Tutelare e valorizzare patrimonio: via a digitalizzazione di 4 milioni di risorse culturali

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Il patrimonio culturale toscano, archivistico, bibliografico e fotografico protagonista di un piano di digitalizzazione che darà vita a 4,3 milioni di risorse digitali che saranno  disponibili su Cultura.toscana.it, il portale della cultura della Regione Toscana. 

Un lavoro enorme, che coinvolge 24 istituti culturali toscani (biblioteche, archivi, fondazioni culturali regionali) localizzati in 19 Comuni toscani e che prevede di digitalizzare entro il 31 dicembre 2025 una quantità di risorse che è quasi 4 volte il target minimo europeo previsto dal PNRR (pari a circa  1,1 milioni) e che  stato reso possibile grazie al  finanziamento di 4,5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

“Un’iniziativa importante di sinergia tra la Regione Toscana e il Ministero della cultura – ha detto il presidente Eugenio Giani –  che ha consentito l’impegno di spesa di 4,3 milioni e che già a ottobre ha visto la partenza dei cantieri. Il lavoro di digitalizzazione del patrimonio archivistico, bibliografico e fotografico è il più significativo intervento degli ultimi anni, in termini di numerosità delle risorse digitali prodotte e di investimento. Si tratta di un contributo alle politiche di valorizzazione del patrimonio culturale che permetterà di implementare la piattaforma digitale Cultura Toscana, che si rivolge sia a un pubblico generalista,  sia a studiosi, grazie ai numerosi documenti digitalizzati, alle schede di catalogazione e ai collegamenti bibliografici.  Siamo di fronte a un patrimonio diffuso, che dal Gabinetto Viesseux va alla Fondazione Alinari, da La Grancia a Grosseto arriva a dieci biblioteche comunali dei principali centri di attività nei capoluoghi di provincia toscani. Tesori a disposizione di tutti che, attraverso il sito Cultura Toscana potranno consentire di alimentare ricerche, studi, approfondimenti e interessi”.

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Tra i patrimoni della Regione Toscana che saranno digitalizzati vi sono quelli dell’Archivio della Giunta regionale, nella doppia veste di archivio corrente con sede a Firenze (Osmannoro) e storico con sede a La Grancia in provincia di Grosseto. Il primo cantiere di digitalizzazione a partire è stato proprio l’Archivio storico de La Grancia, martedì 8 ottobre, con la realizzazione dei primi prototipi digitali relativi alle diverse tipologie di materiali, mappe, circolari, pubblicazioni, foto, per arrivare a produrre oltre 1,6 milione di risorse digitali. Presso La Grancia sarà effettuata la digitalizzazione di materiale appartenente al Fondo Ente per la colonizzazione per la Maremma tosco-laziale (1951-1977) che testimonia la storia della riforma fondiaria in Toscana e i mutamenti della gestione dei terreni della Maremma, attraverso le opere di bonifica e di trasformazione fondiaria, di introduzione di nuove tecniche di coltivazione e allevamento, e di alfabetizzazione e professionalizzazione della popolazione costituita dalle famiglie degli assegnatari. 

La digitalizzazione dell’Archivio della Giunta comprende anche il Fondo archivistico dell’Ente Mostra mercato nazionale artigianato: questa attività partirà in una seconda fase, insieme ad altri fondi come quello della Soprintendenza bibliografica per la Toscana e quello del Corpo forestale dello Stato.

Il 14 ottobre è stata invece avviata la digitalizzazione di importanti fondi archivistici di personalità della cultura del primo Novecento, legate al Futurismo e alle Avanguardie, sia di proprietà regionale e in concessione presso la Fondazione e Museo Primo Conti di Fiesole, sia di proprietà dello stesso istituto. Il materiale, circa 890mila oggetti, è composto dai volumi del Fondo Librario Futurista, dai materiali dei Fondi Balilla Pratella, Enrico Pea e Lorenzo Viani, dalla Biblioteca di Primo Conti. In particolare  saranno digitalizzati anche taccuini e carte sciolte, manoscritti, volumi e rassegna stampa del Fondo di Giovanni Papini, documenti di grande importanza  visto che proprio nel 2025  avrà inizio il lavoro di edizione critica delle Opere di Giovanni Papini. Questo intervento si pone l’obiettivo di contribuire significativamente alla promozione e diffusione del patrimonio artistico e letterario legato alla figura di Primo Conti, affiancato dalla valorizzazione del patrimonio pittorico, letterario, musicale legato al periodo delle Avanguardie storiche.

Il 24 ottobre è iniziata la digitalizzazione  alla Biblioteca Labronica di Livorno, la prima di dieci biblioteche comunali diffuse in tutto il territorio toscano, dalla Biblioteca dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara alla Chelliana di Grosseto, passando per gli Intronati di Siena e la Biblioteca comunale di Arezzo. Questa campagna di digitalizzazione si interessa dei periodici storici e di altri materiali a stampa, strumenti indispensabili per valorizzare la storia locale. 

Il 19 novembre è stato avviata la campagna della Fondazione Alinari che prevede la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico di Alinari, in particolare 80.739 lastre di vetro e pellicole dei fondi fotografici storici Alinari e Brogi, oltre 24 registri storici Alinari. Tra i materiali oggetto della digitalizzazione c’è un prezioso tesoro, di inestimabile valore storico, rappresentato da 170 lastre di vetro di formato extra-grande, al collodio e alla gelatina, realizzate alla fine dell’Ottocento, che, in maggioranza, riproducono opere d’arte e architetture, come per esempio il San Giorgio di Donatello in Orsanmichele, il Mosè di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vincoli, il Cortile del Bargello, la Madonna del Granduca o il Colosseo

A gennaio parte l’ultimo cantiere finanziato dal Pnrr con la digitalizzazione di alcuni preziosi documenti conservati nell’Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, come il Fondo Mario Luzi, che contiene manoscritti e dattiloscritti originali del poeta fiorentino,  e il Fondo libri di viaggio di Fiammetta Olschki, una raccolta di opere che raccontano, in varie forme, viaggi compiuti dal Cinquecento all’Ottocento.



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