La protesta in via Etnea contro il provvedimento che limita la circolazione ai disabili
«Abrogare il regolamento: il sindaco si impegni pubblicamente alla revoca»
Catania più Attiva, associazione promotrice dell’iniziativa: «Abrogare le Ztl in piazza delle Salette e in piazza Federico di Svevia. E se per rompere le barriere occorre incatenarsi, che lucchetto sia. Fino alla vittoria»
«Sindaco il pass ci dà diritto, non farete cassa con un conflitto. Disabilità non è un crimine, vergogna a chi discrimina». Ci sono le associazioni politiche, alcuni cittadini disabili e i sindacati. Davanti alla prefettura di Catania in via Etnea tutti protestano contro il provvedimento che subordina la circolazione dei disabili al possesso di un particolare tipo di veicolo e alla preventiva comunicazione ad ogni passaggio. Quando in realtà basterebbe il semplice contrassegno disabili per transitare nelle zone a traffico limitato. Mentre i manifestanti protestano, in via Etnea passa anche qualche politico. Tra questi il consigliere comunale Piermaria Capuana che, fermato dai manifestanti, guarda, ignora e se ne va.
«Forse più che di Ztl, come acronimo di Zone a traffico limitato, si dovrebbe cominciare a ribaltare il punto di vista e parlare di Zone a transito liberato», dice Usb Pubblico impiego presente con una propria delegazione. Che richiama un po’ la logica della liberazione dall’oppressore, in questo caso il sindaco di Catania Enrico Trantino, che non si è impegnato nell’abrogazione di un provvedimento illegittimo. Che però adesso dovrà necessariamente prendere in considerazione. Dall’amministrazione però tutto tace. «L’assessore Brucchieri ci ha raggiunti alla manifestazione invitandomi al Comune – spiega Musumeci -, ma io non sono andato perché il sindaco deve esporsi con dichiarazioni pubbliche e un impegno ufficale circa l’abrogazione del provvedimento discriminatorio e illegittimo».
Al centro della manifestazione c’è anche il referendum abrogativo per le zone a traffico limitato Salette e Castello Ursino per le quali Catania più Attiva, associazione promotrice dell’incontro, si batte da tempo. «Non ci sono più affitti, la maggior parte degli alloggi sono stati utilizzati come strutture turistiche e non si trova parcheggio. Le ztl di Castello Ursino e piazza delle Salette vanno abrogate».
La questione è arrivata all’Ars e ad occuparsene è stata la deputata regionale Ersilia Savarino con un’interrogazione rivolta al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alla Mobilità Alessandro Aricò con la quale si chiede quali soluzioni intenda adottare il governo. «A Catania si sta verificando una pioggia di multe per le persone con disabilità che entrano nelle Ztl – si legge in una nota stampa della consigliera regionale – E’ una situazione ingiusta e discriminatoria che dev’essere immediatamente approfondita perché il diritto alla libera circolazione delle persone, soprattutto con disabilità, va assolutamente garantito. Per queste ragioni non può essere limitato per nessun motivo l’accesso a tali categorie nelle zone a traffico limitato: una questione di cui si è occupata pure la Corte di Cassazione con l’emanazione di due ordinanze».
«Per dare piena attuazione al principio di eguaglianza previsto dalla Costituzione – chiosa Usb – si dovrebbe parlare di rimuovere gli ostacoli (come certe ztl, ndr) che limitano la libertà e l’eguaglianza, non crearne ulteriori». Ostacoli che costituiscono vere e proprie barriere: architettoniche, visive, tattili, uditive ed economiche. Quelle che subiscono i disabili (e che vanno rimosse) costretti a pagare un avvocato per difendersi da raffiche di multe comminate per il transito su strade alla luce di un provvedimento del Comune di Catania palesemente illegittimo, come risulta dai principi enunciati della costante giurisprudenza della Corte di Cassazione. «Una situazione inaccettabile», sentenziano dal sindacato.
In questo caso l’ostacolo è il provvedimento con il quale si condiziona la circolazione dei disabili in via Etnea alla comunicazione preventiva alla polizia locale distinguendo tra veicoli con il cambio modificato e non. Per i primi la comunicazione in white list è un onere che è previsto in capo ai diversamente abili solo una volta, per i secondi l’obbligo della comunicazione è previsto ad ogni passaggio. Motivi che sono stati già giudicati illegittimi dal giudice di pace nei tanti ricorsi contro le multe delle quali sono stati destinatari. Il giudice ha obbligato il Comune al rimborso di quanto pagato dai soggetti sanzionati. «Catania passi dall’essere una città indifferente all’essere un modello reale di inclusione – concludono – E se per rompere le barriere occorre incatenarsi, che lucchetto sia. Fino alla vittoria».
«Si potrebbe partire dal liberare le metro, dove ascensori e scale mobili non funzionano, negli uffici pubblici senza rampe, negli edifici del centro storico, dove gli ascensori sono inferiori ai 90 centimetri richiesti per il passaggio di una carrozzina. Liberare le strade e i marciapiedi dissestati e le rampe inaccessibili, bloccate dalle orde di incivili o rese inservibili dall’incuria di chi gestisce la cosa pubblica. Liberare per dare piena attuazione al principio di eguaglianza previsto dalla Costituzione: la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza, non crearne ulteriori».
Gli stessi che, per determinate situazioni, sembrano essere stati creati ad hoc per creare condizioni di difficoltà ai disabili. «Basterebbe rimuovere la discriminazione attuata troncando la disposizione relativa all’obbligo del veicolo modificato per non essere assoggettati all’onere dell’iscrizione in white list – conclude il presidente di Catania Più Attiva Santo Musumeci -, come funziona in tutta Europa, non solo in Italia dove i disabili sono liberi di passare con il semplice contrassegno».
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