Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) fa slittare le iscrizioni in avanti, dal 21 gennaio al 10 febbraio. L’assessore Ara: «Siamo spiazzati. Decideremo se mantenere la data dell’8 gennaio per il bando delle materne»
Venerdì scorso la prima mail del Comune: le iscrizioni per le scuole d’infanzia comunali e statali per l’anno 2025/2026 si apriranno l’8 gennaio e si chiuderanno il 31 gennaio. Nemmeno 24 ore dopo, sabato, arriva una seconda comunicazione che «corregge» la prima: le iscrizioni, per volontà del ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) slittano in avanti, dal 21 gennaio al 10 febbraio. Una decisione tempestiva del Mim che, in nemmeno un giorno, ha cambiato le carte in tavola per le iscrizioni delle scuole di ogni ordine e grado e che rischia di avere dei riflessi soprattutto per Palazzo d’Accursio che si è sempre allineato allo Stato per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia, nonostante a Bologna siano principalmente comunali.
Il cambio di date e i bandi
Se nella comunicazione tempestiva per correggere il tiro domenica il Comune avvertiva le famiglie (sul sito Bologna Zerodiciotto dedicato anche alle scuole dell’infanzia) che l’amministrazione «procederà a rimodulare i termini del bando di iscrizione già pubblicato», ieri (lunedì 6 gennaio) non era così certo che le cose andranno in questo modo, a sentire l’assessore alla Scuola Daniele Ara, colto come tutti alla sprovvista da una decisione del ministero che ha cambiato le date delle iscrizioni a pochissimi giorni dal loro avvio. «Lo spostamento dei termini da parte dello Stato ci ha spiazzati — ha detto ieri Ara —, dobbiamo ancora confrontarci». Il confronto avverrà oggi sia a livello interno a Palazzo d’Accursio, sia con l’Ufficio scolastico provinciale. Oggi, quindi, ci sarà un’interlocuzione tra Ara e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Panzardi. «Al momento — dice Ara — la data del bando delle materne è rimasta l’8 gennaio, ma domani (oggi, ndr) parlando con Panzardi prenderemo una decisione, perché per noi è sempre stato importante allinearci nelle iscrizioni per le scuole d’infanzia allo Stato per garantire un sistema integrato». Ma se i termini si spostano troppo avanti c’è un «ma» per Palazzo d’Accursio: «Per noi portare avanti di dieci giorni il termine delle iscrizioni all’infanzia, significa lavorare più tardi sul bando dei nidi, è una cosa abbastanza complessa, perché il bando dei nidi prevede una graduatoria, è un lavoro che richiede molto tempo», conclude Ara.
Il calendario degli open day
Oggi, quindi, probabilmente il Comune deciderà se procedere per la prima volta da solo nelle iscrizioni alle scuole dell’infanzia, senza allinearsi quindi alle iscrizioni alle materne statali, oppure procedere come si è sempre fatto. Decisione che, spiega Palazzo d’Accursio, non inciderà minimamente sul calendario degli open day delle materne già stabilito e pubblicato nelle scorse settimane. Per il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Panzardi lo slittamento in avanti delle iscrizioni «non comporta particolari ricadute sulle scuole: penso non ci saranno problemi», dice. Quanto invece alla possibili ricadute per il Comune di Bologna e per le iscrizioni all’infanzia, Panzardi aspetta di avere un’interlocuzione con l’amministrazione. Ma spiega anche: «Non credo ci saranno particolari criticità per il Comune che l’anno scorso aveva avuto al contrario la necessità di tempi più dilatati rispetto ai nostri che, in quella fase, abbiamo invece l’urgenza di definire gli organici». Insomma, una quadra si troverà.
Il nuovo indirizzo del Made in Italy
Quanto al cambio in corsa del Mim sulle date delle iscrizioni, Panzardi spiega: «Il posticipo è dovuto alla necessità di consentire ai nuovi corsi 4+2 (il percorso di 4 anni di scuola superiore e 2 negli ITS Academy integrati con esperienze a contatto con le aziende, ndr) di presentarsi alle famiglie, sono ancora aperte le candidature delle scuole che si propongono. E poi c’è il nuovo indirizzo del Made in Italy che da noi potrebbe aprire a Castel San Pietro. A catena, quindi, questo slittamento ha determinato un posticipo anche su infanzia e primaria».
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