Si prevede che i prezzi del gas naturale rimarranno elevati, soprattutto in Europa, dove i livelli di stoccaggio sono inferiori rispetto all’anno scorso. Un prolungato inverno rigido e la continua ridotta fornitura di gas a causa dell’invasione russa in Ucraina potrebbero esercitare una pressione al rialzo sui prezzi del gas naturale. Inoltre, i potenziali cambiamenti normativi con la nuova amministrazione statunitense e le implicazioni per il conflitto Russia-Ucraina sono due fattori chiave che potrebbero influenzare l’offerta.
Piuttosto che assumere una posizione lunga sul gas naturale, pertanto, riteniamo che un modo più efficiente per ottenere un’esposizione al settore sia rappresentato dalle quote di emissione di CO2. Infatti, è molto difficile mantenere un posizionamento lungo sul gas naturale perché gli investitori possono ottenere un’esposizione diretta solo attraverso i futures, che possono essere incredibilmente costosi dal punto di vista del rendimento rolling, cioè del contango.
In alternativa, le quote di emissione di CO2, che sono interconnesse al gas e al mercato energetico in senso più ampio, sono il metodo di negoziazione più pulito e relativamente più economico, senza costi di stoccaggio e con un contango limitato.
Quando il prezzo della CO2 aumenta, diventa più costoso inquinare, poiché per compensare le loro emissioni le aziende devono spendere di più per acquistare lo stesso numero di crediti. La curva del costo marginale di abbattimento spiega di quanto deve aumentare il prezzo della CO2 affinché le industrie passino da combustibili ad alte emissioni (come il carbone) a combustibili a basse emissioni (come il gas).
Infatti, la combustione del carbone produce il doppio delle emissioni di CO2 rispetto alla combustione del gas. In particolare, il carbone emette 2 tonnellate di CO2 per unità di energia, mentre il gas ne emette solo 1 tonnellata. Questa differenza significa che, quando si brucia il carbone invece che il gas, i soggetti interessati devono acquistare il doppio dei crediti per tenere conto delle proprie emissioni. Pertanto, il gas rappresenta un’alternativa relativamente più attraente, poiché richiede meno crediti di CO2.
Attualmente il prezzo dei crediti di CO2 sta aumentando abbastanza da rendere il gas più interessante rispetto al carbone ed è per questo motivo che il gas naturale è attualmente la fonte di combustibile in più rapida crescita a livello globale.
Anche se in luoghi come l’Europa e gli Stati Uniti l’uso di combustibili fossili è in diminuzione, la domanda di gas è invece ancora in aumento nei Paesi in via di sviluppo come la Cina, l’India e il Vietnam, dove il consumo di energia è in crescita grazie allo sviluppo economico e all’aumento della classe media.
Per quanto riguarda l’offerta, questa continua a rappresentare una sfida, e anche se in Europa potremmo assistere a una maggiore disponibilità grazie ai Paesi nordici, riteniamo che le condizioni nel mercato dell’energia rimarranno tese.
Dall’agosto 2022, l’Unione Europea ha ridotto in modo significativo l’utilizzo di gas naturale. Ad esempio, dall’agosto 2022 al marzo 2023, il consumo di gas è diminuito dell’80% e dal gennaio 2024 all’agosto 2024 è diminuito di un altro 22%.
Tuttavia, l’Europa si concentrerà sulla sicurezza energetica e sulla crescita economica, il che porterà probabilmente a un aumento dei prezzi sia del gas che della CO2.
Poiché la domanda di energia continuerà a crescere, ed essendo anche più pulito del carbone, il gas rimarrà un forte tema di investimento per i prossimi cinque anni.
Di fronte ai cambiamenti nella transizione energetica, con il passaggio dal carbone al gas, al nucleare e infine alle energie rinnovabili, i mercati della CO2 rappresentano un’opportunità di investimento unica. Presentano rendimenti attesi elevati (20-25% annualizzato) e una bassa correlazione con gli asset tradizionali come le azioni statunitensi, pur avendo un simile sharpe ratio. Ciò rende le quote di CO2 un valido investimento alternativo in ottica di diversificazione del portafoglio, offrendo vantaggi finanziari e un impatto ambientale positivo.
In sintesi, il gas naturale continua a svolgere un ruolo cruciale nella transizione energetica, spinto dal prezzo della CO2 e dalla crescente domanda in Asia. Per gli investitori, i mercati della CO2 offrono un modo per ottenere un’esposizione a questo cambiamento con un elevato potenziale di rendimento e una bassa correlazione con gli asset tradizionali.
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