I sindaci del Nord ovest: «Il Capodanno metropolitano è un successo da ripetere»

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Sassari Un capodanno metropolitano. Che allunghi la festa e aumenti gli eventi di spalla distribuiti nel territorio, senza però toccare i tre “concertoni” di Sassari, Alghero e Castelsardo, che hanno riempito le piazze e dimostrato di poter convivere. Rilanciano i sindaci del nord ovest, convinti che la fiche giocata da Regione e Comuni sulla notte del 31 sia stata ben spesa, e che anzi bisogna alzare ulteriormente l’asticella. Mettendo in piedi una regia metropolitana degli eventi e soprattutto della promozione turistica di un “pacchetto capodanno” lungo giorni e integrato.

«Il Nord Ovest ha confermato la sua forte vocazione turistica anche a Capodanno – spiega il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia –. Lo straordinario successo registrato nelle tre piazze che hanno ospitato le manifestazioni principali ricalca la tendenza a un’offerta turistica diversificata, diffusa, proprio come accade in estate. L’ambizione del capoluogo di provincia e delle due città col sistema dell’accoglienza più strutturato di diventare destinazioni anche nelle feste di fine anno è non solo legittima, ma anche sinergica. Ma per evitare che la varietà diventi eccesso è necessario sederci attorno a un tavolo, magari lo stesso che condividiamo con gli altri sindaci del territorio, e pianificare i servizi, i prodotti e gli strumenti che consentano di produrre un beneficio più diffuso, coinvolgendo tutta l’Area vasta e arricchendo i giorni di spalla con il coinvolgimento del sistema ricettivo, servizi di trasporto dedicati e una bigliettazione unica per le attrazioni del territorio».

«L’offerta dei tre concerti si è integrata, rivolgendosi a diversi target – è il commento soddisfatto del sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto -. Non ci sono dubbi che il Capodanno, in Sardegna, abbia raggiunto un altissimo livello quantitativo e qualitativo. Ora però dobbiamo chiederci come integrare questa offerta con la fruizione del nostro patrimonio archeologico, culturale e paesaggistico o con il turismo sportivo: solo così possiamo estendere il modello turistico oltre i due o tre giorni clou. Una riflessione che noi già svolgiamo come città, ma che deve coinvolgere tutto il territorio: il Nord Ovest può e deve confrontarsi su come innovare la formula del Capodanno, coinvolgendo i vettori di trasporto e chi gestisce porto e aeroporto».

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«È stato un bel Capodanno – dice il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas – e questo ci deve spingere a fare il passo successivo. Con fondi da gestire a livello metropolitano, e da distribuire per eventi che coprano almeno due settimane. Questo ci darebbe anche maggiore potere contrattuale con le agenzie, disinnescando inutili concorrenze. Si può partire confermando gli eventi che hanno una storia, e le località che hanno maggiori capacità recettive. Ma da lì bisogna costruire un’offerta integrata, con pacchetti da proporre ai tour operator. L’investimento sulla promozione è sacrosanto, lo si può far rendere meglio, facendo diventare il nord ovest vera capitale del capodanno».

I tre concertoni del 31 vengono promossi anche da Maria Lucia Tirotto, sindaca di Castelsardo: «Non è mica una novità, accade da almeno vent’anni che ci siano almeno due grandi concerti in contemporanea. E quest’anno, dopo l’intensità che era calata un po’ negli anni del Covid, è stata la riconferma che il modello funziona. A Castelsardo siamo soddisfatti sia del ritorno d’immagine che di quello economico per le aziende. Certamente, il Nord Ovest può mettersi al lavoro per costruire una regia che, nel quadro di quella regionale, valorizzi gli eventi del territorio. Un ragionamento che va portato avanti tutto l’anno con la Rete metropolitana».

Alle porte del Capodanno si è affacciata, quest’anno, anche la piccola Stintino, con i Nomadi in piazza il 30 dicembre: «Una cosa è certa, non abbiamo nessuna intenzione di fare il grande Capodanno e metterci a regatare contro gli altri, ma vogliamo continuare a puntare sulla serata del 30 dicembre – spiega la sindaca Rita Vallebella -. Ci sono tutti gli spazi per programmare, con i centri di Nurra e Romangia, gli eventi del Capodanno e non solo. Senza dimenticare che, oltre ai turisti, è bello far respirare l’aria delle feste anche ai nostri cittadini».

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