pagamenti sicuri, affidabili e compliant, grazie a tecnologia e competenze

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Sandro Borioni, Chief Technology Officer di Nexi

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Con 400 milioni di investimenti all’anno nelle infrastrutture tecnologiche, un team di 3mila risorse dalle competenze estremamente tecniche e sofisticate, 2 region, di cui una è l’Italia, dedicate ai data center e la forte spinta all’innovazione tecnologica, Nexi delinea la sua strategia in ambito IT transformation.

Con un obiettivo preciso: fornire servizi sicuri, affidabili e compliant nel mercato dei pagamenti digitali, oggi al centro dell’attenzione anche dei regolatori europei, che hanno alzato i presidi su un settore strategico per le economie dei paesi avanzati.

«L’innalzamento dell’attenzione dei regolatori e degli standard di qualità e sicurezza richiesti all’industria dei pagamenti è per noi un fattore positivo – afferma Sandro Borioni, Chief Technology Officer di Nexi – perché la tutela della sicurezza dei consumatori e la stabilità dei servizi offerti è un’azione che va a beneficio dell’industria, per fornire servizi disponibili e compliant».

Gli investimenti per mantenere, evolvere, modernizzare e innovare

Per raggiungere questo scopo, Nexi investe centinaia di milioni l’anno, e notevoli quantità di effort, per modernizzare le infrastrutture, dai terminali fino al cuore dei data center.

«Sono investimenti destinati al mantenimento, all’evoluzione, alla modernizzazione e all’innovazione costante della nostra offerta – racconta Borioni. Abbiamo consolidato i nostri data center per ridurre l’impronta tecnologica ed essere più vicini ai clienti, arrivando a costituire le infrastrutture di erogazione in 2 region, una nel Nord Europa e l’altra in Italia, con 3 availability zone, che ci consente di realizzare piattaforme applicative secondo i criteri più moderni di affidabilità, sicurezza e resilienza.

Nel futuro le due region potranno anche funzionare in disaster recovery a freddo, una per l’altra. Si tratta di una strategia di lungo periodo per i sistemi attuali, dove SIANet, che è il sistema nervoso che permette al finance di effettuare comunicazioni sicure e affidabili, ci collega con i principali istituti finanziari e con le due region».

Efficienza delle operation e user experience

Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, invece, il cloud fa da protagonista. «Tutte le piattaforme target sviluppate, di cui deteniamo la tecnologia, sono basate su moderne tecnologie container e pre integrate con i servizi cloud dei principali provider – spiega Borioni – per offrire una esperienza moderna ai clienti, grazie ad applicazioni e API, aumentando l’efficienza delle operation».

Tre mila addetti per l’IT

Molto è investito, inoltre, nello sviluppo delle competenze, che Nexi accresce in casa, spaziando da figure quali i platform engineer fino agli esperti di mainframe.

«È impossibile pensare di gestire una infrastruttura tecnologica così complessa, in grado di governare miliardi di transazioni all’anno in tutta Europa, senza estreme competenze – commenta Borioni. Le nostre piattaforme sono seguite da ingegneri dedicati e tecnici: 3mila addetti IT, su circa 10mila risorse all’interno del Gruppo, con mille persone dedicate alla parte infrastrutturale.

Abbiamo creato delle competenze estremamente sofisticate sul platform engineering per guidare la visione tecnologica, ma negli anni abbiamo mantenuto un nucleo di persone che gestisce il mainframe e continuato a investire su nuove competenze. Abbiamo istituito il Cloud Center of Excellence, dove 50 cloud engineers si occupano di cloud e stiamo investendo sulle nuove mansioni legate all’intelligenza artificiale, non solo per portare maggiore efficienza e velocità di sviluppo, ma anche per modernizzare le platform operation. Siamo fieri di avere un team internazionale, con ingegneri competenti, in possesso di certificazioni per il mondo rete, mainframe, sistemi open, cloud e AI e proseguiremo a investire in queste capacità».

La normativa? Un campo di prova per dimostrare le proprie capacità

E la regolamentazione, più stringente oltre che in continua evoluzione, basti pensare alle nuove sfide poste da DORA, può diventare una opportunità per investire e competere in un mercato in costante cambiamento.

«Le nuove normative, che richiedono standard più alti, catturano in realtà le capability tecniche che noi abbiamo già all’interno delle nostre piattaforme. Non è una sfida – osserva Borioni – ma una opportunità per scalare sui volumi di transazioni gestibili restando efficaci. La regolamentazione DORA, nel nostro caso, non ha avuto un impatto rilevante sulle infrastrutture in senso stretto, già adeguate agli standard di sicurezza, ma anche con le norme relative al mondo PCI. L’impatto riguarda più che altro i processi interni, che vanno resi più robusti, e la gestione dei vendor. Tuttavia, avendo internalizzato le technology operation, quest’ultimo aspetto ha un impatto circoscritto e la sfida è principalmente con i grandi vendor multinazionali».

La strategia futura si delinea

Nel futuro, Nexi continuerà a investire nella modernizzazione delle piattaforme di pagamento, mantenendo da un lato i sistemi consolidati in ambito issuing e acquiring all’interno del mondo mainframe, sempre affidabili, ma con la consapevolezza che si è oramai aperta la strada verso un altro paradigma tecnologico, «fatto di scalabilità, tecnologie aperte e sistemi che sono più simili alle piattaforme dei giganti di internet. Quindi dobbiamo investire sul rinnovamento dei nostri sistemi: le nostre piattaforme flagship sono in produzione e, progressivamente, stiamo procedendo da sistemi consolidati a nuove piattaforme, distribuite ma estremamente resilienti, perché meno soggette a guasti. Al momento la piattaforma UNI è già in uso nella regione Nord e presto – conclude Borioni – sarà adottata anche in Italia».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.



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