Riflessioni a cura de volontari del Progetto Evangelici
Era il 2007 quando, nel Tempio valdese di Firenze, si svolse la prima veglia contro l’omofobia e la transfobia con i cristiani LGBT+ del gruppo Kairos. Un piccolo gruppo di credenti si riunì per pregare e riflettere su una realtà dolorosa: l’odio, la discriminazione e la violenza che molte persone LGBT+ subivano quotidianamente, spesso nell’indifferenza della società e, talvolta, nel silenzio delle chiese.
Quella veglia non fu solo un atto di preghiera, ma anche un atto di coraggio e di testimonianza. Era la prima volta che una comunità di fede evangelica in Italia alzava pubblicamente la voce per denunciare l’omofobia, ponendo al centro il messaggio dell’Evangelo: “Dio non fa preferenze di persone” (Atti 10,34). Quella sera si piantò un seme destinato a crescere e a portare frutto nel tempo.
La veglia di Firenze fu un segno profetico che ispirò altre comunità evangeliche in Italia. Ogni anno da allora, nel mese di maggio, in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, le chiese metodiste, valdesi, battiste e luterane si uniscono in molte città italiane per organizzare delle veglie di preghiera. Da Milano a Roma, da Torino a Palermo, queste iniziative sono diventate momenti preziosi di riflessione, ascolto e testimonianza pubblica.
Le chiese battiste: solidarietà e testimonianza
Le chiese battiste italiane, rappresentate dall’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), hanno dato un contributo significativo a questo percorso. Durante la storica sessione congiunta del 3 e 4 novembre 2007 con il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, approvarono un documento importante sul tema dell’omosessualità. In quel testo si affermava: “Condanniamo fermamente tutte le forme di violenza, esclusione e discriminazione verso le persone omosessuali, in quanto contrarie al messaggio dell’Evangelo e lesive della dignità umana”.
Questo pronunciamento sottolinea come il cuore dell’Evangelo sia l’amore incondizionato di Dio, che accoglie tutti senza distinzione, e invita le comunità battiste a impegnarsi attivamente per promuovere una società più giusta e inclusiva.
L’impegno delle chiese metodiste e valdesi
Il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, nel 2015, prese una posizione chiara e coraggiosa, dichiarando: “Siamo chiamati a contrastare con forza ogni forma di discriminazione verso i fratelli e le sorelle omosessuali e a evitare la strumentalizzazione della Parola a questi fini”. Da allora, l’impegno delle chiese valdesi e metodiste si è consolidato, includendo non solo la preghiera, ma anche percorsi di ascolto, dialogo e formazione nelle comunità.
L’impegno della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)
Anche la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) ha partecipato attivamente a questo cammino. Già nel 2011, la CELI aprì alla benedizione delle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali, sottolineando l’importanza di accompagnare pastoralmente tutte le unioni basate sull’amore e sul rispetto reciproco. Nel 2021, ha ribadito che “il tema dei diritti è un tema evangelico” e che la lotta contro l’omofobia è parte integrante della testimonianza cristiana.
Un cammino di veglie e culti per il superamento dell’omofobia
Il cammino delle chiese evangeliche italiane non si è limitato alle veglie. Negli anni, molte comunità hanno introdotto anche culti domenicali dedicati al tema del superamento dell’omofobia e della transfobia. Questi culti non sono solo momenti liturgici, ma spazi di proclamazione dell’Evangelo come messaggio di inclusione e riconciliazione.
Le veglie e i culti si completano a vicenda: mentre le veglie si svolgono spesso in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, i culti domenicali offrono un’opportunità di approfondimento spirituale per tutta la comunità. Entrambi i momenti sono strumenti per rinnovare il nostro impegno cristiano contro ogni forma di discriminazione e per promuovere una cultura dell’accoglienza.
Un cammino aperto al futuro
Dal Tempio valdese di Firenze nel 2007 alle molte chiese evangeliche che oggi accolgono queste iniziative, il cammino delle comunità evangeliche italiane contro l’omofobia è un segno profetico e tangibile dell’Evangelo. Tuttavia, la strada è ancora lunga. Ogni anno, nel mese di maggio, le veglie e i culti continuano a essere momenti di preghiera e impegno concreto per costruire un mondo in cui nessuno sia escluso dall’abbraccio di Dio.
Quest’anno, il versetto scelto per accompagnare le veglie e i culti domenicali per il superamento dell’omotransfobia è: “Dio non fa preferenze di persone” (Atti 10,34-35) un versetto che racchiude il messaggio di inclusione e amore che guida il cammino delle chiese evangeliche italiane.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link