Terzo mandato: deciderà la nostra autonomia e non il governo centralista di Roma

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Il Governo il 9 gennaio 2025 ha impugnato avanti la Corte Costituzionale la legge della Regione Campania n. 16 dell’11.11.2024 sul terzo mandato.  Il diniego al terzo mandato riguarderà oltre che la Regione Veneto anche il Trentino Alto Adige, senza intaccare l’autonomia speciale.

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«Non abbiate paura» ha chiosato il Governatore De Luca! Ora vedremo quando la Corte Costituzionale fisserà l’udienza ma, ricordo, che ha comunque il potere di sospensiva che, una volta, ha già esercitato.

La Corte, infatti, con l’ordinanza n. 4/2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, prima serie speciale, del 20 gennaio 2021, n.3, per la prima volta in assoluto, ha deciso di sospendere l’efficacia di una legge in via cautelare. Si tratta, in particolare, della legge della Regione autonoma Valle d’Aosta del 9 dicembre 2020, n. 11, recante misure di contenimento e gestione della pandemia da covid-19 più permissive rispetto a quelle dettate dalla normativa statale. «Quindi non abbiate paura – conclude il governatore della Campania – che in un modo o nell’altro la decisione arriverà prima della tornata elettorale».

Il tema in Trentino porta allo scontro la Lega e Fratelli d’Italia (contraria al terzo mandato). L’argomento è stato affrontato in settimana durante la conferenza dei capigruppo del consiglio provinciale.

Le opposizioni (per primo Filippo Degasperi) hanno chiesto al capogruppo della Lega Mirko Bisesti e all’assessore Mario Tonina precise rassicurazioni sul fatto che non verranno depositati emendamenti mirati a introdurre in extremis un tema politicamente molto sensibile e rilevante come quello del terzo mandato per il presidente della Provincia. 

Il presidente Soini ha tenuto a rilevare come nessun atto in tal senso sia stato presentato presso gli uffici di palazzo Trentini, mentre Bisesti e Tonina hanno spiegato che “ad oggi” la maggioranza non si è ancora confrontata al proprio interno su questa possibile prospettiva. “Personalmente sarei per rivedere in generale l’attuale legge elettorale – ha precisato Tonina. – Il mio segretario di partito ne parla, ma noi non abbiamo ancora approfondito nulla”.

Le risposte di Bisesti e Tonina non hanno tranquillizzato le minoranze, come chiarito da Francesco Valduga, da Alessio Manica, da Lucia Coppola, poi anche da Paola Demagri: il tema è politico – hanno detto – e prendiamo atto che non possiamo ottenere dalla maggioranza la sicurezza che in aula il ddl Cia non venga allargato.

Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha affrontato il tema del terzo mandato legandolo alle prerogative dell’autonomia speciale del Trentino, sottolineando che tale questione non rappresenta un obiettivo personale, ma una necessità per difendere le competenze locali rispetto alle decisioni centrali di Roma.

Le dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito il limite ai mandati una competenza nazionale e non regionale, hanno acceso il dibattito all’interno della maggioranza di centrodestra. La Lega ha proposto un disegno di legge provinciale per aumentare i mandati da due a tre, trovando però l’opposizione netta di Fratelli d’Italia, allineata alla posizione espressa da Meloni.

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Fugatti sostiene che il Trentino, grazie alla propria autonomia, potrebbe legiferare diversamente, ma prende le distanze da ogni interesse personale sulla questione, dichiarando che la decisione spetta al consiglio provinciale e non alla giunta. Ha aggiunto che, fra tre anni e mezzo, non può prevedere le sue condizioni personali e professionali per valutare un’eventuale ricandidatura. Nel merito, ha ribadito la sua opinione favorevole ai tre mandati, sottolineando che i cittadini sono maturi per giudicare se un presidente deve proseguire oltre il secondo mandato.

Il dibattito richiama precedenti legati ai sindaci. Nonostante si fosse inizialmente rivendicata l’autonomia speciale in materia elettorale comunale, alla fine si è approvata una legge in linea con la normativa nazionale. Fugatti teme che una legge provinciale sui tre mandati, anche se approvata, possa subire la stessa sorte, venendo impugnata a livello nazionale.

Il consigliere provinciale Claudio Cia, ex esponente di Fratelli d’Italia, alcuni giorni fa ha criticato le posizioni centraliste del partito, sostenendo che spetta ai trentini decidere sul proprio futuro politico, senza essere considerati sudditi dei partiti o pedine su uno scacchiere politico. Ha ribadito che l’autonomia significa rispetto per il territorio e per i cittadini.



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