Un piccolo passo avanti per la nuova ferrovia Salerno-Reggio Calabria

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Proprio allo scadere dell’anno, negli ultimi giorni del 2024, è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione di uno dei tasselli che messi insieme andranno a completare, ma qui qualche riserva almeno sui tempi è d’obbligo, la nuova linea ferroviaria ad alta capacità Salerno-Reggio Calabria. Rfi, il gestore della rete, ha mandato in gara la realizzazione, insieme alla progettazione esecutiva, della nuova galleria Santomarco per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro. Il tunnel collega la costa calabra tirrenica tra Paola e San Lucido con l’entroterra a Cosenza. La tratta ha un’estensione di circa 22 chilometri, 17 dei quali rappresentati dalla galleria Santomarco.

Basta guardare una cartina geografica per rendersi conto che quest’opera non rappresenta la continuità di un lotto in fase di costruzione lungo la Salerno-Reggio Calabria, ma una sorta di raccordo che mette in collegamento diretto la linea costiera tirrenica con l’entroterra e quindi con Sibari sulla costa ionica da dove si connette alla ferrovia per Taranto e da lì verso la ferrovia adriatica.

In base agli obiettivi progettuali, il nuovo tracciato favorirà anche il traffico merci, in particolare quello legato al porto di Gioia Tauro che potrà contare così su un collegamento più funzionale verso la ferrovia adriatica. Il nuovo traforo, quindi, indipendentemente dai destini futuri di tutta la Salerno-Reggio Calabria, ha indubbiamente una sua valenza tecnica e di esercizio. C’è però da segnalare che secondo il Piano commerciale di Rfi l’adeguamento della sagoma della Sibari-Taranto a favore dei trasporti intermodali e la predisposizione degli incroci a modulo standard di 750 metri sono previsti in un orizzonte fissato oltre il 2027.

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La nuova galleria Santomarco si affianca al tunnel esistente lungo 15.333 metri e aperto nel 1987, in sostituzione della storica e sfavorevole ferrovia di montagna che presenta un solo binario ed è privo di galleria di servizio e sicurezza. Da qui è nata l’esigenza di pensare al nuovo collegamento più funzionale e a grande capacità. Ma quest’opera, anche se non va sminuita la sua portata, non può essere vista come un passo decisivo per il completamento dell’intera direttrice da Salerno a Reggio Calabria, un progetto che corre il rischio di rimanere un’illusione e il suo completamento un miraggio, prima di tutto per l’impegno finanziario richiesto e stimato in non meno di 20-25 miliardi di euro.

Occorre ricordare che su una lunghezza complessiva che sfiora i 400 chilometri, in fase esecutiva c’è solo il primo tratto (lotto 1a) da Battipaglia a Romagnano lungo 35 chilometri e già appaltato e assegnato nel maggio 2023 per un valore di oltre due miliardi di euro a un consorzio guidato dal gruppo Webuild. Nel dicembre 2024 Rfi ha aggiudicato anche la gara da 35 milioni per l’attrezzaggio tecnologico di questo primo lotto (apparati centrali e segnalamento). Nel frattempo, la Commissione Via Pnrr-Pniec, l’organismo del ministero dell’Ambiente per la valutazione dei progetti legati alle opere finanziate con i fondi del Pnrr, ha dato il via libera anche ai due lotti successivi, 1b e 1c, che vanno da Romagnano a Praia a Mare, ma questo atto è solo il primo di un iter autorizzativo tuttora in corso.

Anche nell’ipotesi che si arrivi alla fase degli appalti e quindi all’apertura dei cantieri di questa tratta lunga circa 127 chilometri, l’unica dove c’è intesa con il territorio, oltre a Praia è nebbia fitta e per arrivare a Reggio Calabria mancherebbe ancora un maxilotto di analoga lunghezza. Ma soprattutto non c’è un consenso condiviso sul tracciato in quanto esistono due diverse ipotesi progettuali di percorso sulle quali si assiste tuttora a uno scontro tecnico e politico. La prima prevede un passaggio interno alla Calabria, da Praia a Mare verso Tarsia, località vicina alla piana di Sibari, e quindi Cosenza, la seconda a favore di un itinerario che segue la direttrice tirrenica, in pratica quasi parallelo alla linea storica da Praia verso Paola. Il rischio, tutt’altro che da escludere, è che la nuova linea veloce si fermi a Praia, in attesa di future decisioni, anche legate all’esigenza di dover reperire le risorse finanziarie mancanti.

Piermario Curti Sacchi

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