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Il 2025 sarà un anno difficile se miri alla pensione, e soprattutto a un assegno previdenziale dignitoso.

Con le nuove disposizioni in maniera di calcolo delle pensioni, tutti i contributi maturati fino ad oggi potrebbero farti maturare una pensione il cui importo sarà deciso dall’età in cui pensi di ritirarti.

Vediamo infatti come cambiano gli importi tra un anno e l’altro.

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Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.

Pensioni 2025, cosa cambia quest’anno a livello di calcolo dell’assegno

Per quanto riguarda i requisiti, non ci sono grandi cambiamenti per le pensioni disponibili nel 2025.

Non si può però dire lo stesso per il calcolo dell’assegno finale. A partire da gennaio infatti entreranno in vigore nuovi coefficienti per calcolare l’assegno finale.

Stiamo parlando dei coefficienti di capitalizzazione e di trasformazione, due percentuali che da anni possono migliorare o rovinare il montante contributivo.

Da una parte abbiamo il coefficiente di capitalizzazione, che rivaluta il montante ogni anno seguendo l?andamento del Prodotto Interno Lordo (Pil). E dall’altra abbiamo il coefficiente di trasformazione, che appunto “trasforma” il montante finora accumulato in un assegno mensile per la pensione.

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In poche parole, se vuoi avere una pensione dignitosa, dovrai uscire con entrambi i coefficienti alti, in modo da avere sia un montante molto ricco, sia un assegno finale generoso.

Se per il coefficiente di capitalizzazione la situazione è positiva, essendo stato confermato all’1,036622 (il dato più alto dal 2007), non si può dire lo stesso per il coefficiente di trasformazione, sceso per la sesta volta in sette anni.

Pensioni 2025: quanto guadagneresti uscendo oggi: gli importi anno per anno

A seconda dell’età di ritiro l’assegno della tua pensione potrebbe risultare ora più generoso, ora più misero.

Facciamo una simulazione: sei un lavoratore con stipendio annuo da 25mila euro lordi, e sei riuscito durante la tua carriera a maturare 42 anni e 10 mesi di contributi per poter uscire con la Pensione Anticipata.

Con uno stipendio/reddito annuo di 25mila euro, matureresti quindi 262.400 euro di montante contributivo grazie all’ultimo coefficiente di capitalizzazione.

Se però volessi uscire a 59 anni, ovvero 8 anni prima rispetto alla Pensione di Vecchiaia, ti ritroveresti con un assegno pari a 1.510 euro lordi.

Se invece volessi uscire negli anni successivi, avresti 1.535 euro a 60 anni, 1.560 euro a 61 anni e 1.590 euro a 62 anni.

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A sua volta, ritirandoti a 63 anni matureresti un assegno da 1.620 euro, invece a 64 anni uno da 1.650 euro euro.

Nel caso di uscita a 65 anni la tua pensione arriverebbe a 1.690 euro, e a circa 1.730 euro se a 66 anni.

Ritirandoti invece a 67 anni, l’assegno arriverebbe a 1.770 euro.In pratica, ritardando di 8 anni, potresti maturare 260 euro in più al mese.

Nel caso in cui tu abbia solo 20 anni di contributi, potresti uscire solo a 64 anni (con la Pensione Anticipata Contributiva) o a 67 anni (con la Pensione di Vecchiaia). Se meno, direttamente a 71 anni.

In questi casi, il tuo montante sarebbe di circa 173.000 euro. Pertanto, uscendo a 64 anni percepiresti un assegno da 700 euro lordi.

Mentre a 67 anni beneficeresti di una pensione da quasi 800 euro lordi. Ritirandoti invece a 71 anni, l’assegno arriverebbe a circa 890 euro.

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Pensioni 2025, cosa conviene fare?

In conclusione, l’assegno finale si avvicina sempre di più all’ultimo stipendio percepito se hai un montante contributivo abbastanza alto e se sei vicino all’età per ritirarti con la Pensione di Vecchiaia.

Se uno dei due manca, inevitabilmente l’assegno sarà basso.

Cosa fare allora? Nel primo caso, conviene arricchire il montante. Per farlo, puoi fare domanda per la pace contributiva, in modo da riappianare almeno 5 anni di buchi contributivi.

Oppure, come già raccontato, puoi aumentare la quota IVS a proprio carico di altri 2 punti percentuali, in modo da incrementare il montante e compensare gli effetti nefasti dell’uscita anticipata.



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