di Salvo Di Bartolo
La scadenza elettorale per il rinnovo dei consigli regionali di Veneto, Campania e Puglia si avvicina sempre più, e nel frattempo nel Belpaese continua ad impazzare il dibattito politico sull’eventuale terzo mandato ai governatori. Particolarmente attivi su questo fronte sono Luca Zaia e Vincenzo De Luca, governatori uscenti rispettivamente di Veneto e Campania, entrambi al secondo mandato, che rivendicano a gran voce la possibilità di ricandidarsi e correre così per un eventuale ulteriore mandato.
Dalla loro, Zaia e De Luca possono senz’altro vantare un altissimo indice di gradimento nei rispettivi elettorati regionali che li ha sempre accompagnati nell’arco di tutto questo quinquennio. Riconfermati con un consenso plebiscitario alle ultime Elezioni regionali, ai due governatori va riconosciuto il grande merito di aver conservato nel tempo la popolarità di cui godevano già cinque anni or sono, e di rappresentare tutt’oggi, nonostante i quasi dieci anni trascorsi dalla prima elezione, le prime scelte degli elettori veneti e campani.
C’è tuttavia un piccolo dettaglio, per nulla trascurabile, che frena la corsa di Zaia e De Luca: il terzo mandato non è attualmente previsto dalla legge, e se questo rappresenta un ostacolo per i due governatori uscenti, desiderosi di ottenere l’ennesima riconferma, rappresenta allo stesso modo un problema per i rispettivi partiti e coalizioni. Se in Veneto l’eventuale uscita di scena di Luca Zaia potrebbe aprire un’asprissima sfida per la successione tutta interna al centrodestra, con Fratelli d’Italia che invocherebbe per sé la scelta del prossimo candidato in barba agli appetiti leghisti, ancor più più complessa risulta la situazione in Campania. Vincenzo De Luca non ha la minima intenzione di farsi da parte e di cedere il passo ad eventuali ulteriori candidati interni al Pd, e si dice pronto a ricandidarsi anche in competizione con il suo stesso partito.
Elly Schlein, dal canto suo, ha già in più occasioni manifestato la volontà della segreteria dem di non appoggiare De Luca nella sua personale corsa per il terzo mandato e di voler puntare su un altro profilo, che tuttavia potrebbe dover fare a meno del sostegno elettorale di una parte del Pd, quella che fa capo proprio a De Luca, il quale potrebbe regalare più di un semplice grattacapo alla Schlein. Completamente diversa è invece la situazione in Puglia, ove il Pd ha già pronto il nome buono in grado di raccogliere l’eredità di Michele Emiliano. Il nome in questione è quello dell’ex sindaco di Bari Antonio De Caro, recordman di preferenze alle ultime Elezioni europee nelle liste dem, e profilo capace di compattare l’attuale maggioranza.
Ben altra è invece la situazione in casa centrodestra. Intanto, alla coalizione di governo spetterà l’onere di individuare un candidato in grado di aggregare le diverse anime della galassia di centrodestra e tenere testa a De Caro. Il nome del conduttore di Mediaset Nicola Porro, senz’altro gradito ai leader dei principali partiti di governo, appare in realtà null’altro che una mera suggestione, essendo il vice direttore del Giornale indisponibile a lasciare Milano e a interrompere la sua lanciatissima carriera professionale. La scelta della coalizione di governo dovrà pertanto ricadere su un altro profilo. Difficile stabilire oggi chi possa essere. In ogni caso, ciò che è certo è che sul candidato governatore di centrodestra incomberà un compito assai arduo: scardinare la leadership, ormai ampiamente consolidata, del centrosinistra in terra pugliese e battere uno sfidante ostico come l’ex primo cittadino del capoluogo.
Una possibile soluzione per i leader di centrodestra potrebbe essere quella di aprire il più possibile al centro, al fine di cercare di inglobare a sé il voto moderato, riformista e liberale. Determinante in questo senso potrebbe risultare l’apporto dei centristi dell’Udc, aperti a un eventuale dialogo come già in più occasioni ribadito dal commissario regionale Gianfranco Chiarelli, nonché delle diverse realtà civiche operanti a livello locale e di movimenti culturali radicati nel territorio quali Nazione Futura, movimento nazionale molto attivo in terra pugliese anche grazie al buon lavoro svolto dal coordinatore regionale Francesco Ciro Miale, o come Colturazione, il movimento culturale ideato dall’ex vice presidente della commissione Giustizia del Mise Angelo Lucarella, oggi forte di una larga adesione registrata nell’ultimo biennio su scala regionale, tuttavia non ancora schierato politicamente.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link