Il prossimo sabato 18 gennaio una veglia di preghiera a Santa Maria in Ara Coeli, organizzata in collaborazione con la Caritas diocesana: il ricordo del futuro santo Pier Giorgio Frassati e le testimonianze di un rifugiato siriano e una giovane immigrata latino americana. Domenica 26 i ragazzi procederanno in corteo per le strade della Capitale e arriveranno in Piazza San Pietro per partecipare all’Angelus di Papa Francesco
Vatican News
L’Azione Cattolica Italiana lancia il “mese della pace”, due gli appuntamenti da segnalare. Il primo è una proposta del Settore Giovani di AC Roma in collaborazione con la Caritas diocesana: una veglia di preghiera nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli, per sabato 18 gennaio alle 20.30. La liturgia partirà dal ricordo di Pier Giorgio Frassati e vedrà le testimonianze di Samer Afisa, rifugiato siriano di Damasco, fuggito in Italia con la sua famiglia per scappare dalla guerra nel 2015 e ora operatore della Caritas diocesana in un centro di ascolto per migranti e rifugiati, e di Daniela Alba, 32 anni, nata a Bogotà, in Colombia, e immigrata negli Stati Uniti da bambina. A entrambi la guerra e la violenza, in modo diverso, hanno cercato di togliere casa, sogni, futuro e libertà ma, con la loro esperienza, aiuteranno i giovani a comprendere che è possibile trovare la speranza anche in mezzo alle macerie.
In corteo per le strade di Roma
Domenica 26 gennaio, invece, i ragazzi dell’Azione Cattolica (ACR) di Roma, con i loro educatori e genitori e con i coetanei delle scuole e delle parrocchie della città, daranno vita alla Carovana della Pace: un corteo festoso e colorato che attraverserà le strade del centro della Capitale, accompagnato dallo slogan “La Pace in azione!”. Nell’Anno Santo del Giubileo della Speranza questo tradizionale appuntamento, che si ripete da oltre 45 anni, è stato anche inserito fra gli eventi Giubilari minori. I bambini e i ragazzi dai 3 ai 14 anni dell’ACR invitano i loro amici delle parrocchie, delle scuole e di associazioni e gruppi a testimoniare il grande desiderio di pace per le strade di Roma.
Progetti e iniziative
La Carovana della pace permetterà ai ragazzi di scoprirsi missionari impegnandosi, sin dalle loro attività parrocchiali, in due progetti di solidarietà. Il primo è quello proposto dall’Azione Cattolica Italiana che, tramite la vendita di calamite a simboleggiare il tenere insieme i pezzi e creare legami e connessioni, andrà a sostenere le attività di Libera nel progetto “Amunì”, rivolto a giovani sottoposti a procedimenti penali, impegnati in percorsi di riparazione e rinascita. La seconda iniziativa è invece sul territorio cittadino: le offerte raccolte verranno devolute alla campagna “Housing sociale Don Roberto Sardelli”, promossa dalla Caritas diocesana, volta a contrastare l’emergenza abitativa e a sostenere quanti vivono condizioni di disagio sociale-economico. Quest’anno, accompagnati a riflettere sul Vangelo di Luca (5, 1-11), i ragazzi “scoprono come Gesù scelga di salire sulla nostra barca, desiderando incontrarci per invitarci a una vita bella e piena con Lui”, spiega il responsabile diocesano di ACR, Alessio Maurizi. Da qui, quindi “l’ambientazione in cui si colloca tutto il cammino dell’anno associativo e di conseguenza anche la Carovana della Pace: il ‘Set Cinematografico’, come luogo al cui interno ciascuno lascia la propria impronta artistica, mettendo in campo i propri talenti che il Signore gli ha dato in dono e prendendosi cura di chi gli è accanto”.
L’Angelus con il Papa
Ancora domenica 26, le attività cominceranno presso la Chiesa Nuova, Santa Maria in Vallicella, dove alle 8.30, dopo il saluto del cardinale vicario Baldo Reina, verrà celebrata la Messa da don Alfredo Tedesco, assistente diocesano ACR e direttore della Pastorale giovanile di Roma. Al termine della celebrazione i partecipanti, passando fra giochi e scenografie, formeranno un allegro e colorato corteo fino a San Pietro. Nel settore riservato si attenderà il Papa con giochi e animazione dal palco e si pregherà l’Angelus al termine del quale due ragazzi leggeranno un messaggio di pace al Pontefice e – idealmente – al mondo intero. Al termine dell’Angelus, ci si raccoglierà in preghiera e si compirà il Giubileo attraversando la Porta Santa.
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