Comunità Energetica in Canavese, lite furibonda

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Nuova polemica a Cuorgnè fra Davide Pieruccini, capogruppo di uno dei gruppi di opposizione (quello di “Cuorgnè C’è”) e la maggioranza che governa il Comune.

Motivo del contendere è questa volta la costituzione della fondazione “Fervores”, avvenuta a Pont il 20 dicembre. “Fervores” è una CERS (Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale) e rappresenta un passaggio successivo rispetto alla Green Community “Sinergie in Canavese”. Di quest’ultima fanno parte 27 comuni (compreso quello di Cuorgnè), 4 Unioni Montane ed il CISS 38. “Fervores” – aperta anche ai privati – è invece stata costituita da 23 dei 27 comuni, dalle citate Unioni Montane e dal CISS 38 per quanto riguarda gli organismi pubblici; dal GAL Alto Canavese, che è un consorzio misto pubblico-privato; da 11 imprese del territorio e da 2 enti del terzo settore.

Il fine è la condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e per realizzare i relativi impianti è possibile, nei comuni sotto i 5.000 abitanti, ottenere contributi a fondo perduto fino al 40%.

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Con un comunicato datato 8 gennaio 2025, Pieruccini attacca l’amministrazione Cresto che “ha scelto di non unirsi come socio fondatore a <Fervores>, la prima Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale delle valli del Canavese. Questa decisione suscita preoccupazione, poiché le Comunità Energetiche Rinnovabili, in particolare quelle solidali, offrono opportunità significative per promuovere e condividere l’energia sostenibile tra diverse entità locali, contribuendo al benessere della comunità. La Sindaca, che è anche portavoce dell’Area Omogenea 8 <Canavese Ovest>, dovrebbe incoraggiare, sostenere e promuovere progetti che coinvolgano attivamente i territori e le comunità locali”.

Davide Pieruccini, consigliere comunale

Entrando nello specifico, il capogruppo di <Cuorgnè C’è> sottolinea: “È deludente notare che, finora, l’unico intervento terminato tramite la Green Community non sia stato utilizzato per promuovere la condivisione energetica, ma piuttosto per lavori di rifacimento della Piazza Morgando. Questa situazione indica una mancanza di attenzione verso iniziative che potrebbero apportare benefici economici e sociali più ampi nel territorio canavesano. Perché questa decisione?… Perché non essere soci fondatori di un progetto nel quale molte amministrazioni comunali stanno aderendo in diverse aree del Canavese?… Perché chiudere ad una possibile opportunità di risparmio sui costi energetici e attenzione all’ambiente anche per i cittadini di Cuorgnè?”.

Il giudizio di Pieruccini sull’operato dell’amministrazione è sferzante: “Tra opportunismo e opportunità è incredibile come riescano sempre a scegliere la soluzione più adatta a loro… Mi chiedo, dopo questa ulteriore dimostrazione di chiusura, come i Sindaci dell’Area Omogenea possano ancora continuare ad avere fiducia”.

Alle dichiarazioni del consigliere di opposizione, il sindaco Giovanna Cresto e l’assessore all’Efficientamento Energetico Lara Calanni ribattono punto per punto.

Giovanna Cresto sindaca di Cuorgnè

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“La Città di Cuorgnè – premettono – ha ritenuto di non aderire alla Comunità Energetica Fervores in qualità di socio fondatore a seguito di lunghi e ponderati ragionamenti in merito all’opportunità di tale scelta, sempre condivisi con gli altri membri della Green Community Sinergie in Canavese. Sin dal mese di aprile il nostro Comune ha richiesto il piano finanziario della Comunità, al fine di conoscere le spese che si sarebbe trovato ad affrontare. Per ragioni organizzative, assolutamente comprensibili essendo la materia nuova e per certi versi ancora inesplorata, il piano finanziario è stato predisposto pochi giorni prima del termine ultimo per confermare l’adesione. L’Amministrazione ha quindi ritenuto più prudenziale non partecipare, pur esprimendo ai Presidenti delle Unioni Montane aderenti il massimo sostegno all’iniziativa”.

Precisano poi, non senza una frecciatina all’indirizzo di Pieruccini: “In data 12 novembre la Città di Cuorgnè ha ospitato un incontro informativo cui hanno partecipato numerosi cittadini e imprenditori. Il Consigliere Pieruccini era invece assente. Se avesse presenziato, saprebbe che la mancata adesione in qualità di socio fondatore non preclude affatto l’adesione alla CERS in un momento successivo né, tanto meno, quella da parte di singoli cittadini o imprenditori cuorgnatesi. L’unico requisito richiesto è infatti quello di essere titolare di un POD (ovvero di un contatore di energia elettrica) riconducibile ad una delle cabine primarie facenti parte della CERS. Pertanto tutti i cuorgnatesi potranno dare, in qualsiasi momento (indipendentemente da ciò che farà il Comune) la propria adesione, essendo ubicata in Cuorgnè una cabina primaria sita in località Campore”.

Un altro punto toccato dall’esponente dell’opposizione riguardava i lavori di rifacimento di Piazza Morgando. Rispetto a questo, sindaco ed assessore precisano: “Solo per correttezza, visto che il Consigliere Pieruccini ha citato a sproposito quell’intervento, a suo dire finanziato dalla Green Community con un contributo che invece avrebbe potuto essere <utilizzato per promuovere la condivisione energetica>, si evidenzia che la nostra città, avendo più di 5 mila abitanti, non avrebbe ricevuto nessun contributo per realizzare impianti per la CERS, mentre i lavori di riqualificazione di Piazza Morgando sono stati finanziati in parte grazie al bando <Duc – Cuorgnè nel cuore> ed in parte grazie al progetto <Via Arduino Secondo lotto>. In particolare proprio questo secondo progetto ha consentito all’allora costituenda Green Community Sinergie in Canavese di vincere il bando indetto dalla Regione Piemonte poiché era l’unico, su ben 27 comuni, che rispondesse ai requisiti richiesti. Senza quel progetto la nostra Green Community non avrebbe ottenuto il piazzamento che ne ha permesso la costituzione, con grande vantaggio per tutto il territorio”.

Con un’ultima punzecchiatura concludono: “Questo aspetto è ben noto al Consigliere di minoranza poiché ripetuto più e più volte durante i consigli comunali. Era sufficiente prestare un minimo di attenzione per evitare di dare poi informazioni sbagliate alla cittadinanza, al solo fine di mettere in cattiva luce l’Amministrazione”.

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