Toscana, al via “Cross” per combattere gli stereotipi di genere

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FIRENZE (ITALPRESS) – Dall’elaborazione dei bilanci di genere in alcuni Enti locali del territorio alle attività di sensibilizzazione nelle scuole sull’educazione alle differenze e alla parità per coinvolgere fino a 5mila studentesse e studenti e numerosi docenti. Sono le principali azioni attraverso cui si articolerà “Cross” (Costruire Relazioni e Orizzonti Senza Stereotipi), progetto triennale della Provincia di Pisa sostenuto dalla Regione nell’ambito del rifinanziamento della sua legge sulla Cittadinanza di genere.
“Cross” è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Pisa nella sede dell’ente in via Nenni dall’assessora regionale all’istruzione e alle pari opportunità Alessandra Nardini e dal presidente Massimiliano Angori. Grazie alla partecipazione allo specifico bando regionale lanciato nella scorsa primavera, ha ottenuto un contributo di oltre 592mila euro e sarà avviato a partire dal mese di marzo.
Con i bilanci di genere le Amministrazioni che verranno individuate secondo modalità fissate dall’ente provinciale analizzeranno l’impatto che nei prossimi anni avranno le politiche pubbliche sul fronte della promozione dell’uguaglianza di genere e avranno uno strumento ulteriore per la programmazione delle proprie scelte.
Le attività nelle scuole invece coinvolgeranno tutte le 4 Conferenze zonali per l’educazione e l’Istruzione presenti nel territorio provinciale. Saranno realizzati nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado, anche in collaborazione con le realtà del terzo settore del territorio.
In cantiere ci sono laboratori di sensibilizzazione sui temi degli stereotipi di genere, della parità e dell’educazione alle differenze, laboratori pomeridiani inter-istituto nelle scuole primarie e secondarie di I grado, attività di orientamento, con particolare attenzione al genere, nella fase di scelta della scuola secondaria di secondo grado e negli ultimi anni di quest’ultima, in vista del percorso post diploma. Nel progetto rientrano anche attività di ricerca azione per educatrici, educatori, docenti e personale della scuola sulla decostruzione degli stereotipi e sull’insegnamento-apprendimento delle tematiche di genere, nonché percorsi di sensibilizzazione delle famiglie e delle figure di cura dei/delle bambini/e, a partire dai nidi dell’infanzia.
“Il rifinanziamento della legge 16 sulla Cittadinanza di genere è stato un impegno centrale in questa legislatura”, ha affermato l’assessora Alessandra Nardini, sottolineando come “già nel 2022 avevamo rifinanziato la legge, con un avviso che avevamo definito sperimentale destinando complessivamente alle Province toscane 800.

000 euro, risorse residue della vecchia programmazione FSE 2014-2020. Visto l’interesse manifestato e le ricadute positive sui territori di queste progettualità, manteniamo l’impegno che ci eravamo presi: rendere strutturale il rifinanziamento del bando legge 16 per dare continuità alle azioni portate avanti e lo facciamo grazie alla programmazione FSE+2021-2027″.
“Quello che presentiamo oggi – ha spiegato Nardini – è dunque un progetto relativo ad un bando triennale finanziato a livello regionale con risorse che sono più che raddoppiate rispetto alla prima sperimentazione, ovvero 5.7 milioni di euro. In questo bando abbiamo scelto di concentrarci su due azioni a nostro avviso strategiche: sostenere gli Enti locali che, attraverso lo strumento del bilancio di genere, intendono analizzare ed essere quindi poi anche disponibili a rimettere in discussione le proprie scelte amministrative al fine di garantire pari opportunità e uguaglianza nei diritti; promuovere percorsi di sensibilizzazione nelle scuole perché crediamo che sia fondamentale innescare quel cambiamento culturale urgente e non più rinviabile che consenta alla nostra società di superare disuguaglianze e discriminazioni destrutturando pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere fin dai primi mesi di vita. Confermare questa azione come obbligatoria per accedere ai finanziamenti, rappresenta una chiara scelta politica: il patriarcato esiste e lo si sconfigge cambiando la cultura, con l’educazione”.
“Sono contenta che la Provincia di Pisa abbia deciso di portare avanti entrambe le azioni e mi auguro che tante scuole e tanti enti locali aderiscano”, ha commentato l’assessora facendo notare che: “C’è una modifica in questo bando, a cui tengo particolarmente, a maggior ragione in un territorio come quello pisano: abbiamo eliminato, rispetto al bando sperimentale del 2022, la necessità dell’accordo territoriale, quindi di fatto il consenso delle Amministrazioni comunali, per poter mettere in campo i progetti di sensibilizzazione nelle scuole. Tradotto: la Giunta del capoluogo pisano stavolta, anche se volesse, non potrà bloccare, come invece ha fatto nel 2022, i progetti negli istituti scolastici della città, visto che saranno solo le scuole, nel rispetto della propria autonomia, a scegliere se aderire o meno”.
“Non è infatti accettabile – ha proseguito – quello che è successo in passato nella città di Pisa, progetti di educazione alle differenze e alla parità non possono essere bloccati solo perché la destra ha bisogno di portare avanti una crociata ideologica contro la fantomatica ed inesistente teoria gender pensando così di racimolare qualche voto. Ne va della possibilità di liberare le nuove generazioni da pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere che ancora oggi permangono nella nostra società e che non siamo ancora riusciti a destrutturare, con i risultati che conosciamo: discriminazioni e disuguaglianze in vari ambiti, a partire dal mondo del lavoro, dove le donne vengono pagate meno dei colleghi uomini, sono relegate principalmente in alcune professioni mentre altri restano appannaggio principalmente maschile, soffitti di cristallo difficili da infrangere, fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne, nelle varie forme in cui essa si presenta”.
“Vogliamo sconfiggere il patriarcato che, a differenza di quello che afferma il Ministro Valditara, esiste ancora eccome- ha concluso Nardini -. Noi donne lo viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, e la scuola in questa battaglia può dare un contributo straordinario. Il rifinanziamento della legge regionale sulla Cittadinanza di genere rappresenta la scelta, che orgogliosamente rivendico, di provare fino a fondo a fare la nostra parte in questa battaglia di civiltà”.
“La finalità generale del nostro progetto calato sul territorio, in base alla procedura finanziata dell’ente regionale che ringraziamo – ha osservato il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori – è quello di promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, anche aumentando le opportunità di accesso a servizi di assistenza all’infanzia e alle persone non autosufficienti. L’obiettivo specifico è rafforzare la diffusione della cultura di genere attraverso la promozione del bilancio di genere da parte degli enti locali toscani, per i quali individueremo dai 2 ai 5 enti tramite apposito avviso. Accanto a questa, c’è poi la sensibilizzazione e educazione alle differenze di genere nei contesti scolastici: un obiettivo primario nella nostra società contemporanea per innescare una nuova cultura sul tema, fondamentale nel periodo storico che stiamo attraversando in cui i delitti di genere imperversano come ci raccontano cronache locali e nazionali”.
“Grazie ai fondi della Regione Toscana – ha sottolineato la consigliera provinciale alle pari opportunità, Maria Antonietta Scognamiglio – riusciamo a mettere a punto un progetto con una duplice valenza: da una parte coinvolgere personale interno alle amministrazioni (dirigenti e funzionari) e delle cittadine e dei cittadini nell’elaborazione del bilancio di genere dell’ente; dall’altra coinvolgere tutte le comunità scolastiche che aderiranno (docenti, personale ATA degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, educatrici/educatori dei servizi educativi della prima infanzia; studenti e studentesse e loro famiglie) con azioni di sensibilizzazione per la destrutturazione degli stereotipi di genere. Da sottolineare che l’ente provinciale si è occupata di fare la manifestazione di interesse gestendo la coprogrammazione. Attività concrete per costruire una nuova cultura di genere in cui non vi siano discriminazioni o sopraffazioni”.
-foto ufficio stampa Regione Toscana- (ITALPRESS).
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07-Gen-25 22:12
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