Rimborsi 730 e cartelle scadute. Perchè il Fisco blocca anche quelli sotto 500 euro

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difficile da pignorare

 


In Redazione di Investire Oggi è arrivato un quesito molto interessante che riguarda il blocco ai rimborsi fiscali anche da 730 in presenza di cartelle scadute.

Nonostante la riforma della riscossione (D.Lgs n°110/2024) introdotta per regolamentare i blocchi sui rimborsi fiscali in presenza di cartelle esattoriali scadute o avvisi oltre i 1.500 euro, l’Agenzia delle Entrate continua ad applicare il blocco per i rimborsi sopra i 60 euro. In tal modo non viene applicato l’innalzamento della soglia di alert a 500 euro.

“L’AE mi ha compensato un rimborso 730 di euro 401.00, il decreto di riforma della riscossione prevede però che non possono essere compensati importi al di sotto dei 500 euro. Come mai lo hanno fatto? Come mi devo comportare per recuperare il rimborso? Grazie.”

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Il blocco ai rimborsi del 730 in presenza di cartelle scadute

Prima di dare una risposta la nostro lettore, è necessario partire dalle novità che sono state introdotte dal D.Lgs n°110/2024.

La norma di riferimento per il blocco ai rimborsi fiscali è l’art.28-ter del DPR 602/1973 “Pagamento mediante compensazione volontaria con crediti d’imposta”. Tale norma è stata modificata dalla riforma della riscossione.

Le peculiarità della compensazione “volontaria” possono essere di seguito riassunte.

Passaggio

Descrizione

Passaggio 1: Verifica del Rimborso L’Agenzia delle Entrate, in caso di rimborsi superiori a 500 euro (inclusi interessi), verifica se il beneficiario ha cartelle di pagamento scadute. Se presenti, invia una segnalazione telematica all’agente della riscossione e mette a disposizione le somme da rimborsare.
Passaggio 2: Proposta di Compensazione L’agente della riscossione, ricevuta la segnalazione, notifica al contribuente una proposta di compensazione tra il credito d’imposta e il debito a ruolo. L’azione di recupero viene sospesa, e il contribuente ha 60 giorni per accettare o rifiutare.
Passaggio 3: Accettazione della Proposta Se il contribuente accetta, l’agente della riscossione utilizza le somme disponibili per compensare il debito e riversa gli importi secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 112/1999.
Passaggio 4: Rifiuto o Mancata Risposta Se il contribuente rifiuta o non risponde entro 60 giorni, la sospensione cessa. L’agente della riscossione comunica all’Agenzia delle Entrate la mancata adesione e mantiene le somme disponibili fino al 31 dicembre dell’anno successivo per il pignoramento.
Passaggio 5: Spese di Notifica L’agente della riscossione non riceve più rimborsi specifici per le spese di notifica, in quanto il relativo comma è stato abrogato.
Decorrenza nuove regole Le disposizioni si applicano dal sessantesimo giorno successivo all’entrata in vigore del regolamento del Ministro dell’Economia e delle Finanze previsto dall’articolo 28-ter, comma 6, del DPR n. 602/1973.

Dunque, in alcuni casi se il contribuente ha cartelle scadute scatta il blocco ai rimborsi da 730.

Rimborsi 730 e cartelle scadute. Perchè il Fisco blocca anche quelli sotto 500 euro

Attualmente, l’Agenzia delle Entrate blocca i rimborsi fiscali da modello 730 già sopra la soglia di 60 euro se il contribuente ha cartelle esattoriali scadute o avvisi di pagamento che superano i 1.500 euro.

Questo limite è in netto contrasto con quanto previsto dalla riforma della riscossione, che stabilisce che il blocco dovrebbe scattare solo per rimborsi superiori a 500 euro.

La riforma della riscossione con effetti dal 2025 prevede che:

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  • i rimborsi fiscali superiori a 500 euro possano essere bloccati in presenza di cartelle esattoriali scadute o avvisi per importi superiori a 1.500 euro.
  • l’applicazione delle nuove regole avvenga solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione del regolamento attuativo. Regolamento che, a oggi, non è ancora approvato.

Quali conseguenze per i contribuenti? La risposta al nostro lettore

L’assenza del regolamento che rende operative le novità sta causando un impatto diretto sui contribuenti, poiché il Fisco continua a bloccare rimborsi anche di importo modesto. In base al vecchio limite dei 60 euro.

Questo implica che i contribuenti con debiti esattoriali superiori ai 1.500 euro si vedono trattenuti anche rimborsi di poche decine di euro.

Aumentando le difficoltà finanziarie per chi sperava di recuperare rapidamente il credito fiscale.

Ecco perchè il nostro lettore ha subito giustamente il blocco al rimborso. Pur di importo inferiore a 500 euro.

Concludendo, le nuove soglie previste dalla riforma entreranno in vigore 60 giorni dopo l’approvazione del regolamento attuativo. Fino a quel momento, il Fisco continuerà ad applicare il vecchio sistema, basandosi sui limiti preesistenti.

Riassumendo…

  • Blocco attuale: l’Agenzia delle Entrate ferma rimborsi sopra i 60 euro per contribuenti con cartelle scadute oltre 1.500 euro.
  • Riforma non operativa: il nuovo limite di 500 euro (rimborsi sopra questo importo) entrerà in vigore solo 60 giorni dopo l’approvazione del regolamento attuativo.
  • Regole vecchie in uso: senza il regolamento, resta applicato il limite di 60 euro.
  • Impatto sui contribuenti: anche rimborsi modesti, come 401 euro, sono trattenuti in caso di debiti esattoriali.
  • Prospettive: le nuove regole saranno operative solo dopo l’approvazione del regolamento attuativo.



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