officina Stellare contribuisce al progetto con la realizzazione di payload ottici avanzati, essenziali per l’osservazione della Terra e per altre applicazioni satellitari. Officina Stellare è riconosciuta per la qualità e l’affidabilità delle sue soluzioni.
Progetto in due fasi
Stellar Project, azienda innovativa nel campo della raccolta dati tramite satelliti, è coinvolta nello sviluppo di payload per il monitoraggio ambientale e agricolo. Le soluzioni di Stellar Project sono utilizzate per applicazioni che spaziano dall’osservazione della Terra alla gestione delle risorse naturali, rendendola una realtà importante per la raccolta di dati scientifici e applicativi tramite il satellite. Infine T4i si distingue per la sua specializzazione nelle tecnologie satellitari avanzate, in particolare per applicazioni scientifiche. L’azienda fornirà il suo contributo nello sviluppo di sistemi per il controllo dell’assetto del satellite e della propulsione, elementi cruciali per il corretto funzionamento del veicolo spaziale.T4i ha partecipato a numerosi progetti internazionali per il settore aerospaziale, sviluppando soluzioni innovative per il controllo e la stabilizzazione dei satelliti durante le missioni spaziali.
Gli altri partner sono l’Università degli Studi di Padova e l’Università Ca’ Foscari. L’obiettivo di Satco è quello di sviluppare un satellite che possa essere riconfigurato in base alle necessità, adattandosi dinamicamente alle varie missioni. In altre parole, il satellite non sarà solo un semplice strumento passivo, ma un “sistema intelligente” in grado di evolversi grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Questa caratteristica è ciò che rende il progetto particolarmente innovativo, poiché i satelliti, a differenza di quelli tradizionali, saranno in grado di offrire servizi personalizzati e adattabili in tempo reale. Il Veneto si sta imponendo come una delle regioni più attive nell’ambito dell’aerospazio, con un fatturato che supera i 2 miliardi di euro e circa 5.000 addetti impiegati in 65 aziende.
Un dato che dimostra quanto questo settore sia vitale per l’economia regionale e nazionale. Satco, prevede una durata di 24 mesi e si svilupperà in due fasi principali. La prima prevede la realizzazione di un “flatsat”, un modello di satellite non operativo che servirà a testare i sistemi critici e a sviluppare tutte le tecnologie fondamentali per il satellite finale. Successivamente, una seconda fase prevede l’integrazione dei sistemi di alimentazione, controllo di assetto e altri componenti per il satellite pronto per il volo.
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